Non ci si è posta la domanda più opportuna, più elementare e più irritante: CHI E' RESPONSABILE DI TUTTO QUESTO???

IL TRACOLLO PROGETTUALE
DI ALBISSOLA

Antonia Briuglia

Qualche secolo fa un torrente si insinuava tra dolci colline per scendere al mare, con sè, nel tempo, portava detriti che depositati a valle  davano origine ad una piana, modesta ma tanto gradevole che un gruppo di individui si insediò: costruì case, un villaggio e decise di viverci.

Prima sviluppò il suo abitato nel territorio interno, per coltivare, poi si avvicinò costruendo le sue case sul mare. Lì ebbe sviluppo una fervida attività artigianale ed una preziosa produzione artistico-ceramica, che si  cominciò a commerciare con altri popoli.

 Partivano velieri carichi di terraglie, destinate a paesi lontani, dalle spiaggie di ALBISSOLA, una realtà che pur trasformandosi nel tempo, conservava il suo equilibrio morfologico, stilistico e tipologico, tipico dei borghi liguri.

Anche qui gruppi di case rosa e gialle, entro le  quali si diramavano viuzze  e piazzette, ville signorili fuori, ma non lontane dall'abitato con i loro parchi, i viali alberati e le spiagge con la vita della gente  operosa che riempiva le ore del giorno.

Negli anni venti  si decise, però, che la vecchia Via Aurelia non bastasse più, si deliberò di costruire una strada a ridosso sul mare che conducesse più comodamente alla vicina più grande città: Savona.

Fu la prima grande violenza ambientale: si tagliarono montagne, si sbancarono colline, si costruirono ponti sul mare, si cancellarono lidi per lasciare il posto ad un nastro d'asfalto, che le automobili potessero percorrere con più facilità.

Poi ci pensò il tracciato ferroviario a fornire un'altra cesoia tra l'abitato e il mare e quando arrivarono anche qui gli anni del "boom edilizio", cominciò il vero tracollo!

Si demolì per costruire i grandi condomini che con i loro garage scavati sotto il livello del mare invasero tutti gli spazi liberi, senza una seria pianificazione e un progetto globale vero e proprio. Le strade minori, ancora oggi sono i ritagli di asfalto che fanno da contorno ai lotti, in un labirinto inestricabile e privo di logica.

Dagli anni '60 sino ad oggi, imperturbabilmente ad Albissola: le piazze,i prati, i giardini e le siepi, i viali alberati  lasciano il posto ad enormi contenitori di cemento armato che, in alcune zone hanno le loro fondamenta su enormi pozzanghere alimentate dal mare e dal vicino torrente.

Albissola fa, oggi, fatica a raccontare la sua età e la sua storia che non è più leggibile nella tipologia e nell'urbanistica dei suoi luoghi, divenuti ormai uguali a molti altri.

Anche qui la "COSTRUZIONE" è diventata "DISSACRAZIONE":un fenomeno che non ha saputo sostituire l'esistente con interventi ragionati e rispettosi del territorio.

Anche gli abitanti  hanno, comunque, le loro colpe: di aver accettato, nel tempo, passivi e rassegnati, convinti che per avere nuove abitazioni si dovessero accettare brutti palazzi; che si dovesse sopportare per questo lo sbancamento di colline, che si dovesse rinunciare a quel poco verde rimasto o ad altrettanti importanti spazi pubblici di cui si è ormai perso il senso e l'importanza.

Non ci si è posta la domanda più opportuna, più elementare e più irritante: CHI E' RESPONSABILE DI TUTTO QUESTO???

Sarebbe comodo credere all'inevitabilità del progresso,alle necessità economiche, alla cattiva politica del territorio, ai desideri dei compratori e magari alla depravazione umana!

Purtroppo non è così o perlomeno non è solo questo.
Sono,oggi, più convinta che mai che a tutto ciò  si debba  aggiungere una combinazione di: IGNORANZA, BASSA AMBIZIONE e AVIDITA'!!

Se potessimo prendere ad uno ad uno coloro che hanno concorso alla distruzione dell'abitato e del territorio, ci accorgeremo che, magari, sono persone che amano circondare le loro case da giardini, che amano gli animali, il nostro paese e il  mare, e si vantano, magari, di apprezzare gli aspetti culturali ed artistici della nostra terra, ma nel frattempo hanno messo in moto ed attuato progetti che non solo hanno distrutto irrimediabilmente un PAESAGGIO, cancellandone la sua storia urbanistica ed architettonica, ma hanno lasciato FERITE  al suo ambiente, visibili anche dallo spazio cosmico di GOOGLE.

La brutta architettura di Albissola ha la capacità di perpetrarsi nel tempo e così nascono quartieri a caratteri cubitali come quello di Grana e li si chiama, senza imbararazzi,"GIARDINI DI ARCOS".

Si cementifica il versante di una collina e lo si chiama "POGGIO AL SOLE". Gli esempi potrebbero continuare  dove impalcature,gru, cemento, rumore,denaro  e cattivi odori ne accompagnano l'edificazione: quella che non merita il nostro rispetto perchè simbolo della mediocrità progettuale dell'architettura albissolese che è solo mancanza di ispirazione e di competenze!

Contrariamente alla convinzione che ci fa pensare che aderiamo per natura  all'idea di bellezza, sono convinta che si abbia tutti bisogno di riabituarsi con una guida costante ad apprezzare cosa si può accettare e gradire e cosa no.

Solo la CULTURA può esserci d'aiuto, e magari allenarci al WABI giapponese: saper individuare la bellezza delle cose semplici, modeste, incompiute e transitorie. Apprezzare una bellezza che non apprezziamo d'istinto.

Si potrà sgonfiare la convinzione dei piazzisti di ville e case di plastica e ricordare che qui ad Albissola è vissuto un uomo, che come quegli uomini che apprezzano il wabi, ha amato le pietre, i muri invecchiati e i pezzi di ceramica vissuta che,sapientemente sapeva riutilizzare col suo valore aggiunto di artista.

Quell'uomo era JORN e come i Grandi fece la sua rivoluzione estetica con mezzi modesti e molta tenacia.

I grandi architetti del '900 sapevano disegnare,pensare,ma anche incontrare, blandire, giocare coi loro clienti e coi politici.

LeCorbusier diceva "Dobbiamo ricordarci che il destino delle città viene deciso in Municipio!"

Ad Albissola, oggi, i capi d'accusa contro la cattiva architettura sono maggiori della tristezza che ci pervade all'arrivo dei bulldozer, perchè la nostra sofferenza è alimentata dall'idea di quella COSA che sta per essere costruita!!!!!

                                                               Antonia Briuglia