L'Opera Giocosa presenta i conti Molteni: «Un lusso»
polemiche sul bilancio
Un milione e trecentomila euro per dieci spettacoli con una media di appena 550 spettatori a serata
IL SECOLOXIX
 
UN MILIONE 284 mila e 500 euro. E' il totale delle entrate, tra stanziamenti pubblici e contributi da parte di privati, sui quali può contare per il 2007 il Teatro dell'Opera Giocosa. Una cifra consistente, a fronte della quale l'Opera Giocosa offre alla città otto serate di opera lirica, suddivise tra il teatro Chiabrera e la fortezza del Priamar, e due concerti, uno lirico e uno sinfonico entrambi in programma sulla Fortezza.
E se si calcola una media di 550 spettatori a serata, è facile scoprire come ogni spettacolo costi per ognuno degli spettatori una cifra molto vicina ai 220 euro. Abbastanza per far scoppiare le polemiche, soprattutto perchè sono gli stessi addetti ai lavori a ritenere che almeno una parte di questi soldi potrebbe esser spesa in maniera migliore.
A far divampare la querelle è stata la pubblicazione all'albo pretorio di palazzo Sisto del bilancio di previsione per il 2007 dell'Opera Giocosa. «Quella dell'Opera Giocosa - sottolinea l'assessore alla cultura Ferdinando Molteni - è senza ombra di dubbio una stagione molto costosa. E mi riferisco all'aspetto finanziario nel suo complesso, perchè per quanto riguarda il contributo elargito dal Comune di Savona, 130 mila euro, mi sembra sia investito nel migliore dei modi. A fronte di questi 130 mila euro l'Opera Giocosa garantisce infatti dieci spettacoli tra opere e concerti lirici e soprattutto allestisce il palcoscenico sulla fortezza del Priamar che poi resta a disposizione del Comune per le manifestazioni organizzate nel periodo estivo. A mio avviso il problema vero è che l'Opera Giocosa riesce ad ottenere una serie di altre risorse che forse potrebbero esser destinate ad iniziative di altre associazioni o enti che operano nello stesso settore. Si tratta di una sorta di lusso che non so se una realtà quale è quella savonese potrà continuare a permettersi».
Sulla stessa posizione dell'assessore Molteni è anche Claudio Gilio, direttore artistico dell'Orchestra sinfonica di Savona. «Ritengo - spiega il professor Gilio - che sia arrivato il momento di riconsiderare le attività musicali savonesi. Mi sembra assolutamente spropositato che una serata di lirica a Savona venga a costare quanto l'intero bilancio annuale dell'Accademia musicale di Savona, che conta su trentotto docenti, duecento allievi e quattro o cinque persone che sono allo staff organizzativo. Senza contare che le scelte effettuate dall'Opera Giocosa hanno finito con il non coinvolgere più realtà savonesi. Sia ben chiaro che personalmente non sono contro la lirica, ma contro questo tipo di lirica. Ritengo che rispondere alle esigenze di botteghino non equivalga assolutamente a fare cultura. Credo sia giunto il momento per Savona di distinguersi con proposte diverse, culturalmente e artisticamente importanti. Anche a costo di sacrificare un po' di pubblico».
Ma vediamo nel dettaglio il contenuto di questo bilancio di previsione per il 2007 predisposto dal Teatro dell'Opera Giocosa che tanto sta facendo discutere.
Sotto la voce entrate vi sono il contributo della Fondazione Carisa di 170 mila euro, quello del ministero dello Spettacolo di 400 mila euro e quello del Comune di Savona di 130 mila euro. Seguono poi gli incassi previsti per 140 mila euro e i contributi della Regione (120 mila euro), della Provincia (30 mila euro), della Carige (100 mila euro), della Fondazione Carisa per il Progetto scuole(30 mila euro), e poi ancora delle risorse da cooproduzioni (80 mila euro) e dei contributi di San Paolo Imi (3 mila euro) e Colacem (1.500 euro). Sul fronte delle uscite da sottolineare quasi 100 mila euro per le forniture di scene, costumi, attrezzi e parrucche, oltre 250 mila euro per le prove e le recite degli artisti, 82 milaeuro di oneri previdenziali e 170 mila euro di spese di organizzazione e rappresentanza.
Gianluigi Cancelli
Gallacci: «i nostri conti sono visibili a tutti»
la replica
 
«A SAVONA abbiamo molti amici, che hanno avuto modo di apprezzare negli ultimi anni la validità delle nostre proposte. Ma vi è anche qualcuno che non ci ama e tenta in tutti i modi di metterci in difficoltà. Con polemiche, come questa, inutili. Chi si intende di lirica sa benissimo che ha un solo difetto: esser molto cara». Tito Gallacci, presidente del Teatro dell'Opera Giocosa risponde così alle polemiche scatrurite dalla pubblicazione del bilancio di previsione per il 2007. «Mi sembra - prosegue il dottor Gallacci - si tratti comunque di polemiche strumentali. La realtàè che come negli anni passati siamo riusciti a garantire al pubblico di Savona una stagione di opere liriche all'altezza della tradizione e con costi bassi se confrontati con altre rassegne dello stesso livello. Chi ci critica ritengo lo faccia perchè non è del mestiere. Tanto per fare un esempio, opere come l'Otello e il Trovatore comportano la presenza in scena di circa duecento persone. Che vanno pagate. Ma non credo di dover dare delle spiegazioni, i nostri bilanci sono pubblici e tutti possono controllarli».