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UN COMPLESSO commerciale al posto di capannoni abbandonati e
in disuso da anni. Una ferita che si rimargina in una delle
arterie più vive e in espansione della città: via Nizza.
L'ultimo intervento di riqualificazione urbana riguarda
l'area di via Nizza 32 rosso.
Al posto di vecchi capannoni e di un piazzale utilizzato
come deposito attrezzi nascerà un complesso commerciale
(negozi) più box e parcheggi interrati.
L'operazione è fatta dalla società proprietaria dell'area,
la Sapa Srl della famiglia di costruttori Salati. Il via
libera all'intervento è arrivato nei giorni scorsi dalla
commissione edilizia del Comune che ha valutato e dato
parere favorevole al progetto della Sapa che oltre ad essere
conforme al piano regolatore porterà benefici alla vita del
quartiere.
Progetto che prevede un cambio di destinazione d'uso ma una
volta tanto non a favore del residenziale: l'area passa
infatti da artigianale a commerciale.
Una buona notizia, insomma, per chi temeva l'ennesima
speculazione edilizia per far nascere palazzi e
appartamenti.
Nello specifico l'intervento non riguarderà altro che la
demolizione dei capannoni di oggi, in passato utilizzati
come deposito di attrezzature edili e da cantiere, e
ricostruzione di due nuovi volumi con le stesse cubature di
oggi. La differenza è che i nuovi locali ospiteranno una
serie di attività commerciali pronte ad insediarsi in via
Nizza.
«Niente di grande, non certo un centro commerciale, non ci
sono le dimensioni - spiegano in Comune - ci andrà
soprattutto commercialità di servizio per quella zona della
città, quindi negozi e attività che potranno servire a
rendere quel tratto di via Nizza maggiormente servito».
I parcheggi, invece, saranno ricavati nel sottosuolo grazie
allo scavo già in corso nel vecchio piazzale.
«Si ricaveranno box e posti auto per un numero anche in
questo caso non molto elevato: meno di trenta».
L'area è centrale in quanto rimane nella parte di via Nizza
compresa a ridosso del centro commerciale Famila e la
concessionaria Mercedes.
Era uno degli ultimi tratti ancora non bonificati da
interventi di restauro. E negli ultimi tempi su quei
capannoni abbandonati c'era chi nel quartiere aveva già
favoleggiato ipotizzando la prossima edificazione di un
nuovo palazzo con altre seconde case. Cosa che in realtà non
avverrà.
Dario Freccero
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