Oggi 20 maggio: festa delle cento oasi del WWF. RIUSCIREMO A FRENARE IL NAUFRAGIO CULTURALE DELL'URBANISTICA???

LE " OASI CITTADINE "
CANCELLATE PER SEMPRE

Antonia Briuglia

Oggi 20 maggio: festa delle cento oasi del WWF . Oggi, è ancor più  necessario ricordare, con dolore,  tutte quelle porzioni grandi o piccole di "verde" cancellate  dalle nostre città: "piccole oasi " perdute.

L' "evoluzione" della società, lo sfruttamento del territorio per usi industriali, per la viabilità, per l'arrogante pressione edilizia che progetta quartieri residenziali là dove il minimo spazio lo permette: hanno provocato la distruzione di ampi spazi verdi, di piccoli o grandi parchi e di giardini urbani.

Questo è avvenuto anche nel territorio di Savona, di Albissola e di molte altre cittadine della costa savonese, dove spesse volte sono stati i cittadini stessi a ribellarsi contro questi ennesimi  oltraggi ambientali, dettati unicamente da leggi di profitto per pochi.

L' "ARTE DEI GIARDINI" è, da tempo, corso di studi alla Facoltà di Architettura  di Genova, ma sembra sconosciuta ai progettisti e agli Amministratori del Savonese  e così si perpetra una nuova  cesura con la straordinaria cultura dei giardini italiani. Cesura  iniziata negli anni '50, quando la speculazione edilizia sacrificava, proprio qui in Liguria, le belle ville borghesi con i loro altrettanto splendidi giardini che, invece di trasformarsi in verde pubblico,  si trasformavano in cemento o in fortuita e poco funzionale viabilità
GERMANIA Paradiso dell’arte dei giardini

Spariscono così alberi di alto fusto, belli come architetture e testimoni del tempo e della memoria di una città, cespugli odorosi cinti da discrete bordure murate, ombrosi e silenti percorsi storditi, talvolta, dal felice fragore di canti di uccelli che qui abitano in un piccolo perfetto ecosistema.

Non è nostalgia romantica per un mondo sparito,

ma soprattutto la preoccupazione  di chi  conosce il valore insostituibile delle "macchie di verde" nelle nostre città e cioè il valore terapeutico delle piante, non a caso chiamati "polmoni".

La città di Savona e quelle della costa sono sempre più oppresse da un inquinamento atmosferico prodotto, sia dalle emissioni dei numerosissimi veicoli che transitano vicino alle nostre case, che a quelle prodotte dalla vicina centrale termoelettrica di Vado. Questo ha fatto inesorabilmente aumentare il numero dei casi di malattie respiratorie e oncologiche, come provano recenti  studi divulgati da autorevoli medici.

L'aspetto sconcertante è l'insensibilità di chi amministra e, davanti a tutto ciò, non solo non fa nulla per proporre serie quanto urgenti politiche di "DISINQUINAMENTO" atmosferico, promuovendo  progettualità urbane sostenibili (già sperimentata da decenni in altre zone d'Italia e d' Europa) ma permette che si cancellino le ultime aree verdi, che si abbattano gli ultimi alberi rimasti ,anche davanti ad asili e scuole dove, si sa, vivono i bambini: quelli più a rischio.

L'art .9 della Costituzione  recita che la Repubblica tutela il paesaggio, ricordandoci che esso è patrimonio della collettività che ha diritto a goderne.

Ciò significa che  in quell' UMANESIMO URBANO (citato da Mario Fazio) dove tutti vorremmo vivere e far vivere i nostri figli, pur non essendo direttamente proprietari del VERDE delle nostre città, si ha il diritto di goderne gli effetti terapeutici per la salute e la vivibilità urbana: l'assorbimento delle polveri nocive,la produzione di ossigeno, l' ombreggiamento sui prospetti dei nostri palazzi, la difesa dal vento e dalle perturbazioni invernali, l'assorbimento di parte delle acque piovane  dalle radici nel terreno, l'ospitalità per uccelli e insetti.

Perchè rinunciare a tutto questo per il profitto di pochi ?

Perchè chiamare "sviluppo " il prezzo così alto pagato dalla collettività?

Oggi 20 maggio: festa delle cento oasi del WWF.

RIUSCIREMO A FRENARE IL NAUFRAGIO CULTURALE DELL'URBANISTICA???                      

                                    ANTONIA BRIUGLIA