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L'Auser, l'associazione che si occupa dei problemi degli anziani (e non solo), ha un bollettino con cadenza bimensile che sta cercando di trasformarsi in un piccolo giornale. Nell'ultimo numero c'è un'interessante intervista all'assessore Bacciu che riportiamo

Intervista con Lucia Bacciu, assessore ai Servizi sociali e alla Pubblica istruzione del Comune di Savona

Lucia Bacciu "Ecco il mio piano per aiutare i meno abbienti"

Più quattrini a favore della non autosufficienza.

Dopo le case per i ricchi impegno per l'edilizia economica e popolare

di TOMASO MINUTO e DOMINICA PICCARDO

Sarda di origini ma savonese d'adozione (a Savona dal 1989), Lucia Bacciu, diessina, fa parte da quasi un anno della squadra del sindaco Berruti.

Sposata, una figlia, sembra bene conciliare i suoi vari impegni e  ruoli: madre di famiglia, funzionario comunale ed amministratore. E' infatti  segretario generale del Comune di Vado Ligure e, dal 2006, assessore al Comune di Savona con deleghe ai Servizi sociali e alla Pubblica istruzione.

 Un "gemellaggio" che ha fatto storcere il naso a qualcuno, soprattutto sotto la Quercia. La incontriamo nel suo studio, dove non manca un certo gusto femminile, sottolineato da due grandi piante verdi. E' l'ora di pranzo (sono le 12,30), ma la sua disponibilità è totale. Ci accoglie con un sorriso.

 "Nessun problema, sono a vostra disposizione". Pare sincera.

 Chiuso il capitolo dei convenevoli, apriamo il cahier des doléances.

 Tema caldo, caldissimo per l'Auser, il piano regolatore sociale. Savona è una città dai capelli grigi, i problemi degli anziani e delle persone non autosufficienti attendono risposte.

 La Bacciu non si tira indietro. E' un fiume in piena.

 "La priorità nella politica di governo di questa amministrazione riguarda la spesa sociale e il processo di pianificazione dei servizi alla persona. A tale scopo è stato istituito un gruppo di lavoro trasversale tra più assessorati che, partendo dalla lettura dei bisogni, costruirà l'ossatura del processo di trasformazione dei servizi così come previsto dalla legge 12. Sarà necessario il lavoro sinergico tra Comune, Provincia, ASL e Volontariato sia per la rilevazione dei bisogni sia per la gestione concreta dei servizi. I distretti socio sanitari, avviati nel luglio 2006, dovranno, insieme con gli sportelli integrati presenti in ogni Comune sede di Ambito, dare risposte integrate ai cittadini. Non più doppioni o servizi che non dialogano tra loro ma una rete di tutela che si rivolga a tutti e, in particolar modo, alla cittadinanza fragile di cui gli anziani sono grande parte".

 Fin qui la teoria. E la pratica?

"Non solo dichiarazioni di principio, ma anche concretezza. Abbiamo infatti incrementato le risorse per il welfare istituendo un fondo comunale per la non autosufficienza che andrà ad integrare con 36 mila euro il Fondo Regionale. Il fondo verrà erogato seguendo criteri di gravità e complessità di ogni singolo caso ma anche la situazione economica rilevata dall'Isee, e sarà integrativo dei servizi già erogati. L'importo totale del fondo per la non autosufficienza del Distretto socio sanitario 7 savonese è di quasi 600 mila euro. A oggi abbiamo ricevuto 365 domande di cui 232 sono già state prese in esame dall'unità di valutazione multidisciplinare; sono stati ammesse alle graduatorie 186 persone di cui 175 anziani e 11 disabili. Il fondo per la non autosufficienza - sottolinea l'assessore - ha fatto emergere molta disabilità e molti anziani non autonomi che erano praticamente sconosciuti ai servizi. Savona ha una popolazione molto anziana e anche molto malata e i fondi non possono che soddisfare il 37 per cento circa della domanda".

 Altro tema spinoso i rapporti con il volontariato.

Bacciu sottolinea "l'importanza del ruolo del Forum per il terzo settore" e l'esigenza di affrontare una nuova fase di collaborazione che potrebbe diventare stimolo anche per un rilancio dei servizi sociali sul territorio".

 Le necessità dell'assistenza agli anziani crescono a dismisura, che fare?

 L'assessore ha una sua tesi: 

"Credo che l'assistenza agli anziani debba sempre più spostarsi dalla residenzialità al territorio", prima di concedersi una piccola digressione per ricordare la nuova struttura che la Fondazione Ferrero ha realizzato a Vado Ligure.

 La città si rivela spesso matrigna con le persone con i capelli grigi. E non solo. Bacciu non si tira indietro. La situazione è quella che è, non bastano promesse e buone intenzioni. "Stiamo lavorando in sinergia con l'assessore Di Tullio e con la commissione per le barriere architettoniche al fine di migliorare la mobilità ed i trasporti. Sappiamo che anziani e disabili hanno difficoltà con i trasporti e forse non bastano i buoni per i taxi e gli autobus a chiamata ma stiamo lavorando alacremente, coinvolgendo farmacisti, medici di famiglia e commercianti per rendere la nostra città sempre più vivibile e fruibile anche per le fasce deboli della popolazione. A tale proposito abbiamo ampliato l'offerta del trasporto disabili investendo 50 mila euro in più rispetto all'anno scorso".

 Il problema della casa, l'invasione del cemento, la mancanza di un piano di edilizia economica popolare. Torri e case da 7-8 mila euro a metro quadro, questo offre la città. L'assessore Bacciu parte da una (amara) constatazione:

 "aumentano i poveri, i senza occupazione, gli anziani e i padri separati sono le categorie di persone più esposte alla nuova povertà, quindi con maggiori problemi rispetto alla casa". Poi affronta va al nocciolo della questione: "Andremo a creare un'Agenzia per la casa per aiutare le persone in difficoltà a trovare soluzioni abitative .L'Agenzia sociale per la casa supera la logica dell´intervento di emergenza ad oggi garantito attraverso lo Sportello casa, e propone invece un´azione di orientamento e di accompagnamento al reperimento di soluzioni abitative che tengano conto di tutte le risorse pubbliche e private che il territorio nel suo complesso offre".

Si vedrà.

 Sono quasi le due del pomeriggio e l'incontro si avvia al termine.

 Genova ha realizzato un albo delle assistenti familiari, perché Savona non si adegua?

E' una soluzione in grado di garantire la professionalità delle tante donne immigrate che che assistono gli anziani. E ancora: perché il Comune non mette a disposizione più spazi per la socializzazione e l'aggregazione dei cittadini?

 L'assessore fa esibizione di buone intenzioni.

"Per quanto riguarda l'albo delle badanti, stiamo lavorando ad un progetto che preveda oltre alla professionalità e il controllo anche la tutela di queste persone nel momento in cui, alla morte dell'anziano assistito, restano senza lavoro e quindi senza casa e reddito. Anche per gli spazi ci stiamo attrezzando, ma c'è carenza.".

 Il tempo è scaduto. L'assessore Bacciu si è mostrata preparata nel fotografare la situazione, ma dalla diagnosi alla terapia il passo sembra ancora lungo, soprattutto per quanto riguarda strutture e risorse. Non ci resta che aspettare la definizione e l'avvio di un tavolo di concertazione con il Forum per il terzo settore nella speranza che la presenza dell'AUSER possa incidere sulle scelte dei Comuni in favore dei cittadini non più giovani. 

TOMASO MINUTO e DOMINICA PICCARDO