PIETRA LIGURE DOPO LA DECISIONE DI ABOLIRE L’AZIENDA OSPEDALIERA
“A rischio 1500 posti di lavoro”
[FIRMA]AUGUSTO REMBADO  LA STAMPA
Dure prese di posizione anche dei sindacati dei lavoratori non medici alla notizia della probabile fine dell’autonomia gestionale dell’ospedale. Il mondo politico resta in fibrillazione. Tutti i consiglieri di minoranza di Pietra hanno chiesto la convocazione urgente del Consiglio comunale che il sindaco stava comunque convocando. Lunedì mattina a Pietra vertice dei sindaci del comprensorio, convocato da Luigi De Vincenzi, per definire una strategia. Martedì pomeriggio sarà a Pietra l’assessore regionale Claudio Montaldo che dovrà affrontare dalle 16,30 in poi sindaci e sindacalisti.
Ieri prese di posizione del coordinatore di Pietra di FI, Marco Mazzucchelli, di Angelo Barbero (An), dell’Assoutenti attraverso Gian Luigi Taboga e di alcuni medici fra cui Mario Cennamo.
Spiegano alla Cgil: «Se veramente si vuole una buona sanità per i cittadini chiediamo un segno immediato tangibile della volontà di non smantellare il nostro ospedale, al Dea di 2 livello va trasferito il 118, al a deve confluire la dialisi, una delle condizioni di riconoscimento del Dea di 2 livello è la presenza dell’ostetricia e della ginecologia. Questo è il terreno sul quale verrà fuori la volontà della Regione. In mancanza di questi atti si avvierà un processo di destrutturazione, prima con i tagli di reparti, ricordiamo che la Reumatologia, che era uno spreco di risorse al Santa Corona, è stata riaperta al San Paolo, poi con quelli economici e con le fughe di grossi nomi. Quando poi rimarrà solo una vocazione riabilitativa non sembrano poi così impossibili gli scenari che qualcuno prospetta di una riconversione per una bella speculazione edilizia. Il sindacato deve farsi carico di 1500 posti di lavoro. Sappiamo delle grosse difficoltà che hanno gli altri ospedali del Genovese e del Levante, pertanto avviare un processo di smantellamento del Santa Corona, che ad oggi presenta le migliori cifre in termini di attrazione, di complessità delle prestazioni rese, è un atto punitivo che non ha giustificazioni tecniche di alcun tipo, è un prezzo politico che devono pagare i cittadini ed i lavoratori che noi non intendiamo subire passivamente». «Più volte abbiamo denunciato l’assenza da parte della Regione di un progetto organico in materia sanitaria. Se e’ vero che ha pronto nel cassetto un progetto organico di interventi in materia sanitaria, allora esca allo scoperto e lo presenti attivando da subito il confronto», si legge in una nota della Cisl.
Sempre ieri si è formato ieri un comitato spontaneo in difesa del Santa Corona promosso dall’avvocato Luca Battaglieri. Ne fa parte anche il presidente del Distretto socio-sanitario Gian Mario Massazza.
Il centrosinistra diviso in Regione
  I «cespugli» del centrosinistra ritrovano l'unità per censurare il comportamento dell'assessore regionale alla Sanità Claudio Montaldo. Non solo, dopo le bacchettate per «l'autosufficienza dimostrata in troppe occasioni, prendendo le decisioni consultandosi solo con il Partito Democratico», ora i rappresentanti di Prc-Sinistra Europea, Unione a sinistra, PdcI, Verdi, Udeur, IdV e Italia di mezzo, lasciano anche intendere che potrebbero non condividere il piano di riordino ospedaliero che vedrà la sua seconda fase a giugno, dopo le elezioni. «La cosa che sorprende è che questo ridimensionamento degli ospedali sia stato fino ad oggi gestito nelle segrete stanze, senza sentire né i sindaci, né i sindacati del territorio» fanno osservare il responsabile della Verdi sulla Sanità in Liguria Carlo Tonarelli e il consigliere regionale Carlo Vasconi.
Non è la prima volta che gli alleati di Ds e Margherita lamentano di essere regolarmente esclusi dalle decisioni e in qualche caso questo insofferenza si è anche palesata in sede di votazione in Regione, provocando qualche mal di pancia alla coalizione. Questa volta, al centro delle discussioni c'è la riunione convocata martedì scorso nel corso del consiglio regionale da Montaldo con i rappresentanti dei Ds, della Margherita, della Regione, della Provincia e del Comune di Savona, in merito alla nomina dell'attuale direttore dell'Asl 2 all'Agenzia regionale della Sanità e della de-aziendalizzazione del Santa Corona, destinato ad «entrare» nell'Asl 2. Secondo gli alleati dell'Ulivo si è di fronte ad un «vulnus istituzionale» per il coinvolgimento palese dei segretari provinciali di Quercia e Margherita savonesi per discutere scelte «che dovrebbero competere esclusivamente alla Giunta».
Dopo la protesta è arrivato il rilancio e i Verdi partono proprio dal Santa Corona che, per Tonarelli e Vasconi,dovrebbe diventare il centro regionale della riabilitazione e di traumatologia ortopedica.\