SARÀ UNA battaglia lunga quella a difesa del
Santa Corona. Vedrà in prima linea sindaci e politici del
ponente savonese. Sono già pronti a scendere in piazza e ad
organizzare proteste plateali, come il blocco dell'Aurelia,
della ferrovia e dell'autostrada. La notizia della
deaziendalizzazione e della creazione dell'Asl unica,
considerata come la peggiore delle scelte da attuare
nell'ambito di una riorganizzazione della sanità ligure e
già bocciata oltre un anno fa, ha scatenato reazioni a
catena da parte dei primi cittadini all'indirizzo della
Regione.
A peggiorare la situazione è il progetto di far morire
lentamente il Santa Corona per attuare (questo è il
sospetto) una speculazione edilizia che molti ritengono
già"disegnata" nelle segrete stanze. Nessuna reazioni,
invece, rispetto al trasferimento a Savona del manager
Fulvio Neirotti (ieri, per errore, abbiamo scambiato la
didascalia della sua foto con quella di Franco Bonanni: ce
ne scusiamo con i lettori, ndr).
«Purtroppo i segnali che si percepivano, ormai da tempo, sul
futuro del Santa Corona si sono rivelati fondati - ha detto
il sindaco di Pietra, Luigi De Vincenzi -. Ma il fatto
gravissimo è la decisione di deaziendalizzazione del Santa
Corona che porterà la struttura ad un declassamento e quindi
ad uno svuotamento ed infine ad una liquidazione di un
ospedale che è sempre stato il fiore all'occhiello della
sanità ligure».
E aggiunge: «Mi riservo tutte le azioni, anche plateali, a
meno che la Regione non ci dia segnali fortissimi che
possano tranquillizzarci, come il trasferimento di nuove
specializzazione da Genova a Pietra e del 118».
L'onorevole Enrico Nan, da sempre schierato a difesa del
Santa Corona, ha invitato i sindaci del ponente savonese a
prendere posizioni di piazza, visto che la giunta regionale,
fino ad ora, ha rifiutato ogni tipo di ragionamento politico
chiaro sulla questione. «Bisogna protestare in tutti i modi
contro una decisione politica violenta, deliquenziale, che
avrà come epilogo la chiusura di un ospedale, fiore
all'occhiello della nostra sanità» dice Nan.
Dura anche la reazione congiunta di Angelo Vaccarezza e di
Francesco Cenere, rispettivamente sindaci di Loano e di
Boissano: «Alla fine la maschera è caduta. La Regione
Liguria ha retrocesso l'azienda ospedaliera al ruolo
secondario cui, da sempre, gli interessi politici e
clientelari savonesi e genovesi la volevano relegare. Questa
arrogante e unilaterale decisione umilia le professionalità
che operano al Santa Corona, sminuisce ingiustificatamente
il ruolo centrale che, da sempre, questa struttura ha
nell'ambito della sanità ligure e soprattutto calpesta il
diritto alla salute delle nostre comunità. Non consentiremo
che ciò avvenga».
«L'assessore e Miceli si erano impegnati a programmare un
confronto pubblico prima di prendere decisioni riguardanti
il futuro dell'azienda ospedaliera - dice Silvio Valdissera,
segretario provinciale della Fials - come al solito promesse
da marinaio». Il gruppo regionale di An ha presentato
un'interpellanza urgente in Regione e al Ministro alla
sanità Livia Turco.
Sergio Lugaro, responsabile della commissione sanità di
Rifondazione definisce «avvilente» quanto sta succedendo
nella sanità ligure. «Ci si barrica dietro allo scudo del
risparmio per armarsi di una spada che tagli personale,
reparti, servizi assistenziali basilari per la vita di fasce
deboli come anziani a disabili». Ma non è questo l'aspetto
più drammatico: «In questi giorni si parla di un'operazione
che Rifondazione ha denunciato per prima - aggiunge Lugaro
-: si sta tentando di prendere un ospedale perfettamente
funzionante, smembrarlo, fino a che, al posto di alcuni
padiglioni sorgano villette tra il bosco e il mare».
Silvia Andreetto