IL MONITO AI POLITICI «POCA ATTENZIONE SUI GRAVI RISCHI» LA STAMPA
Centrale, i medici in campo
L’Ordine vota all’unanimità una dura presa di posizione per l’Ambiente
[FIRMA]PARIDE PASQUINO
SAVONA
Più attenzione all’Ambiente ma soprattutto ai rischi per la salute dei cittadini. L’Ordine dei medici ha deciso di scendere in campo, di schierarsi in modo chiaro e inequivocabile, di mandare un messaggio forte sulla vicenda del potenziamento della Tirreno Power. Non bastano le valutazioni di impatto ambientale, serve anche quella sull’impatto sanitario. Servono medici e politici sulla stessa linea per la tutela della salute del cittadino.
E che l’Ordine dei medici di Savona faccia sul serio, è testimoniato dal fatto che c’è un precedente di questi giorni. L’Ordine professionale di Modena ha presentato un esposto denuncia al Tribunale della città emiliana contro il raddoppio dell’inceneritore comunale. Un’iniziativa che giunge al termine di un iter intrapreso lo scorso anno. Spiega il presidente dell’Ordine dei medici di Savona, Ugo Trucco: «Il nuovo codice di deontologia medica assegna importanti responsabilità sulla tutela ambientale determinante per la salute dei cittadini. Non possiamo restare inerti quando 3 persone su 4 muoiono per problemi legati a stile di vita scorretto o degrado ambientale, quando i medici di famiglia assistono a una sempre maggiore diffusione dei tumori tra i giovani, quando i pediatri certificano sempre più bambini asmatici. Trent’anni fa erano uno su trenta, oggi uno su quattro».
E aggiunge: «L’ampliamento della centrale a carbone di Vado desta nel Consiglio dell’Ordine forti preoccupazioni sia per le polveri sottili che le centraline di rilevamento non sono in grado di controllare, sia per l’inquinamento radioattivo che vicino a una centrale a carbone è superiore addirittura rispetto a una nucleare. I dati sull’inquinamento dell’aria, sul deserto lichenico e sull’incidenza dei tumori sono chiari».
E’ vero che non tutti sembrano d’accordo sui rischi di un potenziamento della centrale di Vado. «In questo caso - dice Trucco - dobbiamo avvalerci del principio di precauzione espresso dal Comitato nazionale di Bioetica nel 2004. Nei processi decisionali per garantire la salute degli esseri umani, di animali, piante e ambiente, gli spazi di incertezza della scienza vanno colmati con misure di tutela dei cittadini». Finora solo alcuni medici pneumologi, casi isolati, si erano esposti pubblicamente. La presa di posizione dell’Ordine professionale, votata in modo unanime, è un segnale forte: «Bisogna stare attenti a non causare gravi danni. I politici devono avere il coraggio anche di compiere scelte impopolari».