Tensione in Provincia  LA STAMPA
IL PROTAGONISTA: «VOGLIO CAMBIARE SAVONA MA NON IN QUESTO CLIMA DI VELENI»
Rifondazione invita gli alleati
a rispettare i patti sui rifiuti
Dimissioni via e-mail
ritirate per telefono
Lo strano caso del “superconsulente” Livio Giraudo
 
Alta tensione anche a Palazzo Sisto IV, dove da mesi si discute del Piano dei rifiuti. La bocciatura della discarica di Cianciarin da parte dei tecnici della Regione, ha nuovamente riaperto la discussione. Il presidente Bertolotto, in particolare, ha chiesto all’assessore Filippi di cambiare il sito di Cianciarin che la comunità ingauna sembra non gradire. L’assessore Filippi invece insiste ma è visibilmente sotto pressione e amareggiato. In particolare, Rifondazione comunista teme che stia venendo meno la lealtà degli alleati al programma di governo: «Il Piano provinciale dei rifiuti era alla base degli accordi di governo. “Pacta sunt servanda’’», ammonisce il segretario provinciale Marco Ravera in tono che non ammette repliche. [FIRMA]ERMANNO BRANCA
SAVONA
In Comune tiene banco la nomina del supervisore del Piano regolatore Livio Giraudo che, essendo anche un libero professionista, da qualche mese è oggetto di un fuoco incrociato. Ieri mattina l’ingegner Giraudo, esasperato dalle polemiche, ha inviato al sindaco Berruti un messaggio di posta elettronica in cui sfogava tutta la propria amarezza per il «tiro al bersaglio» a cui sarebbe sottoposto da tempo, arrivando a dire che non sarebbe stato disposto ad assumere incarichi in un clima così invelenito. Sarebbe stato il primo caso di dimissioni prima dell’incarico. Con il passare delle ore Giraudo ha riflettuto, ha chiamato al telefono il sindaco invitandolo a non tenere conto dello sfogo.
Berruti nel tardo pomeriggio ha affrontato la vicenda con serenità olimpica: «Ho visto la lettera di Giraudo che mi è parso molto amareggiato ma vedremo, può darsi che nei prossimi giorni ci ripensi e che tutto si possa recuperare. Avremo tempo per discuterne con calma. Se non sarà possibile, sono certo che comunque collaborerà con me come consigliere comunale. Certo la lettera testimonia le tensioni a cui è sottoposto l’ingegner Giraudo».
L’ingegnere ha poi spiegato il significato del suo sfogo: «Certamente ho voglia di lavorare per la mia città a cui mi sento in grado di dare un contributo importante, spezzando le logiche consolidate di conservazione e le nicchie che si sono create negli ultimi decenni. Ho idee innovative sugli oneri di urbanizzazione e su tanti altri temi in cui mi sento in grado di poter cambiare le regole del gioco. Mi rendo conto che questo possa dare fastidio e capisco anche che possano nascere polemiche. Certo non mi sarei mai aspettato che le cattiverie su di me arrivassero addirittura dall’interno di Palazzo Comunale. Ecco, se queste sono le condizioni, non sono disposto al gioco al massacro. Tutto qui».
Oggi il caso verrà affrontato nella maggioranza di centrosinistra. Una volta che il sindaco avrà rinfrancato gli ammirevoli scrupoli di coscienza del consigliere della Margherita, dovrà anche chiarire il tipo di incarico che intende assegnargli. La figura del superconsulente al Piano regolatore rischia infatti di collidere con quella dell’assessore all’Urbanistica Rosario Tuvè e quella dell’architetto capo Luciano Campagnolo. Ma certamente Berruti saprà far quadrare i conti per non perdere il prezioso apporto di Giraudo.