Possiamo dire che finalmente è nata la prima rivista italiana che si occupa di sociologia delle migrazioni?
L’UNIVERSO DI “MONDI MIGRANTI”

Sara Falconi

Questioni relative alle migrazioni sono quotidianamente al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica. Fatti di cronaca e discussioni politiche sono permeate dalle problematiche riguardanti la gestione dei flussi migratori. La nostra stessa percezione di cittadini a riguardo sta mutando.
Infatti, nonostante non viviamo in un paese

abituato da tempo a gestire la coesistenza di culture diverse, stiamo cominciando a fare sempre di più i conti, nella vita di tutti i giorni, con un mondo che si sta facendo multiculturale. Così, in concomitanza con l’aumento delle riflessioni e dei confronti su queste tematiche, rinforzato anche dalle novità proposte nel disegno di legge-delega Amato-Ferrero, nasce a Genova “Mondi Migranti. Rivista di studi e ricerche sulle migrazioni internazionali”. La rivista è promossa e realizzata dal Centro Studi Medì. Migrazioni nel Mediterraneo (www.csmedi.it), in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Antropologiche dell’Università di Genova, il Dipartimento di Studi Sociali e Politici dell’Università di Milano e FIERI, Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione, e pubblicata, con cadenza quadrimestrale, dall’Editore Franco Angeli. Il Centro Studi Medì si occupa di progetti di ricerca sociale, avendo il contesto genovese e ligure come quadro di riferimento. L'attività del Centro prevede la pubblicazione di studi e ricerche e l'organizzazione di convegni e seminari, realizzati anche grazie alla collaborazione con le istituzioni locali, le associazioni di categoria e con tutti i soggetti pubblici e privati interessati ad approfondire le tematiche delle migrazioni e le modificazioni che esse apportano al tessuto sociale, lavorativo e culturale.

Mondi Migranti è stata ideata al fine di innalzare la qualità del dibattito scientifico, che risente in Italia della relativa giovinezza del tema, della sua bruciante attualità e delle commistioni tra riflessione scientifica, dibattito politico e polemica militante. Il compito che si assume, in quanto rivista scientifica specializzata, è inoltre quello di ampliare le possibilità di pubblicazione per i lavori meritevoli, di stimolare il dibattito, di rendere disponibile un’ideale agorà per il confronto delle idee e dei risultati di ricerca. A tal scopo, gli ideatori del progetto hanno deciso di adottare un impianto originale per quanto riguarda la struttura, collocando Mondi Migranti in uno spazio intermedio tra le riviste organizzate per fascicoli monografici e quelle interamente libere. Ogni numero si comporrà quindi di una sezione monografica e di spazi per articoli su altri argomenti. In più, il taglio scientifico sarà costantemente accompagnato dall’interesse per il dibattito culturale, la produzione artistica e il racconto biografico. Sfogliando la rivista si passa così da sezioni quali Prospettive, in cui sono proposti contributi classici o di autorevoli studiosi internazionali, o Incursioni, dove viene sviluppato il tema portante di ogni singolo volume, a spazi come Vite, dedicato a storie di vita e a racconti biografici, e Débat et combat, sezione che apre il confronto sulle categorie teoriche e che cerca di incoraggiare interventi e risposte.

Mondi Migranti, che si propone quale luogo di interscambio con il dibattito internazionale, vanta un Comitato Scientifico di grande prestigio, composto, tra gli altri, da alcuni dei maggiori studiosi europei e americani. Il suo direttore è Maurizio Ambrosini, docente dell’Università di Milano. I Condirettori sono invece Luca Queirolo Palmas, dell’Università di Genova, e Andrea Torre del Centro Studi Medì.

È proprio con il Condirettore Andrea Torre che ho il piacere di scambiare qualche parola sulla nascita della rivista. 

Possiamo dire che finalmente è nata la prima rivista italiana che si occupa di sociologia delle migrazioni?

Sì, Mondi Migranti è la prima rivista scientifica che si dedica totalmente alla questione dei flussi migratori, ma vorrei specificare che abbiamo intenzione di non dare spazio solamente ad approcci sociologici, perché non sarebbe giusto legare un tema così sfaccettato ad una sola disciplina. Da molti anni in Italia ci sono riviste importanti che riservano alcune sezioni alle problematiche migratorie, ma non ne esisteva ancora una che si occupasse unicamente di queste tematiche. Inoltre, la maggior parte delle riflessioni a riguardo sono rivolte prettamente agli aspetti giuridici e sono, quindi, limitate ad un settore specifico. Ragionando su queste premesse, abbiamo pensato di creare una rivista che affrontasse i temi delle migrazioni da una prospettiva più ampia, considerando anche il fatto che le discussioni su questi argomenti animano con sempre maggior frequenza i dibattiti pubblici.  

Quali sono gli obiettivi principali che vi siete prefissati?

Il primo obiettivo è far conoscere Mondi Migranti. La difficoltà maggiore consisterà nel continuare a sostenere la rivista, dal momento che non potremo contare su un guadagno ricavato dalle vendite. La nostra ambizione è però quella di sollecitare riflessioni e confronti costruttivi sulle migrazioni e, proprio per questo, tenteremo di diffonderla il più possibile e di stimolare anche l’interesse delle istituzioni. Il nostro secondo obiettivo è quello di mantenere alto il livello qualitativo. Il saggio d’apertura del primo numero, ad esempio, è stato scritto da Stephen Castles, uno dei più importanti sociologi americani. Vorremmo riuscire a fare in modo che il prodotto che offriamo ai nostri lettori continui ad essere di un certo spessore, in modo da alimentare un dibattito costruttivo su queste tematiche anche qui in Italia.

Sara Falconi