10 Maggio 2007 LA STAMPA

TIRRENO POWER VADO, QUILIANO E PROVINCIA CONTRO L’AMPLIAMENTO A CARBONE
Centrale, compatti per il no all’incontro decisivo di Roma
Convocata per il 16 maggio la Conferenza dei servizi

[FIRMA]ANTONIO AMODIO
VADO
Comuni di Vado e Quiliano e Provincia di Savona, dopo il vertice di ieri mattina a Palazzo Nervi (presenti i sindaci Carlo Giacobbe e Nicola Isetta, il presidente della Provincia Marco Bertolotto e l’assessore alle Attività produttive Roberto Peluffo), hanno costituito il loro fronte del no in vista della conferenza dei servizi, prevista il 16 maggio al ministero delle Attività produttive, per quanto riguarda l’ampliamento a carbone della centrale termoelettrica di Vado–Quiliano.
Nel contrastare il progetto le istituzioni locali stanno valutando diverse obiezioni. La più importante è la motivazione con la quale Tirreno Power ha avanzato la sua proposta al Governo. La società giustifica la richiesta con l’esigenza di garantire una maggiore produzione di energia nazionale. Una visione questa contestata non solo dalle istituzioni ma anche dagli ambientalisti che sostengono da tempo che già oggi si produce energia elettrica in surplus rispetto al fabbisogno. «Stiamo lavorando per formulare le osservazioni da inviare in Regione entro il 19 maggio per la Valutazione di impatto ambientale nazionale richiesta a Roma da Tirreno Power», ha sottolineato il sindaco di Vado Carlo Giacobbe. E ha aggiunto: «Siamo fiduciosi che il nostro parere contrario al progetto sarà tenuto in considerazione dai ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo, anche perché il piano è in contrasto con l’esigenza di diminuire le emissioni di CO2 nell’atmosfera». Del caso centrale il primo cittadino riferirà nel pomeriggio durante il Consiglio comunale. Ieri sera, il sindaco di Quiliano Isetta, ha nuovamente espresso il suo «no» durante il consiglio comunale convocato sulla questione: «Sono trent’anni che si cerca di far passare questo ampliamento, ma l’abbiamo sempre respinto perché contrario agli interessi della nostra comunità».