Ieri sera incontro a Milano con il sindaco Berruti. «Creiamo
una rete delle città libere che rompa la rete della mafia
dell'arte»
10/05/2007
IL "PAC" - il Padiglione di arte contemporanea di Milano -
trasferito sul Priamàr. Savona sbocco al mare delle
iniziative artistiche di Milano e viceversa. È di questo che
hanno discusso Vittorio Sgarbi e il sindaco Federico Berruti
nell'incontro di ieri sera a Milano, dove il notissimo
critico è assessore alla cultura. «Al di là dei giudizi su
Fuksas - ha spiegato Sgarbi - la mia visione non
conformistica può essere utile a Savona per l'apertura di
orizzonti non prevedibili». L'ex sottosegretario ha parlato
di «Posizione antagonista, di creazione con Milano e Savona
di una rete delle città libere che rompa la rete della mafia
dell'arte». Ha aggiunto: «Non è vero che a me non piace
l'arte contemporanea, non mi piace l'arte obbligatoria». Al
sindaco Berruti Sgarbi ha fatto già alcune proposte
concrete: «Già il primo di luglio potremmo inaugurare al
Priamàr la mostra di Serafini che oggi il sindaco ha visto
inaugurare qui a Milano». Prosegue: «Si tratta di un autore
straordinario ma sommerso. Poi perché non recuperare
Giannetto Fieschi, di cui Genova si è dimenticata?». Le idee
sono tante e già sul tavolo: «L'importante è uscire
dall'ovvio».
E' stata, quella di ieri, una lunghissima, estenuante
giornata. Giuliano Arnaldi conosce da tempo Vittorio Sgarbi
e sa le sue abitudini. Il sindaco Federico Berruti, invece,
è stato in qualche modo travolto da quel ciclone che è
l'attuale assessore alla cultura del comune di Milano ed ex
sottosegretario ai Beni culturali. Una serata in prima fila,
verrebbe da dire, al vernissage della mostra Pac-Serafini,
tra champagne, belle donne, intellettuali engagé, politici e
amminstratori, artisti e critici d'arte. E una raffica di
presentazioni l'una dietro l'altra. Con Vittorio Sgarbi,
ovviamente, a fare da Cicerone: il pubblico in coda, dietro
di lui, a "bersi" le spiegazioni delle varie opere.
Il ghiaccio si è rotto così, dopo la polemica che Vittorio
Sgarbi aveva scatenato contro Massimiliano Fuksas - definito
un "genio del male" - e la sua torre. E la risposta del
sindaco che lo aveva invitato, fuori dalle polemiche, a
contribuire al dibattito sul futuro di Savona e, magari, a
partecipare concretamente alla realizzazione di idee ed
eventi per la cultura della città: il piatto è servito.
A. G.
|
|