ROBERTO DE CIA, capogruppo Ds in Consiglio, ha reso pubblica
ieri la sua lettera di dimissioni, indirizzata al segretario
provinciale del partito, Giovanni Lunardon. Ecco ampi
stralci. «Ho atteso di partecipare alla assemblea
costitutiva del movimento politico Sinistra democratica per
il socialismo europeo per scriverti questa lettera che,
credimi, mi costa molto dal punto di vista personale e
politico. Come ben sai, dal 1983 milito nel maggior partito
della sinistra italiana, nel quale ho avuto l'onore di
assumere incarichi di rilievo da segretario provinciale
della Federazione Giovanile Comunista a funzionario politico
del Pci, passando per la segreteria provinciale del Pds
prima e dei Ds poi sino al 2001. E' stata un esperienza di
vita che non dimenticherò mai. Mi considero una persona
fortunata, che ha assistito da dentro al travaglio vero del
nostro paese e della sinistra italiana di fine secolo,
coltivando la cultura socialdemocratica. Non ti nascondo che
sino ad un anno fa pensavo anch'io che un ulteriore
evoluzione della nostra cultura dovesse farci immaginare un
"partito nuovo" contaminato da culture ed idee che
arricchissero il futuro del socialismo italiano. Purtroppo
la genesi del Partito democratico è andata in un altra
direzione e, a mio avviso, ha ridotto questa ambizione al
puro incontro tra i ceti politici di Ds e Margherita,
abbandonando il campo del socialismo europeo e di fatto
costruendo un partito moderato e, almeno a vederne i primi
vagiti, troppo attento alla collocazioni personali e di
gruppo. Attenzione, non che non vedessi i limiti e gli
errori dei Ds in questi anni, solo che la risposta alla
crisi della sinistra e del paese che la maggioranza a
Firenze ha dato, a mio parere abdica al ruolo insostituibile
della sinistra in Italia e in Europa ed ha in sé elementi
pericolosi per il ruolo di governo del controsinistra. Per
questi motivi di fondo, che trovo realmente contraddittori
ho deciso di non partecipare alla fase costituente del
Partito Democratico. Insieme ad altri compagni e compagne,
dai prossimi giorni mi impegnerò a costruire il movimento
Sinistra democratica per il socialismo europeo convinto che
possa essere un importante lievito per l'unità dei
socialisti e della sinistra italiana. In grande serenità e
coerenza Ti prego di ricevere ed accogliere le mie
dimissioni dagli organi dirigenti appena eletti al congresso
e dal ruolo di capogruppo in Comune di Savona. Questo, che
per me è uno strappo doloroso con la mia storia politica
personale di militanza e con i ruoli e gli incarichi che
provengono da essa, non è però il distacco da persone che
considero fondamentali per la mia formazione. Buona fortuna
compagni».
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