Il 15 maggio  LA STAMPA
riapre il cantiere della stazione”
Lavori fermi da mesi fra disagi e proteste
Ieri a Roma l’annuncio delle Ferrovie
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SAVONA
La giacca scura di un operaio, stile eskimo, è sempre lì, appesa nello stesso angolo: tutto attorno cumuli di calcinacci, nastri di plastica color arancione e l’«assordante» silenzio di un cantiere fantasma fermo da mesi. E’ la desolante immagine della stazione ferroviaria di Savona dove dal luglio del 2005 sono partiti i lavori di un ambizioso progetto di restyling da quasi 3 milioni di euro promosso da Centostazioni (spa del gruppo Ferrovie dello Stato) in collaborazione con il Comune di Savona. Un intervento portato avanti (ma a intermittenza) dall’Ati Arcovent, associazione temporanea di impresa con sede a Milano.
Ora la situazione sembra sul punto di sbloccarsi: da «Centostazioni» ieri è arrivata la notizia che i lavori dovrebbero riprendere il 15 maggio. «Nei giorni scorsi c’è stato un nuovo vertice con i responsabili dell’impresa, che hanno fatto risalire i ritardi a una serie di difficoltà organizzative. “Centostazioni”, anche per gli impegni presi nei confronti del Comune e della clientela, ha posto un ultimatum e Arcovent si è impegnata a far ripartire i lavori dalla metà del mese». Agli uffici di Roma si spiega anche che si è scelta la strada della trattativa per non perdere altro tempo: «Dopo un’eventuale rescissone del contratto si potevano affidare i lavori alla seconda ditta classificata, ma questa procedura avrebbe significato altri mesi di stop». Arcovent, che pagherà una serie di penali, si è impegnata a completare i lavori in dodici mesi.
Sarà la volta buona? Dopo tante illusioni e delusioni qualche dubbio è lecito. Neppure il Comune è contento della situazione («un danno di immagine per la città», osserva l’assessore Livio Di Tullio) e sarà importante valutare le modalità di ripresa dei lavori: «Non servono pochi sparuti operai ma dovrà arrivare una task force di muratori, ruspe e geometri», osservano alcuni pendolari, stanchi dei disagi.
Negli ultimi mesi non è cambiato nulla: pendolari e turisti passano accanto a grandi ambienti vuoti e assurdi cartelli con su scritto «Pericolo, lavori in corso. Ci scusiamo per i disagi», oppure «Stiamo lavorando per voi». Sotto, a livello della piazza, si affacciano le nove grandi aperture del nuovo ingresso, dove dovrebbero partire e arrivare le scale mobili. Tutto però è fermo.
All’esterno, in attesa delle scale mobili, ecco la scorciatoia «fai da te» che attraversa i giardinetti, sempre più scivolosa, soprattutto dopo la pioggia. Qua e là affiora qualche provvidenziale radice d’albero che aiuta a puntare le scarpe nella ripida discesa verso la pensilina dei bus.
Secondo Centostazioni fra i primi interventi a essere realizzati ci saranno la nuova biglietteria in stile aeroportuale «una struttura molto bella e che ridurrà le divisioni fra clienti e operatori» e la pensilina in acciaio sul lato piazza. Intanto, a giugno dovrebbero essere appaltati i lavori del terminal bus, un progetto in accordo fra Acts e Comune, per concentrare a Mongrifone i capolinea delle corriere dirette in Valbormida, a Varazze e Finale Ligure e preparare l’introduzione del biglietto unico «treno più autobus».