Solidarietà al giornale ERGO SUM  

La redazione di Trucioli savonesi esprime solidarietà al giornale ERGO SUM, che una censura sommaria e irresponsabile vorrebbe condannare a morte.

Il libero pensiero in questa serva Italia è blasfemia e la libera stampa costituisce una specie di incidente.

Se è vero che le situazioni antidemocratiche sono altre, è altrettanto vero che la nostra è malapena libertà condizionata.

Siamo indignati per il comportamento del signor Repetto, Presidente della Provincia, lui sì stipendiato con denaro pubblico e non certo per fare il tagliagole.

Siamo indignati verso un’Università che decide univocamente di  soffocare il pensiero dei propri studenti.

Sul collegamento fatto da “Il Giornale” tra il giornalismo  e i gesti contro Bagnasco preferiamo invece far scendere semplicemente uno stupefatto silenzio.

Complimenti ai redattori di Ergo Sum per il livello degli articoli, che siamo pronti ad ospitare nel nostro contenitore non sponsorizzato.

Invitiamo i nostri lettori ad associarsi nell’espressione di sostegno a questi giovani colleghi.

La redazione 

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L' ARTICOLO DI... LIBERAZIONE ....di Domenica 6 maggio

Genova: periodico giovanile punito dal centrosinistra

La provincia toglie i soldi
alla rivista "poco" cristiana

 

Monica Lanfranco (Liberazione)
"La vittoria della ragione non può essere altro che la vittoria di coloro che ragionano". Sono le parole che Bertolt Brecht mette in bocca, nella sua Vita di Galileo , al grande scienziato e pensatore, consegnandoci un incitamento a promuovere sempre il confronto di idee e un monito all'assunzione di responsabilità. Ma di ragione ne gira ben poca dentro al brutto pasticcio che, dal primo maggio, ha coinvolto Ergo Sum , periodico d'informazione e cultura prodotto da due anni da un piccolo gruppo di giovani dell'Università di Genova «non schierati, ma nemmeno indifferenti perché il problema è che l'università dorme: ognuno pensa alla propria carriera e basta, non c'è un momento di riflessione» - si legge nel loro primo numero.
I fatti: Ergo Sum comincia a uscire nel 2005, autofinanziato,in 500 copie nelle facoltà di Lettere, per volontà di Matteo Politanò, Marco Fiorello ed Emanuele Rossi, studenti. I tre sono appassionati di comunicazione, sono curiosi, per nulla estremisti: «Volevamo un foglio universitario divertente, che parlasse un po' di tutto e che non fosse politicizzato», dichiarano.
La rivista ottiene i finanziamenti per le attività culturali dell'Università. Crescono le adesioni ed entrano a far parte della redazione altri studenti e studentesse delle facoltà di Scienze della Comunicazione, Conservazione dei Beni Culturali ed Accademia Ligustica di Belle Arti. In poco tempo Ergo Sum passa dalle 12 alle 16 pagine, raggiungendo le 700 copie. Sarà grazie a una sua inchiesta che scoppierà il caso delle tesi di laurea gettate nella spazzatura, che nel 2006 finisce sulla stampa nazionale, e sarà di nuovo tramite loro che anche a Genova arriverà la collaborazione con la rivista studentesca europea Work Out , molto nota negli ambienti giovanili e distribuita in Germania, Spagna, Francia e Polonia, raddoppiando la sua tiratura arrivando a duemila copie. Ergo Sum ottiene nel 2007 dalla Provincia la promessa di un finanziamento di 2500 euro per continuare a esistere. Ma ecco il classico fulmine a ciel sereno.


Il primo maggio, a meno di un mese dalle elezioni per il rinnovo del Comune e della Provincia di Genova, sulla prima pagina dell'edizione locale de il Giornale , appare un articolo dal titolo "Soldi pubblici per insultare Cristo e la Chiesa".
Si parla dell'ultimo numero della rivista, fatto in collaborazione con la Lila (Lega Italiana per la Lotta all'Aids), in cui la redazione decide di trattare l'argomento della prevenzione e del sesso sicuro con stile chiaro e diretto, (la rivista viene distribuita dai redattori e dalle redattrici a mano in facoltà) e di regalare col numero, nell'occasione tirato a oltre 2000 copie, altrettanti profilattici. In copertina ci sono le istruzioni su come si indossa, e poi articoli su bioetica, family day , i Dico. L'articolo de il Giornale definisce i ragazzi e le ragazze di Ergo Sum blasfemi, accusandoli di avere avvolto, e poi fotografato, un crocefisso in un condom (in realtà si tratta di un Cristo in restauro avvolto nel cellophan) ma l'accusa più pesante, nel clima generale di tensione causato dalle minacce a Bagnasco in città, è in queste righe: «Poi ci si domanda - afferma il Giornale - a chi possa mai venire in mente di andare a scrivere certe scritte sui muri di Genova... Forse non occorrerebbe guardare lontano, basterebbe sfogliare Ergo Sum ».
«Questa è pura e semplice diffamazione», rilancia in un comunicato il collettivo redazionale, composto in parte anche da giovani appartenenti al mondo scout.
Ma non è finita: a seguito dell'articolo il presidente della provincia Repetto (che è il candidato del centro sinistra al secondo mandato per le prossime elezioni) indice una giunta straordinaria il 3 maggio. Risultato: «Non daremo i 2500 euro al mensile finanziato anche dall'università. Ci avevano garantito che si sarebbe parlato di Europa», dichiara alla stampa.
Con voce misurata Matteo Politanò, 24 anni, ribadisce: «Siamo costernati da una tale e immotivata strumentalizzazione politica. Ergo Sum eliminato come organo d'informazione e cultura nella nostra città. Non siamo stati consultati. Nessuno ci ha chiamati per conoscere la nostra posizione prima di prendere alcuna decisione. In merito alla chiusura immotivata di Ergo Sum la prossima settimana avrà luogo un'interrogazione parlamentare promossa dai deputati Radicali. Ergo Sum non è un giornale partitico (altrimenti non ci avrebbero chiusi), ma i Radicali si sono offerti di aiutarci a differenza di qualunque altro organo politico o di informazione e noi restiamo ugualmente liberi di pensare con la nostra testa, come dimostra quello che scriviamo. Ergo Sum è un giornale apartitico distribuito gratuitamente nelle università e nei luoghi di aggregazione giovanile dei genovesi. Da due anni facciamo informazione e cultura indipendente. Prendiamo le distanze dalle infamanti accuse di blasfemia rivolteci da Il Giornale , visto che la legge italiana garantisce la libertà di stampa, come recita l'art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana "tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione". Parlare dell'ingerenza della Chiesa sulla politica italiana è lecito e approfondire temi di bioetica è doveroso nel rispetto della dignità delle persone. Essere laici vuol dire anche credere in un Dio che tolleri ogni suo figlio. Laddove l'informazione tace, Ergo Sum continuerà a parlare». Per chi volesse giudicare con la propria testa, il numero di aprile della rivista è consultabile in pdf a questo link: www.work-out.org/ergosum/. Chissà se il centro sinistra a Genova si accorgerà che anche i giovani votano.


06/05/2007