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Lettera aperta al Signor Sindaco di Albenga 

Caro Antonello,

è un po’ di tempo che penso di scriverti o di parlarti. Preferisco la prima soluzione. A gennaio sono venuti due studenti della scuola di giornalismo di Berkeley, California. Mi hanno chiesto di mettergli in contatto con il mondo dei migranti nella nostra città. L’ ho fatto ben volentieri: il risultato, un video sull’immigrazione musulmana in un paese cattolico, sarebbe stato venduto alle televisioni americane. Dovrebbe essere terminato in questi giorni. Chissà com’è venuto! A conclusione delle riprese i due giornalisti mi hanno chiesto di portarli in u luogo dove si potesse vedere Albenga dall’alto. Così li ho portati al Monte. Neanche a farlo apposta, le nuvole sul mare riflettevano il sole al tramonto colorando di una luce rossastra tutto. Da lassù si vedeva bene la condizione del nostro centro storico: un vero gioiello incastonato fra cemento e serre. Lo si percepiva però come un insieme omogeneo, fatto di case, di torri e di chiese.

E, a pensarci bene, il centro storico di Albenga è uno dei centri più belli d’Italia. Non penso che debba essere, io, forestiero, albenganese d’adozione, a descriverti le bellezze storico archeologiche e ambientali della nostra cittadina.

Sono anni ormai che vado ripetendo che il futuro di Albenga deve centrarsi su alcune direttrici ben precise:

1.     la valorizzazione del patrimonio storico-archeologico, la messa in valore del patrimonio ambientale (a proposito, cosa sta succedendo alla foce?); l’ingresso in circuiti turistici (ma, per favore, di un turismo intelligente, rispettoso, non invasivo);

2.     il lavoro interculturale che permetta di creare processi di inclusione delle comunità straniere e di individuazione delle risorse che loro possano dare alla città (e non solo come bassa manovalanza nelle campagne o nei cantieri edili);

3.     la conversione ad un utilizzo delle risorse energetiche e ambientali che vadano verso una maggiore protezione dell’ambiente, ciò non significa ovviamente regressione, ma, significa al contrario un uso intelligente delle risorse: ad esempio, hai mai pensato a installare impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici pubblici comunali? O a sostituire le lampade dei lampioni cittadini con lampade a basso consumo? O a deliberare il divieto di impiego di prodotti OGM nelle mense cittadine? Queste decisioni sono state prese da diversi enti locali in Regione (come, ad esempio, Varese Ligure) o provinciali (come Savona e altri Comuni). 

Tra l’altro, ad esempio, uno sfruttamento intelligente del nostro patrimonio storico archeologico e architettonico, potrebbe avere anche una ricaduta economica (sia in moneta che gira che in posti di lavoro). Ad esempio, un tempo si discuteva di costituire un master in archeologia nella nostra città? Perché no? Del resto, ad Albenga è nata, con Nino Lamboglia, la moderna concezione dell’archeologia e, sempre con il professor Lamboglia, Albenga era una delle capitali dell’archeologia sottomarina. Perché non si potrebbe tornare a valorizzare la nostra città a vantaggio di tutti i suoi cittadini. Tra l’altro Lamboglia aveva introdotto la moderna concezione dello scavo stratigrafico proprio con le esplorazioni archeologiche attuate con lo scavo dell’Ospedale. Pensa un po’, come tornano le cose…ora di torna a parlare dello scavo dell’Ospedale per la costruzione di torri che, con quelle medievali, non centrano nulla. Il gioiello rappresentato dal centro storico ingauno verrebbe ferito e deturpato da quattro mostri per la gloria dei soliti ignoti (o dei soliti noti, poco importa). Mi sembra che la Liguria intera abbia pagato il suo tributo agli speculatori e a tutti coloro che pensano al loro interesse, senza curarsi di tutto ciò che viene cancellato, abbruttito, deturpato. Alberga, caro Antonello, non c’entra nulla con queste torri. Sarebbe bene, impiegare quelle risorse, quelle intelligenze e quei soldi in qualcosa di più produttivo per tutti, che possa aiutare la città a crescere, non a diventare più brutta…

Caro Antonello, spero che tu possa impedire questo ennesimo scempio…

Grazie di cuore 

Giuliano Falco