Angelo Vaccarezza

Lacrime di Angelo, perseguitato da Procura, trame e streghe
Ma è il migliore amico dei massoni in auge
Non mollerò, morirò da presidente pecora nera, anzi azzurra

Lacrime di Angelo, perseguitato da Procura, trame e streghe
Ma è il migliore amico dei massoni in auge
Non mollerò, morirò da presidente pecora nera, anzi azzurra
 
Vaccarezza in Tribunale

Savona – Lo giuro da diavolo maledetto, senza cuore e tanto pelo, ho sofferto e pianto con lui, il mio Angelo, angiolone. Maledette quelle tre pagine di “fuoco amico”!

“Un giornale ossequioso, mai invadente, né curioso del mio successo professional-politico. Ecco perché non me le aspettavo e non le meritavo. Io che non ho mai tradito chi finisce in disgrazia. Penso al caro Claudio, l’imperiese, ex figlioccio democristiano”.

Già il quotidiano più letto dai savonesi – ci ricorda sempre l’attento e diligente notista di Uomini Liberi- con me magnanimo e plaudente, mai avaro donatore di autoritratti. Nonostante le critiche severe ed invidiose di Bellamigo.

Nessun conflitto, sia chiaro, con paginate promozionali del Comune e della Provincia. Senza pubblicità, anima del commercio, anche i giornali “indipendenti” si spengono.

Vaccarezza, detto Angelo principe delle barzellette, non lo ammette. Ma il diavolo vero non può e non deve tacere. Sono queste le pagine “galeotte” dell’amato Secolo XIX. Ordino ai mio notaio di fiducia di leggerle, limitandoci ai più efficaci titoli.

Mercoledì primo dicembre. Prima pagina-edizione Savona, richiamo in evidenza “Il Pm chiede in tutto 11 rinvii a giudizio. Firme false alle elezioni “Processare Vaccarezza”. Cancelli, Parodi e Rebagliati a pagina 17-18-19”.

Pagina interna di Savona: “Provinciali sotto inchiesta: l’udienza preliminare a marzo. Firme, Vaccarezza a giudizio. La Procura chiede 11 rinvii per concorso in falso e violazione della legge elettorale. Si rischia la condanna da uno a 6 anni di reclusione. Anche perizie grafologiche e intercettazioni. Vaccarezza, per l’accusa, ha utilizzato consapevolmente elenchi di firme false per presentare la lista Pdl in appoggio alla sua candidatura di presidente”.

Seconda pagina-Vaccarezza: sono sereno alla fine tutto si chiarirà. Melgrati: ma finiamola con questa continua caccia alle streghe.” E ancora : “Toni misurati nel centro destra, giusto che la Procura indaghi e faccia il suo lavoro”.

Terza pagina, reazioni e commenti da Albenga – “Shneck, De Filippis, Sasso, Barbero, Lugani, De Franceschi, Demichelis: siamo tutti innocenti e lo dimostreremo. Russo del Pd: Questa storia ha inciso molto sul risultato elettorale, è un fatto rilevante e grave”.

Giovedì due dicembre- Dall’inferno e dal mio regno intravvedo l’ombra di una macchinazione giudiziaria-giudaica. Il Secolaccio regala ai lettori un prima pagina da anime dannate. Titolo “Firme false per l’igenista di Silvio Berlusconi, a tutti i costi un posto in lista per la Minetti, tutrice dell’ormai famosa Ruby. L’ex soubrette fu inserita all’ultimo momento per volere di Berlusconi. Minetti in lista con le firme copiate. Il pasticcio nel listino Pdl di Formigoni fu fatto per favorire l’igienista dentale del premier”. A Savona queste cose non succedono, al massimo ci troviamo catapultata la Robertina, figlia dell’ex segretario provinciale Dc. Ai tempi d’oro. 

E poi cosa pretendono i cittadini benpensanti, i “berluscones” savonesi, i ciellini praticanti? La scomunica?

 Invece in questa provincia scorazza un nemico pubblico che perseguita la brava gente, i bravi amministratori che si sacrificano per il bene comune, anziché pensare agli interessi propri e dei loro affini.

Vogliamo dare un dieci in pagella per Vaccarezza Angelo, il migliore presidente della Provincia, nonché sindaco di Loano, della storia, come attestato pubblicamente dai santi Claudio Scajola e Piero Santi? Aggiungiamoci pure la mia protetta Robertina Gasco, in permesso di maternità. A proposito auguroni e “figli maschi”.

Vi spiego la ragione dei mio gridato sostegno. Non mi nascondo, il diavolo non teme nessuno. “Mi stupisce il fatto che la richiesta di rinvio a giudizio sia subito diventata pubblica, afferma Vaccarezza”. E giù legnate, questa volta tramite la più mite e mansueta cronaca de La Stampa.

Leggete cosa dice il “sommo”, quasi pontefice: ”..…certi accusatori (i magistrati?) preferiscono elargire anticipazioni ai media anziché optare per una più rispettosa attesa di un giudice terzo…singolare che questo trattamento venga riservato a chi, come me, rappresenti in massimo grado i cittadini della Provincia di Savona…Ogni giorno raccolgo elementi e sono felice che ci sia la possibilità di poter rendere pubbliche tutte le cose…non ritengo di farlo oggi…ma lo farò…”.

Chi l’avrebbe mai detto, io con tanto di vita eterna, ricordo quanto “urlava” uno dei miei migliori amici di sempre, il Teardo Alberto. Avrebbe il diritto d’autore su simili frasi, da buon intenditor. Lo sanno o no, i fans vaccarezziani?

Venerdi, 3 dicembre – Signore e signori, siamo quasi alle comiche. Satana mette a confronto due pagine. La Stampa, con due articoli di Roberto Pavanello. Titoli: “Pd, Vaccarezza adesso dimettiti. Il segretario Di Tullio, le elezioni sono state vinte con l’imbroglio, violando le regole democratiche. Il presidente Vaccarezza indagato tira in ballo Lunardon e riceve la solidarietà di Ciangherotti (il migliore amico del nostro amatissimo e stimatissimo vescovo Mario Oliveri ndr) che dice ‘Nessuno potrà mai scalfire la mia stima verso Vaccarezza’.

E la congiura dei giornali amici? Ecco la dimostrazione, la prova del nove “…quando io Vaccarezza, sono stato dichiarato presidente, dal Tar e la mia elezione conclamata, i giornali (locali ndr) hanno dedicato tre colonne all’argomento, ora che c’è una semplice richiesta di rinvio a giudizio ogni quotidiano vi dedica tre pagine”. E no, caro Angelo, non dire bugie, il primato delle tre paginette, formato tabloid, spetta solo al Decimonono, il tuo migliore ammiratore, fino a prova contraria. Te lo dico io che di inferno redazionale se ne intende.

C’è persino la prova regina della persecuzione, posso tranquillamente testimoniarla dal grande forno dove arderanno in eterno i peccatori senza perdono.  Vaccarezza dixit: “…La richiesta di rinvio a giudizio non è ancora rinvio a giudizio. Di sicuro il fatto che il procuratore (Granero e Paolucci ndr) ha formulato questa richiesta e, immediatamente, questa è diventata pubblica nel momento in cui è stata protocollata! Ciò mi conferma che la riservatezza ed il diritto alla tutela degli indagati siano davvero assoluti, soprattutto se è il presidente della Provincia di Savona. Reputo quindi che questo sia scandaloso e resterà a prescindere da tutto il resto”. Firmato  e datato Vaccarezza presidente. Primo cittadino dell’intera provincia.

Scusate, io che leggo da diavolo, quel “immediatamente”, vuole dire che Vaccarezza può dimostrare che il cronista va a palazzo e poi riferisce in redazione. E mi vorrà dire il presidentone che da una “talpa”  lui ha saputo  e può dimostrare la concatenazione degli eventi a palazzo di giustizia?

Non ci sarebbe da stupirsi. Vi racconto di un certo presidente imperiese dei Circoli della Libertà e del Buon Governo di Dell’Utri. Un maxi appaltatore in Italia nel campo dei rifiuti solidi urbani, non molti mesi fa accusò pubblicamente un magistrato della Procura di Imperia di essere autore della divulgazione di una notizia riguardante l’iscrizione del big d’affari sul registro degli indagati per via del pergolato di una discarica. Notizia data direttamente ad un cronista, è l’accusa.

Per favore, non scherziamo con le persone serie, fino a prova contraria. I magistrati hanno il dovere di rispettare il segreto e non parlare con i giornalisti. Gli avvocati, ditelo a me che sono satanista, non diffonderebbero mai e poi mai una notizia sui loro clienti.

Concludo in gloria per le anime pie. Volete spiegarmi perché il quotidiano del mio apostolo Sandro Chiaramonti spara nella diatriba la bombetta “Quella volta che il presidente Lunardon era indagato per firme false sulle liste elettorali…ma rubricate dalla magistratura (dell’epoca ndr) con l’ipotesi di reato di violazione della privacy…mentre per il sottoscritto Vaccarezza….”. E l’altro quotidiano che sorvola sul j’accuse del mio presidente di Provincia? Sarà mica che il capo dell’edizione savonese-imperiese-cuneese, Roberto Onofrio, è passato armi e bagagli con Rifondazione comunista, o con l’Udc per assicurarsi la prossima poltrona di direttore responsabile del Secolo XIX? Un dubbio atroce per il caro Angelo.

Ma chi tradirà non merita perdono. Il Vostro

Belfagor  

 

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