Andrea Gallo alla Ubik
Andrea Gallo alla Ubik |
Don Gallo alla Ubik Il male grida forte. Ma il bene grida più forte. Don Gallo: ultimo tra i missionari di città |
Ci sono appuntamenti a cui non si può mancare. L’incontro con Don Gallo è uno di questi. |
E, per strada, ha vissuto davvero. Un percorso iniziato a quindici anni nella Resistenza e che non ha ancora terminato. Ottant’anni di cammino che spesso l’ha portato a scelte estreme ma sempre coerenti con la sua persona. Posizioni spesso stridenti con la gerarchia ecclesiastica ma mai in contrasto con la parole dei Vangeli. Cammino che l’ha visto sempre schierato in prima fila accompagnando e dando voce a quelli che la nostra società rilega agli ultimi posti. Lo vediamo così al fianco di tossici, puttane, omosessuali ma anche in prima fila nei cortei; schierato nelle lotte sindacali come nelle battaglie per la salvaguardia del territorio e nei movimenti no global. Abbiamo così la figura di un uomo che percorre la sua strada sempre in direzione ostinata e contraria. Immaginandoci in una qualsiasi croxa de ma’, sentendo la fatica del camminare controvento possiamo solo intuire quanta forza sia necessaria per continuare ad andare avanti retti, a testa alta. Possiamo anche comprendere che quella forza non appartenga a tutti; forse neppure a noi. Percorrendo il suo personale carruggio per giungere al porto Don Gallo non dimentica il messaggio contenuto sul biglietto da visita che Cristo gli ha sporto nel momento della chiamata “Non sono venuto per essere servito ma per servire”. L’esistenza di Don Gallo è incentrata su quel motto. Ciò lo rende grande tra i grandi e umile tra gli umili. Sono stati sufficienti pochi istanti per capire la sua grandezza e il suo carisma. È bastato che mi parlasse guardandomi negli occhi per sentirmi “elevata” sul suo stesso piano. Poche parole appena per comprendere che siamo fatti tutti della stessa essenza, che tutti possediamo l’energia necessaria per camminare ostinatamente controvento senza piegarci lungo il cammino della nostra vita. C’è chi crede che Gesù sia sceso sulla Terra duemila anni fa e che abbia testimoniato il suo amore per l’uomo attraverso la crocifissione. Mi domando quale sarebbe la sua scelta oggi; quali metodi avrebbe adottato. Mi piace pensarlo in una giornata in cui soffia forte la tramontana. Mi piace immaginarlo sorridente, con un mezzo toscano tra i denti, mentre percorre una croxa de ma’.
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