ALBISSOLA: QUALITA’ DELLA VITA E ASSESSORATI

 ALBISSOLA: 
QUALITA’ DELLA VITA E ASSESSORATI

 

ALBISSOLA: QUALITA’ DELLA VITA E ASSESSORATI

   Straordinario!! Il Comune di Albissola Marina ha istituito, nella sua nuova Giunta, un assessorato all’ambiente e alla qualità della vita. Straordinario perché l’ambizioso compito di tale assessorato è, di fatto, l’obiettivo primario sul quale si misurano da anni le condizioni di vita dei cittadini di ogni città italiana e mondiale.


Qualità di vita è benessere dei cittadini ma anche del luogo in cui abitano, un benessere non necessariamente economico bensì multidisciplinare, che investe aspetti urbanistici, sociologici, agronomici, politici, ecologici, paesaggistici, ingegneristici, biologici, per citarne alcuni dei più importanti.

Quando la nostra cittadina avrà una buona qualità di vita, significherà che la maggioranza della sua popolazione potrà fruire di una serie di vantaggi che le permetteranno di sviluppare con discreta facilità le proprie potenzialità umane e condurre una vita relativamente serena e soddisfatta.

Anche ad Albissola Marina, proprio l’assessorato all’ambiente e alla qualità della vita, com’è norma fare, dovrà misurare gli indicatori sociali dell’ambiente urbano quali:

– la sicurezza, che per la nostra cittadina vorrà dire un maggiore presidio e controllo del territorio, soprattutto  nelle ore notturne estive quando più frequentemente si verificano episodi di disturbo alla quiete e danneggiamenti;

la  qualità della pianificazione edilizia che ad Albissola ha da decenni subito un peggioramento inarrestabile, con un tasso di aree verdi cittadine e collinari in costante diminuzione  e un consumo di suolo continuo a scapito di nuove volumetrie e nuovo inutile quanto dannoso cemento.


Luisa Siccardi assessore all’ambiente e qualità della vita

Bisognerà avere la consapevolezza che amministrare un bene comune come il territorio, e farlo al servizio della qualità della vita dei cittadini albissolesi, vorrà dire fermare l’edificazione che, anche nelle zone collinari come quella dei Bruciati, ha raggiunto un tasso insostenibile.

Qualità della vita anche per gli albissolesi vorrà dire contenere il numero di abitanti per Km. quadrato che , anche quelli dei mesi estivi con uno stop alla costruzione di seconde case con tutti i problemi  che questi comportano.

Qualità della vita vorrà dire finalmente limitare il tasso di congestione urbana, mettendo mano ai problemi della viabilità sull’Aurelia  sovraccaricata  di traffico pesante a livelli intollerabili a qualsiasi ora del giorno e nelle strade che attraversano l’abitato, come Viale Faraggiana e Viale Liguria, diventate strade di alto scorrimento pur non avendone le caratteristiche. Una maggior diffusione e frequenza del trasporto pubblico, attualmente lasciato all’improvvisazione anche nei mesi invernali, proprio quando dovrebbe essere più efficiente.

Qualità della vita vorrà dire una maggiore accessibilità ai parcheggi soprattutto per i residenti, attualmente insufficienti, ma anche per i non residenti, che la domenica  vagano già dal primo mattino,  alla ricerca spasmodica di spazi.

Aver pensato di dover migliorare la qualità della vita degli albissolesi, significa decidere di cambiare direzione, credere con convinzione che mettendo mano agli aspetti sopra citati si ridurrà anche, in maniera considerevole il tasso di inquinamento atmosferico e sonoro, salvaguardando anche la salute dei cittadini.


Qualità della vita vorrà anche dire raccolta dei rifiuti da ottimizzare. Troppo scarso il tasso di differenziata ad Albissola Marina, tanto basso da farci  scivolare nelle ultime postazioni della classifica dei comuni liguri con dannose conseguenze anche a livello di tassazione che proprio i cittadini pagano in prima persona.

Inutile e poco efficace il cassonetto, che in questi ultimi anni è diventato anche il rifugium peccatorum di quei cittadini di Albisola Superiore meno civili. Inutile il cassonetto, poco controllabile, poco selettivo, poco igienico.

Anche Albissola Marina, come ormai molti comuni virtuosi d’Italia, dovrà dotarsi di un “porta a porta” che potrà aumentare la quota di differenziata e responsabilizzare i cittadini la cui qualità della vita potrà raggiungere proprio quei Comuni, come quello vicino, che oggi beneficiano dell’utile proveniente dalla nostra maggiore tassazione.

Buoni i propositi dell’assessore ai lavori pubblici che subito si è messo al lavoro proprio per migliorare il decoro del nostro paese, cominciando dalle strade alle spiagge e sono certa che non sarà un entusiasmo della prima ora ma che continuerà nel tempo.

Sono anche certa che non è frutto della nuova rassicurante propaganda renziana a base dell’incondizionato “rinnovamento” e del “fare” , che ha creato quella pericolosa assuefazione che potrebbe farci ricadere  nuovamente nel concetto del “fare qualsiasi cosa basta fare”.

La qualità della vita ci impone delle scelte e talvolta di riconsiderare in modo più critico le scelte fatte fino ad ora.

Le difese immunitarie dei cittadini si sono molto abbassate negli ultimi vent’anni, a causa  di una martellante propaganda contro l’importanza dei valori, delle ideologie e dei paradigmi culturali.


Inoltre la stanchezza e lo stordimento causati dalla crisi economica ci hanno resi più vulnerabili ai condizionamenti della pubblicità governativa e meno preparati a filtrarli con autonomia e senso critico.

Infatti, non si spiegherebbe come si possa aver accettato politici che inquisiti abbiano continuato, indisturbati, a svolgere il loro compito nella carica che gli era stata assegnata

Non si spiegherebbe neanche che un’amministrazione uscente che non si è certo distinta per i buoni propositi e per le cose realizzate per il paese possa essere stata premiata dall’elettorato.

Comunque, è anche vero che la nuova Giunta sembra aver girato pagina e certo merita considerazione se non altro proprio quando i proponimenti sono di tale portata.

Sarebbe comunque un grave danno se della serie «Le cose non si annunciano, si fanno» (Renzi), nella retorica del fare, si eliminasse la discussione, non si ascoltassero i cittadini e ad esempio nel rifacimento dell’arredo urbano, o del manto stradale del Viale Faraggiana, si tagliassero gli ultimi alberi rimasti, magari per mettere al loro posto quei puzzolenti alberelli cinesi che, a fine mandato, fece piantare il sindaco Parodi nella strada davanti casa sua.

La qualità della vita implica anche la conservazione degli alberi, che sono una risorsa di vita e di storia del territorio, che andrebbero finalmente curati in altro modo, potati in altro modo, liberati dall’asfalto in altro modo .

Sono andata, qualche mese fa, nella regione italiana in cui si vive meglio, il Trentino Alto Adige e sono stata a Trento, la prima città italiana nella classifica della qualità della vita. Posso sostenere con una certa tranquillità che non è solo per la gestione a statuto speciale che si è raggiunta la migliore qualità, ma dalle scelte coraggiose in tema di diversa crescita.

La pedonalizzazione di gran parte della cittadina, la cura delle piazze e la loro vivibilità, le scelte in campo di risparmio energetico e la produzione da fonti rinnovabili, la cura della viabilità pubblica e ciclabile e quella delle sedi museali e dei siti artistici gli aspetti che emergono nell’immediato.


L’Assessore ai lavori pubblici Luigi Silvestro

Albissola, un paese di minori dimensioni, con problemi apparentemente minori a quelli di una grande città, dovrà cominciare a cambiare tendenza a pensare in grande , se non altro per il coraggio delle scelte che deve intraprendere.

Non più periferia di Savona, quartiere limitrofo che ne permette il tossico sviluppo basato sul traffico dei bus da crociera, da far passare dalle nostre strade, con tutti gli svantaggi che questo comporta, sull’edificazione delle seconde case in modo da renderlo paese satellite strategicamente dipendente per lavoro, negozi e servizi dalla troppo vicina Savona.

Anche dal punto di vista culturale, l’ambizione di creare quel Museo della ceramica albissolese di cui si parlava da anni, sembra essere stato abbandonato a vantaggio proprio di Savona.

Lo sviluppo tossico di Savona, basato su profitti della cementificazione, sulla deindustrializzazione, e l’ accentramento amministrativo, ha determinato la tossicità della qualità della vita albissolese.

Ma adesso la nuova amministrazione cambierà le cose.

Si riuscirà quindi a capire che tra parametri della qualità della vita non ci possono stare: case, porticcioli, automobili, cassonetti stracolmi, notti insonni, cittadini ostaggio delle proprie case la domenica, tutti aspetti della stupidità della crescita malata di un paese.

Bisogna riconquistare gli spazi sociali del nostro paese, e ristabilire un equilibrio tra cittadino e ambiente.

D’altronde gli albissolesi, con le loro Tasi, Tari, Irpef Comunali e Imu, tarate tutte al rialzo, solo questo chiedono, di vivere meglio.

                     Antonia Briuglia  

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