Albenga: tutto il consiglio minuto per minuto

ALBENGA:
TUTTO IL CONSIGLIO MINUTO PER MINUTO

 

ALBENGA:
TUTTO IL CONSIGLIO MINUTO PER MINUTO

Venerdì 27 novembre alle ore 20 presso il Palazzo Comunale di Albenga è stato convocato, in seduta straordinaria, il consiglio comunale.

Oltre alle comunicazioni del sindaco, ben 10 i punti all’ordine del giorno: 

 

1) Mozione a firma dei Consiglieri Ciangherotti, Guarnieri, Perrone e Porro sull’organizzazione dell’Ufficio dei Servizi Sociali (Prot. n. 50250 e 50365 del 17.11.2015). 

2) Mozione a firma dei Consiglieri Guarnieri, Porro, Ciangherotti e Perrone in ordine alla necessità di somministrazione di farmaci agli alunni durante l’orario scolastico – (Prot. n. 50364 del 17.11.2015). 

3) Programma triennale delle opere pubbliche 2015/2017 – Approvazione modifiche sostanziali al piano annuale 2015. 

4) Ratifica deliberazione di Giunta Comunale n. 250 del 24.09.2015 avente ad oggetto: “Variazione al Bilancio di Previsione 2015/2017”. 

5) Variazione di assestamento generale al Bilancio di Previsione per il triennio 2015/2017 – Approvazione. 

6) Sentenza del Tribunale di Savona n. 989/2015 del 07.09.2015 – Causa n. 1000305/2008 promossa da Rolando Franca – Riconoscimento di debito fuori bilancio.

 7) Sentenza del Tribunale di Savona n. 786/2015 del 24.06.2015 – Causa n. RG 4102/2014 promossa da Immobiliare S.G.B. S.r.l. – Riconoscimento di debito fuori bilancio.

 8) Adempimenti conseguenti al piano di razionalizzazione delle società partecipate: Cessione della partecipazione azionaria detenuta dal Comune di Albenga nella società Autostrada Albenga-Garessio-Ceva S.p.A. e presa d’atto del progetto di fusione della Soc. ACTS S.p.A. con T.P.L. Linea S.r.l.. 

9) Approvazione norme di funzionamento della convenzione per gestione associata delle acquisizioni di beni, servizi e lavori in attuazione di accordo tra Comuni non capoluogo in base all’art. 33, comma 3-bis del D.Lgs. n. 163/2006 (come riformulato dall’art. 9, comma 4 del D.L. n. 66/2014 convertito in Legge n. 89/2014). 

10) Approvazione schema di convenzione per gestione associata delle acquisizioni di beni, servizi e lavori in attuazione di accordo tra Comuni non capoluogo in base all’art. 33, comma 3-bis del D.Lgs. n. 163/2006 (come riformulato dall’art. 9, comma 4 del D.L. n. 66/2014 convertito in Legge n. 89/2014).


Il Sindaco della città, nelle sue comunicazioni, ha evidenziato come per la depurazione sia un momento delicato, soprattutto per i Comuni con più di 15.000 abitanti, che rischiano una sanzione dall’Unione Europea che avrebbe effetti negativi sulla città.

 

La situazione attuale, come evidenziata dal primo cittadino, deriva da scelte precedenti (la città di Albenga si allaccia al comune di Borghetto Santo Spirito) e perciò occorre andare avanti tenendo conto delle osservazioni al progetto della provincia. L’obiettivo è quello di arrivare al 100% di depurazione della città e si cerca soprattutto di avere un impatto il meno negativo possibile per il territorio.

 

Per quanto riguarda il punto 1, il consigliere di minoranza Eraldo Ciangherotti (Forza Italia) ha evidenziato come le mozioni rigurdanti il personale sono rare e come durante il suo mandato di assessore alle politiche sociali (il consigliere Ciangherotti è stato assessore alle politiche sociali durante l’amministrazione Guarnieri) sono stati raggiunti grandi obiettivi ed il ruolo politico è sempre rimasto ben distinto dal rapporto con i dipendenti. Le dimissioni di un funzionario portano, secondo il consigliere, ad interrogarsi sui problemi dell’ufficio dei servizi sociali e alla mancata disponibilità all’ascolto da parte dell’attuale assessore che porta le persone bisognose di risposte a chiedere aiuto ai consiglieri di minoranza.

Se manca un funzionario sorgono inevitabilmente dei problemi e si spera vivamente che non vengano sottratti fondi a questo settore così importante specialmente nei periodi di crisi come quello attuale.


Il consigliere, durante il suo intervento, ha sottolineato come la situazione di 7 anni fa fosse critica e come lui ha ripianato la situazione con il suo lavoro e che il ruolo dei politici deve soprattutto consistere nel trovare qualcosa in più e non imporre la propria volontà. I servizi sociali non meritano interruzioni di servizio e ingerenze politiche, ma in questi ultimi anni, nei progetti sociali, come le borse lavoro e le borse sociali, si sono potute riscontrare numerose ingerenze da parte del mondo politico.

 

Ciangherotti ha posto fiducia nella figura del sindaco con la speranza che le dimissioni vengano ritirate e che venga fatta al più presto una riflessione sul ruolo dell’attuale assessore alle politiche sociali e che vi sia soprattutto una separazione tra la parte politica e la parte amministrativa.

L’assessore alle politiche sociali Simona Vespo (PD) ha risposto al consigliere dicendo che la minoranza non riesce a mettere in difficoltà il sindaco e la giunta e che la funzionaria non ha chiesto mobilità d’ufficio e che non vi è assolutamente incompatibilità tra lei e la funzionaria dimissionaria, ribadendo la volontà di ciascuna persona di compiere le scelte che ritiene più opportune.

 

La delibera consigliare numero 79 del 30/11/2010 votata dalla precedente amministrazione, ha ricordato l’assessore, stabilisce l’indirizzo politico di ogni amministratore e ogni assessore si pone obiettivi. I consiglieri di minoranza, se lo desiderano, possono recarsi presso gli uffici politiche sociali e ascoltare tutti i progetti.


Il sindaco Cangiano ha espresso perplessità per la mozione presentata dalla minoranza e ritiene poco credibile la scelta delle dimissioni della funzionaria per essere stata terrorizzata dall’assessore, che ritiene una persona molto disponibile e gentile e totalmente dedita al suo ruolo di assessore, che è già di per sé difficile dato che molte volte vengono date risposte negative.

 

Il primo cittadino ha rilevato come le persone si recano in primis da lui e in seguito dall’assessore e come occorra migliorare continuamente il servizio fornito alla cittadinanza.

 

Il capogruppo del PD Emanuela Guerra ha parlato della mozione come di un caso singolo che viene usato in modo strumentale per screditare l’ottimo lavoro dell’assessore e come il precedente titolare di quell’assessorato non abbia svolto al meglio il suo mandato criticando in modo immeritato il signor Salata, titolare di quella carica durante l’amministrazione Tabbò (2005/2010).

 

Occorre, secondo il consigliere, lasciare passare un po’ di tempo per organizzare una sede più opportuna per discutere dell’argomento e occorre chiedere interesse maggiore per gli obiettivi posti.

 

L’ex sindaco Rosalia Guarnieri (Lega Nord) ha evidenziato come la risposta dell’assessore Vespo sia stata poco esaustiva e che il consigliere Ciangherotti abbia detto cose vere. 

 

Ha inoltre espresso il suo apprezzamento per la funzionaria, sia da un punto di vista professionale che personale, e si chiede il motivo di una rinuncia di uno stipendio di circa 10.000 euro annui in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando. La funzionaria, secondo il consigliere, non ha chiesto la mobilità d’ufficio per senso di responsabilità e il sindaco dovrebbe cercare i motivi di una scelta così drastica e dovrebbe inoltre capire i problemi dell’uffico servizi sociali essendo lui il capo di tutto.

La mozione, messa ai voti, ha visto 4 favorevoli, 9 contrari e 2 astenuti (Francesco Di Lieto e Manlio Boscaglia) è stata respinta.


Per quanto riguarda il punto numero 2, il consigliere Guarnieri ha messo in evidenza come questo problema non sia isolato e come puntualmente si presenta.

 

La prescrizione medica può essere valutata dall’Asl e la scelta di portare il bambino bisognoso di cure in alcuni casi è costretto a recarsi presso una scuola privata con notevoli costi per le famiglie. Nel 2005 vi sono state raccomandazioni in cui il preside può chiedere al sindaco una soluzione.

 

Gli insegnanti ed i bidelli non hanno obbligo di somministrare farmaci e il dirigente scolastico verifica la disponibilità del personale docente e ATA (bidelli) a svolgere questo compito. In alcuni casi viene dato ai genitori il permesso di entrare a scuola per somministrare loro stessi il farmaco. La minoranza chiede al sindaco e all’assessore alle politiche sociali di organizzare un incontro per discutere di questo problema, anche perché non tutti i genitori possono permettersi d’iscrivere il proprio figlio ad una scuola privata.


La sentenza del Tar Sardegna riguardante un caso simile ha condannato il preside a risarcire la famiglia ed il diritto alla scuola e ad essere curati in ogni luogo dev’essere garantito a tutti, anche con un eventuale convenzione stipulata dal sindaco che permetta a figure professionali specifiche, ad esempio infermieri, la somministrazione del farmaco.

 

Il consigliere alla pubblica istruzione Maurizio Arnaldi (PD) ha ribadito come vi sia già un protocollo generale per queste situazioni e quando si tratta di casi specifici occorre decidere volta per volta. Il dirigente scolastico deve gestire la cosa e la situazione ottimale si ha quando un genitore somministra direttamente il farmaco al figlio; sucessivamente il sindaco ed il preside mantegono la procedura. L’insegnante non ha obblighi di questo genere e l’ingerenza del consiglio, secondo il consigliere, è quantomeno inopportuna. La mozione mette in discussione l’operato del preside e un eventuale seminario su questo argomento non è una priorità per la città.


Ginetta Perrone, consigliere di Forza Italia, ribadisce la sua stima verso il preside e mette nuovamente in evidenza la necessità di un seminario su questo argomento e il bisogno dell’adozione di un protocollo.

 

Un rischio del genere, secondo il consigliere, non può essere chiesto agli insegnanti, che hanno responsabilità civile e penale e non bisogna, inoltre, sottovalutare le esigenze delle famiglie.

 

L’assessore Vespo ritiene che il diritto alla salute debba essere riconosciuto a tutti ed il preside si deve informare sull’eventuale disponibilità dei docenti e del personale e non occorrono ingerenze quando una cosa funziona già bene di per sé.

 

Eraldo Ciangherotti, dentista di professione, ritiene che gli insegnanti non abbiano tutele se succede qualcosa durante la somministrazione del farmaco e ritiene ciò un abuso della professione medica.

 

Il consigliere ha espresso i suoi dubbi verso l’intervento dell’assessore Vespo, ricordandole come il sindaco sia autorità sanitaria nel territorio della città e che lui deve garantire a tutti i bambini il dirittto alla salute.

 

Francesco Di Lieto, consigliere del Movimento Cinque Stelle, ha evidenziato come la questione riguardi il dirigente scolastico e come occorra fare un protocollo d’intenti chiaro e preciso e come sia necessario emendare il testo presentato in sede di consiglio.

Il consigliere Emanuela Picasso (PD) ha epsresso come non sia necessario un protocollo particolare quando un protocollo è già stato inviato alle scuole e come il preside decida caso per caso cosa fare e se non si trova la soluzione migliore occorre chiedere al sindaco come risolvere al meglio una situazione del genere.


Giorgio Cangiano ha espresso come il fatto di cambiare scuola non sia una scelta ottimale e perciò sia necessario fare un seminario, ma non un protocollo d’intesa.

 

L’ex sindaco Guarnieri ha espresso verso il sindaco il suo compiacimento nel notare come il primo cittadino abbia capito la mozione e propone che l’emendamento in cui s’impegna l’assessore alle politiche sociali venga tolto impegnando invece il vicesindaco della città, medico di professione.

 

L’emendamento del consigliere Di Lieto viene respinto con 1 voto favorevole, 7 contrari e 5 astenuti, mentre l’emendamento di Rosalia Guarnieri viene repsinto con 4 voti favorevoli e 9 contrari.

 

La mozione viene respinta con 5 voti favorevoli e 10 contrari.

 

Il punto 3, come evidenziato dall’assessore ai lavori pubblici Tullio Ghiglione (PD), vede la ratifica di tre opere : 

  • Messa in sicurezza del torrente Arroscia, su progetto dell’ingegnere Burastero che prevede un bypass della tubazione e successivamente il consolidamento della scarpata (si è poi optato per un intervento più semplice ed economico relizzando una tumulazione della condotta) del valore di circa 135.000 euro
  • Riparazione dello scarico a mare di Vadino, danneggiato dopo un’ispezione per circa 150 metri, che prevede la sostituzione in acqua della parte danneggiata e dell’elimiazione del tappo che provocava la fuoriuscita dei liquidi per un valore di circa 162.000 euro
  • Progetto definitivo del Rio Carenda (Rapalline e Rio Fasceo) per 2.990.763 euro e approvato in linea tecnica dal consiglio in data 21 ottobre, ma tuttavia la conferenza dei servizi presso la regione ha esaminato l’aspetto idraulico ed ha sospesa la procedura

Il consigliere Ciangherotti ha ribadito come durante la conferenza dei servizi, in cui erano presenti rappresentanti della regione, della provincia e dei cittadini, la parte urbanistica sia stata approvata e la commissione referente abbia sospeso la procedura, in quanto mancava la documentazione di base con le criticità poste dalla minoranza liquidate dal consiglio con criticità.

 

La conferenza dei servizi ha fermato il progetto perché mancano i documenti di base per quanto riguarda la parte idraulica e il progetto, vista la sua importanza deve andare avanti.

Il consigliere si è dichiarato disponibile ad andare in regione con il sindaco per chiedere aiuto all’assessore regionale all’ambiente Stefano Mai e al consigliere regionale Angelo Vaccarezza.

 

Il primo cittadino ha ribadito la necessità di raggiungere l’obiettivo tutti insieme, anche per l’importanza che l’agricoltura riserva nella città e che troppo spesso la gente viene allarmata da quanto legge sui giornali e che occorre fare un’opera dalla quale tragga vantaggio tutta la città.

 

Rosalia Guarnieri ha risposto dicendo che la delibera analizzata e le sue modifiche sostanziali deliberate in sede consigliare con il piano triennale delle opere pubbliche approvato in data 30 luglio 2015. 

 

Il resto delle opere, non inserite nella delibera base del 30 luglio, non comprendono l’intervento al Rio Fasceo. Il progetto “Italia sicura 2”modifica i piani e la delibera viene perciò vanificata con una conseguente confusione sulle opere che non hanno una programmazione e il percorso inevitabilmente cambia.

 

Per quanto riguarda le opere urgenti, l’Arroscia non viene considerata tale anche per la mancanza di programmazione delle opere pubbliche e di conseguenza le pratiche vengono inviate dalla regione al governo nel gennaio 2016.


Mariangelo Vio, consigliere comunale del Partito Democratico, afferma che il guardare le cose da una certa prospettiva può portare ad una visione errata delle cose e l’impostazione del lavoro dell’assessore Ghiglione è quella di chi si prodiga per la sua città. Il territorio dev’essere riorganizzato e occorre sapere com’è il territorio dei rii e della piana, senza dimenticare che in queste zone sono presenti abitazioni e aziende e che occorre al più presto un progetto di regimazione.

 

La volontà politica diviene necessaria per ottenere risultati e le modifiche che si susseguono nel tempo rispondono alle esigenze del cambiamento dei fatti e delle persone.

 

Per quanto riguarda il terzo caso esaminato, il tubo collegato all’acquedotto necessita di interventi e la delibera dovrà essere approvata per rispondere alle eventuali responsabilità.

 

Il consigliere Perrone si dichiara d’accordo con Mariangelo Vio per quanto riguarda la sicurezza dei rii e le tecniche con cui ciò viene fatto non riguardano la cittadinanza, anche se le dichiarazioni dell’assessore ai lavori pubblici con cui dichiara che la situazione è nella norma risultano imbarazzanti.

 

Emanuela Guerra ha risposto dicendo che le continue dichiarazioni della minoranza contro la maggioranza ed i suoi membri risultano imbarazzanti e che occorre uno sforzo su questo tema perché le promesse ci sono ed il progetto precedente non è stato affatto bocciato.


Il consigliere Di Lieto ha espresso la sua perplessità ad un eventuale voto favorevole anche perché si interviene sempre l’ultimo giorno disponibile ed il programma elettorale di una certa parte politica non può essere una programmazione che dà idea di un progetto futuro.

 

Cristina Porro, consigliere di minoranza della Lega Nord, ha risposto all’assessore Ghiglione dicendo che al momento dell’approvazione del bilancio, il 30 luglio, non vi era alcuna programmazione da parte dell’assessore stesso e che il mese di agosto questo progetto è divenuto una necessità. L’assessore regionale Stefano Mai conosce le necessità del territorio e s’impegna a sollecitare la pratica in sede regionale dopo la consegna di una traccia da parte del comune, che può essere realizzata da tecnici comunali.

La commissione referente non è stata ancora aperta e, secondo quanto detto dal consigliere, i canonici 90 giorni decorrono dalla presentazione del documento e l’ingegnere Burastero conferma la necessità della deroga per alcune cose.

 

La minoranza, con l’intervento del consigliere Guarnieri, ribadisce la necessità di un impegno per sostenere il percorso necessario e per presentare i documenti che occorrono.

Eraldo Ciangherotti ha espresso il suo voto contrario perché ritiene che il progetto presentato dall’assessore sia incompleto.

 

Tullio Ghiglione risponde al consigliere dicendo che il fatto di non capire non legittima a dire cose diverse da quelle che sono e che la conferenza dei servizi, regolata dalla legge 241/90, in cui intervengono gli enti deputati al giudizio della procedura, che è molto complessa sporattutto per quattro aspetti : urbanistico, ambientalistico, paessagistico ed idraulico e che, in seguito alla conferenza, vengono ascoltati gli enti preposti, che sono regione e provincia. Le emergenze sono quotidiane e si cerca di fare il possibile, secondo l’assessore, per il bene della città.

 

Il programma e la relativa immediata esecutività vengono approvati con 11 voti favorevoli e 4 contrari.

 

Per quanto riguarda il punto successivo, l’assessore al bilancio Paola Allaria (Voce alla gente più) ha spiegato come la ratifica alla deliberazione di giunta necessiti di una modifica da recepire contabilmente e come sia necessario iscrivere a bilancio le nuove entrate. Per quanto riguarda l’IPS, occorre reperire fondi per i progetti e occorre consentire l’avvio per un eventuale affidamento.


Il consigliere Porro ha espresso la sua opinione sull’inutilità della delibera e come la variazione sia necessaria per introdurre l’opera del Rio Fasceo e altre opere urgenti e come la programmazione dell’assessore Ghiglione non sia all’altezza della situazione.

Eraldo Ciangherotti ha detto che la variazione di bilancio dell’IPS dipende dallo stipendio del presidente.

 

La consigliera di maggioranza Eleonora Molineris (lista civica “Per Albenga”), delegata ai fondi europei, ha evidenziato come il capitale dell’IPS sia interamente pubblico e nello statuto sono presenti le linee guida da seguire. Il comune di Albenga possiede circa il 2/3% del capitale di IPS e che vi è un accordo di 3 anni e che 3 anni sono un tempo ottimo per la ricerca e la presentazione dei progetti dell’amministrazione comunale e come prima non ci fossero fondi europei e regionali.

 

Rosy Guarnieri ha invece affermato che sono stati pochi gli interventi di IPS e che i bandi sono un ottima cosa se accettati e come sia stato possibile ottenere un milione di euro con il PSR (piano di sviluppo rurale), oltre ai finanziamenti regionali.

 

La delibera e la relativa immediata esecutività viene approvata con 10 voti favorevoli e 4 contrari.

 

L’assestamento di bilancio, oggetto del punto 5, come detto dall’assessore Allaria, verifica le voci di entrata e di uscita dei singoli assessorati, che devono evidenziare le loro necessità.

Per quanto riguarda le maggiori entrate, si possono riscontrare 65000 euro derivati dalle ex farmacie comunali, 30.000 euro da Consap, 34200 euro dalla manutenzione dei rii e ben 150.000 euro derivanti dagli oneri per i permessi di costruire.

 

Le minori entrate si possono riscontrare con 20.000 euro derivanti dalla quantificazione ICI, 5.000 euro per i diritti di affissione, 150.000 euro per minori riscossioni di multe (si può ottenere uno sconto del 30% se la sanzione si paga entro 5 giorni), 15.000 euro per l’asilo nido, 21500 euro dal canile e gattile, 630.000 euro per lo slittamento dei lavori dell’ex cinema Astor.

 

Per quanto riguarda il titolo quarto, si sono sostenute minori spese per telefono, luce e gas, queste ultime ridotte anche grazie ad un clima favorevole. Le maggiori spese, invece, si sono avute a causa di due sentenze del tribunale di Savona per risarcimento danni e a causa dell’incremento della tariffa dello smaltimento dei rifiuti.


Per i mutui rinegoziati, si è avuto un risparmio di circa 326.000 euro e si è inoltre deciso di usare l’avanzo di bilancio per l’acquisto di uno scuolabus per disabili del valore di circa 105.000 euro che permette inoltre un risparmio di circa 3000 euro sui costi di manutenzione, mentre 15.000 euro sono destinati all’acquisto di un nuovo palco da usare durante le manifestazioni estive e se questi fondi non saranno utilizzati, saranno destinati all’avanzo vincolato.

 

Per quanto riguarda il bilancio corrente, vi è stata una variazione di circa 130.000 euro, mentre per quello in conto capitale la variazione ammonta a circa 6.500.000 euro e l’assestamento non comporta un aumento dell’aliquota e la variazione, specie per le entrate tributarie, è minima.

 

Cristina Porro ha risposto all’assessore come l’assestamento del 2014 e l’approvazione del bilancio, avvenuta a settembre, non abbia permesso una valutazione adeguata. La negoziazione avvenuta nel precedente consiglio ha dato una piccola boccata d’ossigeno e le entrate del canile, già ridotte nell’anno precedente, sono diminuite notevolmente quest’anno.

 

Per quanto riguarda l’asilo nido e la diminuzione delle rette non si è potuto verificare come ciò sia avvenuto anche per la difficoltà di ottenere i documenti necessari da parte dell’assessore alle politiche sociali.

 

Occorre inoltre capire, secondo il consigliere, perché vi sia un notevole aumento della tariffa dei rifiuti e come il fondo di solidarietà non abbia permesso di diminuire le tariffe.

 

Rosy Guarnieri ha chiesto spiegazione per ciò che riguarda le farmacie e l’aumento della tariffa dei rifiuti.


Il consigliere Vio ha giustificato l’aumento della tariffa dei rifiuti con il fatto che gli stessi vegono portati ad Alessandria per essere trattati e sucessivamente rispediti a Savona al costo di 20 euro alla tonnellata a carico del Comune, mentre dovrebbero essere a carico dell’azienda. Vi è inoltre la necessità di una verifica contabile ed un eventuale recupero delle somme non dovute.

 

L’ex sindaco Guarnieri ha messo al corrente il consiglio di come i rifiuti non vengono più pretrattai da Ecosavona e come gli interventi non siano extracontrattuali e occorre altresì un accordo supplettivo. Per le entrate derivanti dalla farmacie, il merito si deve all’ex consigliere Sergio Savorè (consigliere delegato alle farmacie durante l’amministrazione Guarnieri). Per quanto riguarda l’asilo nido, la consigliera crede che molte famiglie non versino la quota delle rette, ma l’assessore Vespo ha risposto che le rette versate alla fine dell’anno vengono introitate l’anno dopo.

Emanuela Picasso ha messo in evidenza l’ottimo lavoro del consigliere delegato alle farmacie Liliane Plumeri (Partito Democratico) e come le entrate siano aumentate anche grazie alla realizzazione del magazzino unico.

 

Eraldo Ciangherotti spiega come l’origine del progetto sia da attribuire all’ex consigliere Savorè e che gli attuali benefici derivano dai progetti svolti negli anni passati.

 

Durante il suo mandato come assessore alle politiche sociali, Ciangherotti ha creato 12 posti per lattanti all’asilo nido e se entrambi i genitori di un bambino iscritto all’asilo nido lavorano posso permettersi di pagare la retta, calcolata su base isee e un eventuale scelta di posti gratuiti all’aslio nido sia politica.

Il capogruppo del Pd Guerra ha espresso il suo parere favorevole alla rinegoziazione dei mutui e la sua soddisfazione nel vedere le entrate derivanti dai permessi di costruire e come occorre un servizio migliore per quanto riguarda i rifiuti.

 

L’assessore alle politiche sociali Simona Vespo ha spiegato come le mancate entrate dell’asilo nido siano dovute soprattutto al fatto di aver ereditato un asilo nido con debito di circa 400.000 euro e come occorra razionalizzare le spese in una situazione del genere, andando ad eliminare la sezione dei lattanti. Le rette, calcolate tramite l’isee, durante il mandato dell’assessore precedente (Eraldo Ciangherotti) sono arrivate a costare, per alcune famiglie, solamente 30 euro e le entrate non coprono le spese correnti della struttura.

 

Il consigliere Ciangherotti risponde all’assessore che i debiti sono diversi dai costi e che vi è la possibilità che alcune rette non vengano affatto pagate e chiede come sia possibile che alcune rette siano di soli 30 euro quando durante l’amministrazione Guarnieri la retta minima era era di 90 euro.

Il punto 5 e la relativa immediata esecutività vengono approvati con 9 voti favorevoli e 5 contrari. L’approvazione e la relativa immediata esecutività dei punti 6 e 7 riscontrano un voto favorevole unanine di tutto il consiglio.

 

Per quanto riguarda il punto 8, il consigliere Porro ha evidenziato come la cessione delle quote e la vendita delle azioni non sia cosa semplice e che, in caso di mancata vendita, vi sarà la liquidazione della società in questione.

 

La delibera e la relativa immediata esecutività vengono approvate dal consiglio con 9 voti favorevoli e 4 contrari.

Per quanto riguarda i punti 9 e 10, che vengono dati per letti, si è messo in evidenza come la convenzione riguardi ad oggi solamente i comuni di Zuccarello e Cisano Sul Neva, ma che qualora altri comuni desiderassero farne parte saranno ben accetti. Entrambi i punti e la loro immediata esecutività vengono approvati in modo favorevole dall’unanimità del consiglio.

 

SELENA BORGNA

 

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