Albenga, inaugurata la “stanza rosa”
Albenga, inaugurata presso il comando dei Carabinieri la “stanza rosa” per le donne vittime di violenza
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Albenga, inaugurata presso il comando dei Carabinieri la “stanza rosa” per le donne vittime di violenza
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E’ stata inaugurata questa mattina, alla presenza delle autorità del comprensorio, dei rappresentanti delle associazioni cittadine e dei vertici dell’Arma dei Carabinieri, la nuova “stanza rosa” per le donne vittime di violenza situata presso il comando dai carabinieri di Albenga.
“Questo è un traguardo importante e sono molto emozionata”, ha dichiarato la presidente dello Sportello Antiviolenza Artemisia Gentileschi di Albenga Laura Dagnino, “e voglio ringraziare i Lions, lo Zonta ed il Rotary per aver reso possibile tutto ciò. Sono convinta che un ambiente come questo, accogliente e familiare, possa mettere la donna a proprio agio nel momento in cui decide di denunciare la violenza ed è migliore di un ufficio della caserma. Ringrazio l’arma dei Carabinieri perchè il progetto si è potuto realizzare grazie al loro consenso”.
Stessa soddisfazione da parte del sindaco di Albenga Giorgio Cangiano: ”Questo è per la città un momento importante e sarebbe bello che non ci fosse bisogno di stanze come questa ma avere un luogo dove le donne siano accolte è molto importante. Questo è un progetto valido e voglio ringraziare lo sportello Artemisia Gentileschi per la preziosa collaborazione. La sede è adeguata e questo lavoro dimostra che se si uniscono le forze si ottengono grandi risultati e in tal senso voglio ringraziare il Rotary, i Lions e lo Zonta. Creare un luogo del genere porta vantaggi a tutto il comprensorio e anche la possibilità di poter evitare di entrare dall’ingresso principale della caserma può aiutare le donne a denunciare. Stanze di questo genere sono purtoppo necessarie e questo è sia per la città che per il comprensorio un momento importante”.
“Ho visto per la prima volta una stanza del genere a Cagliari e mi ha provocato una grande emozione”, evidenzia Paolo Nardone, comandante della brigata Liguria, “e sono convinto che questa sia la direzione giusta da intraprendere. Formiamo specificamente personale per trattare questi temi e ci piace molto andare nelle scuole per insegnare ai più giovani l’educazione alla legalità così come quando i ragazzi vengono in caserma perchè occorre partire dai più giovani. La stanza in questione è stata tinteggiata con colori che rendono l’ambiente il più accogliente possibile e le scrivanie trasparenti vogliono significare l’assenza di ostacoli tra chi parla e chi ascolta ed in questa stanza ci sono telecamere nascoste la cui presenza è nota alla donna senza sentirsi però osservata e in alcuni casi le domande vengono poste da uno psicologo su suggerimento delle forze dell’ordine ed è tutto verbalizzato. Questa esperienza è già stata avviata con successo in altre realtà e noi cerchiamo di portare nelle scuole la cultura della legalità perché parlare del rispetto è il primo passo verso la lotta alla violenza”.
“Luoghi di questo genere servono sempre perché la denuncia di una violenza è un momento molto difficile anche se sono in aumento le donne che scelgono questa strada. In Liguria, fortunatamente, vi sono pochi fenomeni di violenza e la rete di associazioni che si occupa di questi temi sta svolgendo un ottimo lavoro”, conclude il comandante Nardone.
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