Alassio – Convegno sul turismo

Alassio, lettera aperta dell’albergatore Giancarlo Quadrelli
“Caro assessore Invernizzi, provi anche lei…
senza attingere alle casse del Comune”
“Caso Tarsu” e retroscena di una richiesta a Marco Salvo.
Le foto del convegno

Alassio, lettera aperta dell’albergatore Giancarlo Quadrelli
“Caro assessore Invernizzi, provi anche lei…
senza attingere alle casse del Comune”
“Caso Tarsu” e retroscena di una richiesta a Marco Salvo. Guarda tutte le foto del convegno

 

Poiché abbiamo ospitato il Convegno nel nostro albergo sono spiacente di sentire e leggere che l’assessore Invernizzi si è ”rammaricato”.

Aderisco all’Associazione culturale “Anche Noi per Alassio” e abbiamo ospitato nel nostro albergo, il convegno “Turismo, come uscire dal tunnel – Spagna, Francia e Italia, 3 realtà a confronto”. Un successo di pubblico e di stampa grazie all’organizzazione scrupolosa e alla partecipazione di esperti che, gratuitamente, si sono offerti di intervenire. Un biglietto da visita per Alassio, credo, di indubbio peso.

Sono stati sviscerati problemi collegati all’industria delle vacanze in modo chiaro. Non ricordo di appuntamenti, negli ultimi anni, di questo livello. Leggo del signor Invernizzi, risentito del fatto che non abbia potuto intervenire. E’ stata invitata tutta la cittadinanza, compreso l’assessore come cittadino e non come politico.

Dei saluti dell’amministrazione civica, come albergatore e cittadino di Alassio, sono convinto non ci fosse alcun  bisogno. Forse il politico Invernizzi, che non faceva parte dei relatori, voleva dare notizia che si dissocia da chi invita i nostri ospiti in cerca di relax di andare in vacanza a Bardineto (vedi La Stampa del 14 Aprile u.s.)?

Oppure voleva scusare le dichiarazioni dello scorso anno che Alassio non aveva più spiaggia? Voleva in qualche modo intervenire al convegno organizzato da un gruppo di cittadini? Poteva aspettare la fine degli interventi, alle 16,30, per porre domande a tecnici ed esperti come hanno fatto molti dei presenti, semplici cittadini, albergatori e commercianti.

Se avesse avuto la pazienza di attendere avrebbe anche fatto bagaglio culturale ascoltando il notaio Franco Amadeo, presidente della Camera di Commercio di Imperia, che ha elencato le priorità di intervento per uscire dal tunnel.

Amadeo, con grande luicidità e preparazione, ci ha dettato un “manifesto” di intenti a cui tutti dovremmo attingere, pubblico e privato, senza distinzione di colore politico.

Alto il livello degli interventi che hanno preso in esame la realtà della nostra Riviera, della Costa Azzurra e della Spagna. Ma parlare di problemi del territorio spesso genera sospetti in chi, a tutti i costi, pensa esclusivamente alla propria seggiola.

Provi anche lei, assessore Invernizzi,  senza attingere alla casse comunali, senza spendere soldi della collettività, a organizzare un convegno o qualcosa di simile. Non chiederò di intervenire con una mia relazione o per portare il saluto di qualcuno. Starò ad ascoltare per capire se è possibile fare meglio.

Giancarlo Quadrelli

Titolare Diana Grand Hotel Alassio


Marco Salvo

P.S. Colgo l’occasione per inviare in allegato una richiesta formulata all’assessore Salvo protocollata poi in Comune visto che alla prima e-mail non avevo avuto alcuna risposta.

A tutt’ora, peraltro non ho avuto alcuna risposta.

Faccio presente che l’aumento della T.A.R.S.U. ha portato la tassa al 50% in più di quello che mediamente si paga in altre città della Riviera come ad esempio Loano.

All’assessore Arch. Marco Salvo 

In occasione di una riunione all’Aeroporto di fronte al Sig. Berta ed altri,  il sindaco Marco Melgrati, discutendo dell’aumento della T.A.R.S.U. mi ha risposto, credo, anche per giustificare l’aumento “I tuoi cuochi sono stati visti buttare pesce al di là della strada e due volte fotografati , chiedilo a Salvo… ha mandato anche ad avvertire in albergo”.

Gli ho replicato che non mi pare possibile che questo sia vero, visto che i miei “cuochi” non trasportano la spazzatura di qualunque genere che viene solo trasportata dai 3 facchini di cucina (che non sono vestiti con divisa da cuochi) e che inoltre mi sembrava strano che chiunque di noi portasse la spazzatura al di là della strada visto che è molto più comodo e meno faticoso usare i contenitori che abbiamo fuori dalla cucina nel nostro parcheggio. Vorrei quindi sapere  dell’esistenza di queste fotografie o di qualunque altra testimonianza,  per cui possa prendere provvedimenti se qualcuno del mio personale ha contravvenuto alle disposizioni comunali ed agli ordini di servizio interni.

Ti chiedo, inoltre, se è possibile sapere a chi sono state fatte verbalmente queste rimostranze come mi ha detto il sindaco, perché io, visto che sono il responsabile, non ne sono mai venuto a conoscenza.

Anticipatamente ti ringrazio

Cordiali saluti

Giancarlo Quadrelli

Immagini del convegno sul turismo

Con 220 partecipanti di tre nazioni 

Alassio – Questa volta, almeno, un convegno sul turismo (Trucioli Savonesi aveva già documentato che dal 1965 ad oggi nella sola provincia di Savona risultano 286, tra convegni, tavole rotonde, una media di 6 all’anno) non ha pesato sulle tasche dei cittadini, dei contribuenti. Non ha pagato pantalone.

Convegni, incontri, tavole rotonde, spesso costosi, anche con esperti. Con quali risultati reali. Dobbiamo elencarli?

Soprattutto alla luce della poco “fiorente o brillante” condizione in cui si trova il settore alberghiero savonese che, con quello di Imperia, rimane tra i più depauperati d’Italia. Lo documentano le statistiche.

Non si doveva creare dal nulla l’industria delle vacanze, esisteva, in un crescendo fino ai primi anni settanta. Il tessuto turistico è stato sostanzialmente distrutto o rovinato. Lo confermano la perdita  continua di strutture e di posti di lavoro (oltre 6 mila nella sola provincia di Savona). In piccolissima parte sostituiti da residence e agriturismo. A qualcuno (non disinteressato) piace proseguire sulla strada (perdente) degli annunci, degli spot, del richiamo che dura da 30 anni di rimboccarsi le maniche. Ogni volta c’è la ricetta vincente.

Il merito dell’Associazione “Anche Noi per Alassio”   è  aver dato vita, oltre che con le proprie forze di volontariato,  ad un incontro che ha messo a confronto altre realtà. La nostra Riviera cementificata e mortificata all’inverosimile da monolocali, bilocali, sottotetti abitabili, mansarde e mansardine, abusi su abusi, almeno 80 mila richieste di condono. 
Il nostro entroterra, spogliato dei pochi alberghi, che assai poco assomiglia alla valorizzazione di alcune aree turistiche-montane di Spagna e Francia. Propagandata da anni come grande risorsa e potenzialità, di fatto abbandonato dalla politica che si preoccupa soprattutto del bottino elettorale.
Dove si fa turismo vero non è all’opera il “becchino degli alberghi”. Le strutture sono aumentate come numero, qualità, ricettività e prospettive, pur dovendo far fronte ad una crisi mondiale. C’è poco spazio per gli illusionisti. Per chi continua a vendere fumo.

Più difficile individuare quali saranno i risultati concreti del convegno e se si riuscirà ad arginare la  devastante deriva nell’ambito dell’attività alberghiera, sempre più soffocata dal mostro-vampiro della speculazione urbanistica, immobiliare, affaristica. Dal predominio di un ristretto numero di persone, collaudate nello sfruttare gli ingenti profitti di un mercato di fatto senza regole. Caratterizzato dal monopolio di pochi imprenditori e professionisti, di amici degli amici che salgono di volta in volta sul carro vincente. Dotati di trombe e tromboni.
Incuranti, sordi e miopi sulle conseguenze letali che si ripercuotono sull’industria alberghiera vera.  Che si deve confrontare con la concorrenza e raffrontarsi con le percentuali di occupazione delle camere. Costi e ricavi. Investimenti e profitto.

Industria sempre più penalizzata da una serie di fattori destabilizzanti (tasse e balzelli vari, costi di gestione), dalla fuga persistente di investitori.

Chi può, in questo angolo di Liguria, investe nel mattone, nelle aree edificabili.  Ma anche negli stabilimenti balneari.  La massa, tutto sommato, serve a far numero. Al mare non si può rinunciare. Ci sarà pure una ragione, di cui poco o nulla si parla. 

La devastazione del territorio e dell’ambiente è avvenuta e sta avvenendo, continua cementificando anche l’entroterra. Non potrà favorire né il turismo alberghiero, né il turismo di qualità.
A questa realtà non si sfugge, come documentano tutti, diciamo tutti, gli indicatori del settore. Non gli annunci del presidente bamboccione.
Un altro aspetto dell’incontro di Alassio, forse meno pubblicizzato, è stata la presenza di una folta rappresentanza di esponenti e simpatizzanti del Pdl.   Ovvero “popolo del centro destra”, assai più numeroso in sala del “centro sinistra”. Cosa c’entra tutto questo, si dirà, in un discorso prevalentemente tecnico e turistico?

Vuole dire che gli organizzatori – tra i più attivi il giornalista alassino Daniele La Corte, – hanno ricevuto attenzione  e considerazione,  in particolare dal “popolo azzurro”, nettamente maggioritario nel ponente.

Il notaio Franco Amadeo, viene considerato il braccio destro del ministro Scajola. Ed è stato tra i relatori più apprezzati e “preparati” sul tema “Come uscire dal tunnel” (della crisi).  Amadeo sarà futuro senatore. Il papà, Aldo, era stato a lungo Deputato della Democrazia Cristiana e presidente provinciale della Coldiretti di Imperia

Tra gli “osservatori”, numerosi aderenti della prima ora di “Forza Italia”. C’era il cognato di Alessandro Scajola vice presidente Carige, ex parlamentare Dc. La famiglia Scajola detiene saldamente il  potere politico-decisionale del ponente ligure e di buona parte della Liguria. Punto di riferimento obbligato per ogni strategia nel centro destra, Lega Nord compresa. E senza “potere” non si va da nessuna parte. E “Noi per Alassio” si sta  rivelando un’importante novità sul fronte alassino. Una risorsa per il rinnovamento. Anche se il cammino è tutto in salita.

R.T.

 Ps:   Il convegno ha riscosso un inatteso  successo, anche di rassegna stampa. Hanno scritto e diffuso (radio e televisioni) oltre 160 tra testate giornalistiche, siti, blog. Con un’eccezione. Ignorato (solo una breve) dal quotidiano La Stampa nelle sue cronache locali. Il quotidiano più diffuso nel ponente ligure. Forse perché tra i relatori c’era il capo redattore de Il Secolo XIX? Miserie umane, soprattutto di giornalismo. Era proprio il caso di censurare l’avvenimento?  

 

Il notaio Amadeo ed il giornalista La Corte

 
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