Alassio

Quando l’autobavaglio e la poca informazione agevolano gli “affari puliti”
Alassio, tre piani di box e tiranti a 45 gradi
Il “malsano silenzio” di un pericolo in agguato
In tutta la provincia decine di costruzioni al centro di vertenze giudiziarie

Quando l’autobavaglio e la poca informazione agevolano gli “affari puliti”
Alassio, tre piani di box e tiranti a 45 gradi
Il “malsano silenzio” di un pericolo in agguato
In tutta la provincia decine di costruzioni al centro di vertenze giudiziarie 

Alassio – I cittadini e lettori alassini interessati a conoscere i contenuti della ristrutturazione edilizia dell’ex hotel Rex (via Ferreri- via Piani Romani) potrebbero essere rimasti positivamente impressionati. Con la sola eccezione di Trucioli Savonesi n.254 del 4 luglio scorso (vedi…) le cronache locali non hanno trovato una riga di spazio per illustrare compiutamente un progetto che è ufficiale, approvato, come risulta, tra l’altro, dall’elenco delle concessioni a costruire, tutte pubblicate da Trucioli, dall’ottobre 2007 ad oggi.

Non interessa, evidentemente agli alassini, sapere che al posto del vecchio albergo, sorgerà in pieno centro, tra palazzi, uno stabile di sei piani, due in più del vecchio immobile, mantenendo comunque la cubatura. Non interessa, sul piano urbanistico, l’ulteriore aggravio abitativo in un’area già inzuppata di alloggi. Non interessa alle cronache locali conoscere chi è il rappresentante legale della grazioza operazione edilizia proviente dal Piemonte.

Ma soprattutto c’è un aspetto che non suscita la pur minima attenzione. Cosa significa costruire, tra palazzi, tre piani di box interrati? Cosa volete che siano! In piazza Partigiani  i box interrati multipiano hanno creato contenziozi legali e giudiziari, fermo lavori, beghe e discussioni, anche per il “problema tiranti”. E poi la storia di acquisti di dubbia provenienza, tra consiglieri comunali. Tutto dimenticato.

Chi ha la memoria corta, ad Alassio,  ha la vittoria assicurata in tasca. Succede del resto pure nell’ambito di tante tristi e misere vicende di storia cittadina, suicidi e lutti compresi. Dal 1970 ad oggi. Importante è dimenticare, far finta di niente. Fare passerelle. Entrare nel giro del “dare ed avere”. Fare “palanche”.

Questa premessa serve per capire cosa prevede il progetto della nuovissima residenza Chiari, con 10 box a piano, 30 box come è descritto nel documento autorizzativo. E allora, che c’è di strano? Quando si scava in mezzo a palazzoni e a distanza cosi ravvicinata ci vuole pure lo spazio idoneo per posizionare tiranti a 45 gradi, capaci di assicurare una tenuta efficace.

Intanto la sistemazione di questi tiranti – vedi Piazza Partigiani, ma anche altri casi, basti pensare al grattacielo in porto a Savona – avrebbe bisogno di un’area di distanza di sicurezza rispetto ad altri immobili. Altrimenti si tratta  di operazioni rischiosissime, confermano ambienti tecnici interpellati. Ne sanno qualcosa gli abitanti di via Belvedere, a Noli. Ad Albisola. L’elenco è lungo. Ed emerge solo dopo l’intervento della magistratura.

Un tempo, nei centri storici delle città, si procedeva con la cosidetta “iniezione a comparti” di bentonite. Oggi le tecnologie offrono la messa in opera di tiranti a 45 gradi. Insomma, tecnicamente si può fare di tutto, ma visto gli istruttivi esempi, anche alassini, pare abbastanza strano che a questo delicato aspetto, già in fase di attuazione, venga imposto l’autobavaglio.

E’ probabile che inquilini ed amministratori degli stabili, dopo l’allarme polveri, rumori, crolli, si preoccupino assai di più, una volta ascoltati tecnici esperti, della staticità dei loro stabili. Senza attendere evacuazioni forzate.

A meno che non si aspetti l’evento per “dichiarare le guerre” ed allora giù paginate di cronaca. Un tempo si chiamava “sana prevenzione”, oggi appare “malsano silenzio”. A chi giova?

R.S.  

  

 

 

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