AI NEGAZIONISTI DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO CHE NEGANO DI ESSERE TALI  II

Prima parte

Seconda parte

Come ho specificato nel mio precedente articolo, ho scelto il vicedirettore de LaVerità quale esempio a tutto tondo, quasi un idealtipo weberiano, di negazionista climatico (e non solo), ma è di tutta evidenza che il Nostro è in buona compagnia: si pensi ad accademici eminenti come Franco Prodi (uno dei fratelli minori di Romano) o Franco Battaglia o  Antonino Zichichi – dai quali, per la verità, i loro colleghi hanno preso da tempo le distanze – o a “filosofi” come Corrado Ocone, ospitato da un altro opinion maker, anche televisivo, negazionista militante, idest il mellifluo Nicola Porro, sul suo blog, che ha potuto scrivere un articolo intitolato: “I liberal gretini sono i nuovi sovietici”!

Franco Prodi, Franco Battaglia, Antonino Zichichi

Esiste dunque un fronte di negazionisti climatici irriducibili che contesta da anni la responsabilità antropica sui cambiamenti climatici attuali e si appella alle istituzioni perché non diano ascolto ai catastrofisti. Su questo fronte sono molto attivi il deputato leghista Vito Comencini e il senatore forzista Maurizio Gasparri, che  pour cause sono stati tra i promotori dell’evento o Incontro Stampa Seminariale del 18 ottobre 2019 – Ore 10 , presso la Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro, a Roma, dal titolo tanto perentorio quanto improvvido: “Non c’è un’emergenza climatica” . Relatori: i professori Uberto Crescenti, Alberto Prestininzi, Franco Battaglia e Nicola Scafetta, con tanto di collegamento internazionale con la Conferenza “Natural Variability and Tolerance” in Oslo per la Dichiarazione Europea: “There is no climate emergency”. Sì, avete capito bene: questa non è un’emergenza climatica; al che viene spontaneo domandare, dopo la catastrofe climatica in Romagna, se questa non è un’emergenza climatica che cos’è? Ma i negazionisti neanche di fronte a catastrofi ambientali come quella che ha colpito la Romagna – dove ancora seppelliscono i morti e spalano il fango – non si perdono d’animo. Torniamo all’inossidabile Borgonovo: “La gnosi scientifica, parodia della religione, ha successo perché offre una promessa di salvezza. Gli eletti in possesso della conoscenza sono le guide, i capi carismatici in grado di indicare all’umanità la strada maestra verso il paradiso terrestre (o, nello specifico, la ricetta per evitare l’apocalisse).

Maurizio Belpietro, De Manzoni, Fabio Dragoni, Alessandro Sallusti

Chi ostacola il cammino verso l’Eden, di conseguenza, non può che essere profondamente malvagio, o pazzo (o, aggiungo io, stupido). Per questa ragione non gli si può consentire di parlare o magari fare proseliti, occorre piuttosto emarginarlo”. Mah!

PUBBLICITA’

A me pare che a ostacolare “il cammino verso l’Eden” , o almeno a provarci,  provvedano già tante anime buone che pontificano in televisione, su certi quotidiani “indipendenti” e sui social a cominciare dallo stesso Borgonovo, e poi, a seguire, il sopra citato Nicola Porro, il direttore de LaVerità, Maurizio Belpietro, l’altro vicedirettore, De Manzoni, il giornalista Fabio Dragoni, anche lui de LaVerità, il direttore di Libero Quotidiano, Alessandro Sallusti, l’altro direttore di Libero, Vittorio Feltri, il vicedirettore Pietro Senaldi, i giornalisti Francesco Specchia, Sandro  Iacometti  e l’ineffabile conduttore della trasmissione “Fuori dal coro”  nonché scrittore dalla voce chioccia Mario Giordano, mi pare che di a-gnostici o negatori della responsabilità umana riguardo ai cambiamenti climatici nei salotti televisivi ce ne siano già abbastanza. Se non che la vis polemica di Borgonovo è incontenibile, neanche fosse stato morso da una tarantola antinegazionista; “Lo scienziato critico non deve poter apparire in televisione, e se lo fa merita di essere dileggiato e insultato. In compenso a riferire le ‘verità scientifiche’ può tranquillamente essere un cuoco, un cantante, un attore. Oppure un generico esperto”. Ma davvero? Ah, mezzi di comunicazione di massa, vil razza dannata (salvo quelli citati sopra sui quali scrivono i negazionisti dell’origine antropica dei cambiamenti climatici che negano di essere tali), quante mistificazioni vengono diffuse per mezzo vostro dai cosiddetti ‘esperti’! E qui Borgonovo, accecato dal suo furore iconoclastico anti casta e antiscientifico, incurante del ridicolo, mette nel mucchio dei generici esperti il fisico Giorgio Parisi, definito “guru dell’ambientalismo”. Scrive il vicedirettore de LaVerità: “Il migliore sulla piazza è senz’altro Giorgio Parisi al cui verbo s’è affidato il Corriere della sera: ’Eventi estremi dipendono dalla Co2 – ha dichiarato il nostro – serve una reale transizione energetica’… Parisi è perfetto per veicolare il messaggio, poiché il suo ruolo è quello dello Scienziato. Non conta che sia un fisico teorico e non un climatologo o un esperto di frane, contano la sua appartenenza alla casta sacerdotale e la sua evidente ortodossia”. Ora si dà il caso che Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica nel 2021 per i suoi studi sui sistemi complessi, sia un’autorità, tra l’altro,  nel campo della teoria del caos e del movimento collettivo degli animali, in particolare del volo degli uccelli migratori e quindi perfettamente in grado di dire la sua sui cambiamenti climatici; ma, sistemi complessi a parte, a quale titolo Borgonovo si impanca a contraddire un vero scienziato, appunto, come Giorgio Parisi?

Giorgio Parisi

Infatti chiama in causa un altro scienziato, però negazionista della responsabilità umana nel cambiamento climatico: “Invece Franco Prodi, accademico che ha addirittura fondato facoltà e centri di ricerca, benché specialista in meteorologia non solo non va ascoltato, ma anzi andrebbe zittito e screditato. Anche questo giochino (!) lo abbiamo già visto: quando Parisi – lo Scienziato -si esprimeva sul Covid in conformità ai dettami della Cattedrale sanitaria, magari all’interno di uno spot governativo, tutti si levavano il cappello.  Col premio Nobel per la medicina Luc Montagnier, al contrario, si poteva usare la vanga, tanto che qualcuno arrivò a dargli del rincoglionito”. Ma guarda questi scienziati politicamente corretti che cosa sono stati capaci di fare! Peccato che Montagnier, premio Nobel per la medicina nel 2008, da un certo momento in poi abbia cominciato a promuovere una quantità di teorie pseudoscientifiche riguardo all’AIDS, alla cosiddetta memoria dell’acqua e ai vaccini. Durante la pandemia di Covid-19 ha sostenuto diverse teorie del complotto per niente dimostrate e ampiamente confutate. Per questi motivi Montagnier è stato giudicato inattendibile dalla comunità scientifica internazionale. “Amara verità – chiosa Borgonovo – l’esperto è tale solo se ha il bollino ufficiale, come le banane…”. E quindi?  Quindi: “L’unico effetto concreto delle loro prediche è quello di conferire una patina di scientificità a un giro di affari molto redditizio di cui non beneficiano né i cittadini né l’ambiente”.

Luc Montagnier

Ed ecco l’affondo finale del negazionista che nega di esserlo: “Anche per questo, perché garantisce interessi miliardari, la Chiesa Verde non può permettersi di tollerare eresie, è più intollerante dei calvinisti e ha la pira facile nei confronti dei miscredenti. Con fanatismo e intolleranza procede tetragona sulla via della salvezza, illuminata dalla grazia della Scienza.  E allora svelti, fratelli, invece di realizzare casse di espansione immolate i negazionisti. Ma non tutti, per carità: servirà pur qualcuno da incolpare alla prossima inondazione”. Questo è quanto. Di fronte ad atteggiamenti come questo, non si sa se ridere o piangere. Per Borgonovo e per i soggetti ricordati sopra, chi respinge le loro tesi complottistiche sulla base delle ricerche della comunità scientifica e non di studiosi isolati magari in buona fede ma smentiti dalla maggioranza degli scienziati del clima, è un poveretto che ancora crede (sintomatica la terminologia religiosa usata parodisticamente da Borgonovo) nella Scienza che in questo caso viene identificata nella Chiesa Verde degli ambientalisti fanatici. Purtroppo i “beaux gestes” (si fa per dire) dei giovani attivisti di Ultima Generazione portano acqua, è il caso di dire, ai Borgonovo. Ma su un punto il vice direttore de LaVerità ha ragione: non bisogna bruciare tutti i negazionisti del cambiamento climatico, come del Covid e dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, altrimenti non ci sarebbe più nessuno contro cui affilare le armi della dialettica e per scongiurare la tirannia della maggioranza in un regime liberaldemocratico.

Fulvio Sguerso

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.