Adriana Guerra Polla

Dalla Agenzie delle Entrate a presidente Sar Spa
Nomina di Adriana Guerra Polla
 (ma Albenga si astiene)
Esce di scena dopo 10 anni Marco Lengueglia

Dalla Agenzie delle Entrate a presidente Sar Spa
Nomina di Adriana Guerra Polla (ma Albenga si astiene)
Esce di scena dopo 10 anni Marco Lengueglia 

Adriana Guerra Polla

Albenga –  Sperava di essere prescelta candidato sindaco di Loano, ma il “leader maximo” ha preferito l’amico fidato Luigi Pignocca. Ora per Adriana Guerra Polla è giunto il momento della ‘ricompensa’: la presidenza della “Sar Autolinee Riviera Spa”.

Lei, ex consigliere comunale di Loano, eletta quale indipendente, nel maggio 2006, in uno schieramento capeggiato da Angelo Vaccarezza, che comprendeva Forza Italia, Alleanza Nazionale di Fini, Udc di Casini, Lega Nord  e Movimento per Loano.

La presidenza della Sar non ha più grande importanza strategico-politica nello scacchiere provinciale dei Trasporti che ormai vede la supremazia assoluta di comando del trio Maurizio Maricone-Filippo Agazzi-Luca Becce della TPL Linea Spa.

Società nata dalla fusione, il 26 novembre 2009, tra Acts Linea Spa (58% del capitale), Sar (30 per cento). Il restante 12 per cento, in posizione marginale,  di una società a capitale interamente pubblico del Comune di Torino, la GTT Spa

Resta tuttavia un segnale politico significativo che proprio Loano dello scajolano  Vaccarezza, abbia ottenuto un posto occupato da un albenganese. In passato, va detto, c’era stata la presidenza di Mario Rembado, Dc, ex sindaco ed avvocato di Loano.

 

E’ durato dieci anni il presidente Marco Lengueglia, democristiano della prima repubblica, già sindaco di Pieve di Teco, Cisano sul Neva (breve periodo), assessore ad Albenga, senza aver praticato cambi di casacca.  Dallo scudo crociato ai Popolari, ma soprattutto imprenditore di successo dapprima sul fronte delle autolinee Lengueglia (in società del compianto fratello Luigi), poi in campo assicurativo con un’azienda importante e solida, affidata ora ai figli Costantino e Alessandra.

Marco Lengueglia si era insediato ereditando un bilancio passivo di un miliardo e 800 milioni di lire (all’epoca), che dopo due anni aveva risanato, senza battere più cassa ai Comuni, ovvero ai cittadini contribuenti. E rinnovando il parco automezzi, designando un direttore capace (Ionna, tornato a Genova).

Non è un mistero che Lengueglia non fosse tra gli entusiasti del ‘progetto fusione’; non mancavano i dubbi sul ritorno ai conti in rosso; il ricorso a ripianare i debiti ad opera degli enti locali del comprensorio tra Andora e Finale. Infine cosa avrebbe potuto rappresentare in termini di servizi al cittadino la maxi azienda che scaturiva da un accordo bipartisan, a livello regionale, tra Claudio Burlando e Claudio Scajola e nel tempo dovrebbe coinvolgere RT (indebitatissima) della provincia di Imperia.

L’arrivo e la designazione della loanese Adriana Guerra giunge quasi alla scadenza naturale del triennio, con la presentazione del bilancio.

 

Il consiglio di amministrazione Sar era già stata ridotto da 5 a 3 componenti. Oltre al presidente Lengueglia, con qualche problema di salute nell’ultimo periodo, ne facevano parte Alda Naso e Nicola Ficociello. Tutti e tre si erano autoridotti lo “stipendio” mensile: poco più di 700 euro il presidente e 200 euro i due consiglieri.

Si aggiunga, inoltre, che nella sede di Cisano sul Neva è rimasta la centralinista e l’immobile vuoto e l’area pare rientri tra le dismissioni messe in agenda dai maggiorenti di TPL, alle prese con mille difficoltà e conti in profondo rosso, nonostante i tagli, la lotta agli sprechi, la razionalizzazione a livello provinciale del servizio, con disagi ai cittadini, malumori tra i dipendenti e in alcuni ambienti sindacali, motivi di scontro anche duri, allarmanti. Da vera e propria tensione sociale. I primi colpi di scure e risanamento ebbero inizio con Paolo Marson.

Oggi la presidenza Sar è più rappresentativa, che operativa. Con un risvolto quantomeno curioso. Non ha preso parte alla votazione delle nuove nomine il Comune di Albenga, presente l’assessore Ubaldo Pastorino, esponente navigato e di lungo corso. Un’astensione voluta e concordata con il super sindaco Rosy Guarnieri. La passionaria leghista forse non era entusiasta, nonostante nel consiglio sia stato chiamato Andrea Bronda,  ex segretario provinciale del Carroccio, al quale il destino della vita non  ha riservato molta fortuna. Già titolare col padre ed il fratello di un’azienda-frantoio modello dell’entroterra ingauno (venduta), era stato indicato tra i probabili successori del sindaco Guarnieri quando la scorsa estate ha lasciato l’assessorato in Provincia. Insomma, una trombatura dopo l’altra. Tra stagioni di silenzio ed imbarazzo. Anche se Santiago Vacca, sindaco di Borghetto, coordinatore provinciale Pdl, commercialista, pare volesse istituire per Bronda la carica di vice presidente Sar.  Mentre la Provincia era rappresentata all’assemblea dal’assessore volbormidese Giorgio Garra, con deleghe all’agricoltura, sviluppo economico, industria, artigianato, commercio, politiche occupazionali. Assente  Paolo Marson, delega ai Trasporti.   

Bronda, volto famigliare e presenza assidua sulle cronache locali, finito quasi nel dimenticatoio nonostante sia stato pure segretario della sezione della Lega Nord di Borghetto S. Spirito dove è  rimasto milite molto attivo della Croce Bianca.

Forse un po’ meno nota, seppure con ruoli importanti, Adriana Guerra – moglie di un affermato dentista loanese – funzionario di grado all’Agenzia delle Entrate di Albenga prima ed Imperia poi. Con un’altra presidenza, quella della FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari) sezione di Loano- Riviera delle Palme.

Organizzatrice di incontri e tematiche attuali, con personaggi di primo piano del mondo della politica, delle professioni, della società civile, sacerdoti col vento in poppa inclusi.  (Vedi uno dei seminari….).

Meno nota la terza neo designata, l’avvocato Maria La Guardia.

In ultima analisi la notizia più notizia resta l’uscita di scena di Marco Lengueglia, ultimo testimone della storia delle autolinee del ponente ligure. Un addio, ha riportato La Stampa, tra gli applausi degli azionisti Sar (i Comuni); in realtà ubbidenti esecutori di ordini dell’immancabile manuale Cencelli.

Può essere di buon auspicio, comunque, che a succedere a Lengueglia sia una persona indipendente, vicino al centro destra, non necessariamente tra i “camerieri” dei potenti di turno. Esecutori della politica deteriore, incurante di competenze e meritocrazia. Il volto peggiore di un Paese allo sfascio.

R.T.

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