Acufene a Lodisio

Acufene a Lodisio
(frazione vicino a Piana Crixia)

Acufene a Lodisio
(frazione vicino a Piana Crixia)

Un paio di sabati fa l’acufene che è un terribile disturbo alle orecchie non mi dava pace. Vivevo l’angoscia di chi lavora alle presse di Mirafiori , un assillante rumore nel cervello.

Non potendone più e abitando a Savona, mi sono recato al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Paolo, mi è stato diagnosticato il disturbo e sono stato inviato, per il lunedì successivo al reparto otorino dello stesso Ospedale, dove con una dozzina di interventi in day Hospital il problema è stato quasi risolto, con grande merito dei medici di questo reparto e delle solerti capacissime infermiere.

Mi domando però cosa sarebbe accaduto se l’acufene mi fosse piombato in testa nella frazione di Lodisio vicino a Piana Crixia. Senza la presenza di un Pronto Soccorso a Cairo Montenotte avrei dovuto prorogare l’intervento è probabilmente non avrei ancora risolto il mio acufene e si tratta di roba da poco a una quarantina di kilometri di distanza, convivendo con la fastidiosa sofferenza.

Il diritto alla salute è un inderogabile vincolo costituzionale che non può penalizzare chi vive in zone montane o disagiate. I cittadini che abitano in Valbormida, che pagano tasse e trattenute non possono vedersi d’un tratto, private del diritto sacrosanto al Pronto Soccorso. Nessun taglio della spesa sanitaria può giustificare questa mutilazione..

La Valbormida ha pagato per anni costi sociali impensabili sul versante della salute, con fabbriche nocive che hanno minato, senza colpo ferire, la salute di operai e di cittadini, in preda a quel ricatto lavoro salute per cui giustamente ci indigniamo a Taranto.

La Valbormida è assolutamente in credito col servizio sanitario regionale, non foss’altro per il danno alla salute che anche l’inquinamento atmosferico ha prodotto sulla popolazione.

I criteri puramente ragionieristici che hanno portato alla pressoché completa chiusura del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giuseppe di Cairo Montenotte sono semplicemente riprovevoli e fanno dubitare che la Giunta Regionale Ligure sia,  non solo a parole, a fianco dei valbormidesi. Le parole di rito del Presidente della Regione Burlando, compassionevole di fronte alla chiusura di una fabbrica, non bastano più.

L’ospedale di Cairo Montenotte

Lo sappiano Lui e coloro che lo sostengono e magari hanno preso  i voti da quelle parti. Le dimissioni non sono un istituto

da eroi, ma la legittima decorosa presa di posizione di qualunque rappresentante dei cittadini che vuol essere tale fino in fondo e vuole davvero farsi sentire.

I cittadini valbormidesi hanno già giustamente reagito con manifestazioni e sacrosanti ricorsi alla Magistratura. Anche le istituzioni locali hanno fatto la loro parte, Ma probabilmente non basta ancora.

Trent’anni fa, per molto meno, costituimmo a Savona una sezione del Tribunale per i diritti del malato e garantisco che abbiamo fatto cose egregie. Mi ricordo che costringemmo l’allora Presidente dell’ASL a riceverci alla vigilia di ferragosto per molto meno.. E ottenemmo risposte convincenti. Non voglio dare lezioni ai cittadini che sanno organizzarsi autonomamente per difendere il sacrosanto diritto costituzionale alla salute, ma probabilmente è giunto il momento che in Valbormida si faccia qualcosa di simile continuando a mostrare i muscoli, e le risorse umane ci sono tutte, muovendosi in piena  autonomia

dalle forze politiche e anche le taciturne forze sindacali, soprattutto quando mosse dalla ragion di stato e/o di partito.

Confido in una nuova importante stagione della cittadinanza attiva in Valbormida, che è un territorio disagiato e dignitoso e non un semplice bacino elettorale o una località dove far messe di deleghe, sempre a carico nostro.

UGO TOMBESI   9/12/2012

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