Acqua pubblica

 
Referendum sull’acqua
Danilo Bruno risponde a Luciano Locci

Referendum sull’acqua
Danilo Bruno risponde a Luciano Locci
 
Sono rimasto abbastanza colpito dall’articolo del sig. Locci sull’ultimo numero di Trucioli a proposito del referendum sull’acqua.
L’ autore esprime con grande facilità i termini della questione contrapponendo la virtù del privato alla presunta inefficienza del pubblico.
Il meccanismo sarebbe semplice:

 Il pubblico rimane titolare della funzione ma affiderebbe tramite gara ai privati (o a società miste A MAGGIORANZA PRIVATA) la gestione del servizio.

Tutto così semplice e lineare?

Il discorso sarebbe lungo e complesso ma vorrei limitarmi a quattro modeste

domande:

a) il sig. Locci a quale privato pensa considerato che secondo lo schema della legge l’affidatario del servizio lo otterebbe per almeno trent’anni e sarebbe retribuito dalla tariffa…per assurdo se io mi mettessi d’accordo con due amici e partecipassi alla gara basandomi su fidi bancari potrei poi subappaltare i lavori senza neppure la fatica di avere una qualche struttura imprenditoriale e tutto ciò nel libero mercato evocato dal sig. Locci .

A ciò si dovrebbe aggiungere la gestione trentennale in barba a tutto ciò che dovrebbe significare concorrenza e libero mercato anzi di rispetto della legge della domanda e dell’offerta con conseguente creazione di un prezzo , che nasce da un sistema di economia liberaledi mercato;

b) titolare del servizio rimane l’ente pubblico ma vi immaginate un ambito provinciale che avvia discussioni o contestazioni con imprese, che hanno interessi in ogni parte del mondo e che sono partecipate da altri soggetti in una sorta di costruzione piramidale dove i veri titolari  sono multinazionali con sede in altri paesi?

c) Perche’ gli USA , patria del capitalismo e del libero mercato, hanno tenuto l’acqua pubblica nella maggior parte dei casi mentre proprio la capitale francese sta facendo una precipitosa marcia indietro verso la ripubblicizzazione?

d) Spero che il sig. Locci convenga con me che l’acqua è una risorsa limitata e da risparmiare attraverso adeguate politiche educative e di efficienza delle strutture …che interesse avrebbe un privato ad attuare politiche di risparmio se piu’ i cittadini consumano piu’ il gestore guadagna attraverso la tariffa?

Queste sono alcune banali considerazioni fatte con la considerazione di un punto di vista liberaldemocratico senza neppure voler scendere in discorsi di estrema importanza come i beni comuni, l’accesso all’acqua come diritto, la necessità di costruire una società basata sulla decrescita e non sulla crescita illimitata e sullo spreco delle risorse,sulla cooperazione internazionale e non sullo sfruttamento illimitato degli altri popoli,…

Sono questi alcuni dei temi che mi hanno protato da anni ad impegnarmi nella battaglia per l’acqua -bene comune e nella campagna referendaria oltreche’ in una convinta adesione a Savona alla candidatura a sindaco di Daniela Pongiglione.

cordiali saluti

Danilo Bruno Candidato alle elezioni Comunali di savona nei Verdi

 

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