A Silvia

A SILVIA          

A SILVIA                          

  

 

Cara Silvia,

prima di tutto grazie,

grazie per la gioia

che brillava nei tuoi occhi

e che hai dato a tutte le persone,

    e sono tante, credimi –

che ti vogliono bene.

Per sapere che cosa pensano,

 che cosa scrivono su di te,

invece, quelli che ti odiano

non ho bisogno di leggere

i loro miserabili articoli,

so che l’odio non conosce limiti

come le oscenità che sono capaci

di scrivere sui loro giornali

e sui social network.

Non ho bisogno di leggere

quello che scrivono i tuoi odiatori

sovranisti  e “patrioti”

perché mi posso immaginare 

le loro volgari illazioni, 

le loro vili accuse 

di apostasia e di egoismo

incosciente da anima bella

che gioca alla missionaria laica

senza curarsi dei pericoli

a cui sarebbe andata incontro

irresponsabilmente

e ai quali ha esposto 

anche chi, dopo, si è prodigato

  in tutti i modi

per tirarla fuori dai guai

che si è andata a cercare.

E poi, insomma,

non si è mai chiesta,

questa Florence Nightingale de noantri,

chi avrebbe pagato un eventuale

riscatto in caso di un possibilissimo,

in quei territori perennemente in guerra,

sequestro di persona

da parte di bande criminali

di terroristi credenti 

in un dio crudele,

assassino, misogino e anticristiano?

 Per di più, invece

di affidarsi totalmente, di pregare,

di votarsi come la sua conterranea

 Lucia Mondella

alla Santissima Vergine Maria,

che cosa fa?

Si converte all’islam,

cioè alla religione

 dei suoi carcerieri 

oltre che dei nemici dell’Occidente!

Infine, il vestito: 

la neoconvertita deve per forza  

sapere che per gli islamici

l’abito è come una divisa

e che per loro l’abito

 fa il monaco, in questo caso

la monaca, e questa sciocchina ingrata

(non vogliamo infierire)

al primo suo rimettere piede

sul sacro suolo della Patria

 si presenta giuliva e festante

di verde vestita

con tanto di velo islamico!

E allora, se tiene così tanto

alla sua nuova identità

spirituale, culturale e sociale,

che se ne torni in Africa

tra i suoi amici musulmani,

qui, da noi, per lei

e per quelle come lei, 

non c’è posto.

O meglio, uno ce ne  sarebbe,

    come ha ben detto

un italiani tra i più intelligenti,

oggi, in circolazione:

    Il grande Vittorio Sgarbi –

cioè il carcere in quanto collusa

con i terroristi suoi sequestratori,

facendola quindi passare

da una prigionia in terra straniera

 a un’altra in terra italiana.

 Ma i nostri pavidi concittadini

non sono degni  

di un genio come Sgarbi 

(per non dire di quello di Vittorio Feltri,

di Filippo Facci, di Mario Giordano, 

di Francesco Borgonovo e di Nicola Porro, 

tanto per citare i migliori).

Questo hanno scritto

e questo pensano

son pronto a scommettere, 

chi ti ritiene ormai una nemica

del tuo Paese e 

(come è stato detto, ahimè,

in Parlamento da un deputato leghista)

una neoterrorista.

Cara Silvia, 

altro dirti non voglio:

non ti curar di lor ma guarda e passa.

   

 FULVIO SGUERSO

 

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