A Savona la protesta dei ristoratori

A Savona la protesta dei ristoratori

A Savona la protesta dei ristoratori

 

 

Si è tenuta, presso Piazza Saffi a Savona, una protesta dei ristoratori dovuta alle norme anti-Covid che non permette agli operatori del settore di lavorare.

“Ho aperto un pub ad ottobre 2019 ed ho ricevuto ristori insufficienti”, dichiara la titolare di un pub, “e anche la chiusura alle 18 mi penalizza perché attività di questo genere lavorano soprattutto di sera”.

 


 

Parole simili da parte di un ristoratore: ”Sono stanco di fare debiti ed i ristori che mi sono arrivati corrispondono al 2% del mio guadagno normale. Le aperture a singhiozzo ci rovinano e tutti noi siamo a rischio chiusura; noi vogliamo solamente lavorare e non possiamo andare avanti così”.

 


 

“Per lo Stato possiamo lavorare e quindi non abbiamo diritto a contributi”, afferma un titolare di attività collaterale alla ristorazione, “ma siamo in difficoltà e non guadagniamo nulla”.

“Siamo qui per supportare i nostri colleghi”, sottolinea il presidente dell’associazione cuochi di Savona, “e dopo aver rispettato tutti i protocolli suggeriti da noi vogliamo lavorare. Spero che le nostre richieste vengano accolte e che ci possa essere una comunicazione più chiara; la nostra speranza è quella di poter lavorare a Pasqua”.

“La nostra categoria è stata penalizzata”, evidenzia un rappresentante degli ambulanti, “ed i ristori sono arrivati solamente la prima volta. Il mercato vive di spostamenti delle persone tra comuni e anche se siamo aperti non abbiamo clienti”.

 


 

“Noi siamo un settore collaterale ma abbiamo subito danni importanti perché organizziamo eventi e dietro di noi ci sono molti settori come fotografi, fioristi e dj. Abbiamo dovuto restituire caparre per eventi già fissati e saremo gli ultimi a ripartire visto che lavoriamo su grandi numeri di persone; gli aiuti sono irrisori ma il mio pensiero va a tutti i lavoratori precari e stagionali che non lavorano e non hanno tutele. Il nostro è un settore specifico e non possiamo reinventarci “, conclude un titolare di agenzia di organizzazione di eventi.

 

  SELENA BORGNA 

 

 

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