Alcune note su “Il canneto rispunta i suoi cimelli” di Eugenio Montale
Il canneto rispunta i suoi cimelli nella serenità che non si ragna: l’orto assetato sporge irti ramelli oltre i chiusi ripari, all’afa stagna. Sale un’ora d’attesa in cielo, vacua, dal mare che s’ingrigia. Un albero di nuvole sull’acqua cresce, poi crolla come di cinigia. Assente,