1965 VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELL’EUROPA (Terza parte)
Il viaggio e i giorni
1°. Celle, partenza 6.10.1965 ore 16:20, autostrada via Milano, autogrill.
2°. Venezia-Marghera. Tarvisio, frontiera ItaAus, Wõrther See, fetta käsetorte (torta dolce al formaggio), Bruck an der Mur, cena d’assaggio gulasch.
3°. Vienna S.Stephandom, Prater, visita Castello Schõnbrunn (accompagnatore impiegato ENIT offertosi), Donauturm pranzo ristorante girevole, bicchiere vino fresco a Grinzing.
4°. Vienna/. Linz, Salzburg, f/Aus-Ger,
5°. Hirschenberg.Monaco, Dachau: Campo concentramento dove ‘Arbeit machtfrei’ (Il lavoro rende liberi) con…i‘forni crematori’!
6°. Stoccarda, Fernsehturm, guasto chiusura portiera vettura.
7°. Heidelberg, Philosophenweg, Università. Mannheim, Wasserturm.
8° Fancoforte sul Meno, pernottamento in chiatta-albergo sul fiume, riparazione chiusura portiera.
Quando lasciavamo la macchina dovevamo affrancare la portiera dall’interno legando la maniglia al sedile perché a bordo avevamo tutto, valigie, con vestiti, ricambi, dépliants, ecc. e non s’è trovata concessionaria per il pezzo di ricambio, provare in quella centrale. Neppure qui perché l’Anglia in Germania non era commercializzata: tutte Taunus. Però ci hanno indicato un’officina e, pur essendo sabato e quasi le due, un volonteroso artigiano ci ha fatto il pezzo per 12 Deutsche Mark: fortuna eccezionale e lode all’operaio più mediterraneo che crucco (senz’offesa…)!
Cambio monete in biglietti In agenzia cambiavo anche valute metalliche a titolo privato, stante che la Banca d’Italia accettava solo biglietti.
La moneta veniva pagata a quotazioni inferiori, e in due anni di attività ne avevo accumulato una certa quantità di tutti gli stati europei, in previsione del viaggio. Monete e monetine tutte confezionate in rotolini con indicazione di pezzature e quantità, e con quelli saldavamo conti di alberghi e ristoranti, da gli Schellini Austriaci, a giro sino ai Franchi Svizzeri, con simpatiche espressioni per la curiosità del pagamento. Dei DM avevo un certo quantitativo, di cui liberarmi, anche per il peso e l’ingombro, e trasformarli in cartaceo così facendoci un po’ di utile. Allo sportello di una banca in centro posai i rotoli di tutti 5 DM e spiegai all’impiegato chi ero e perché avevo quei soldi. Mi guardò e mi chiese il passaporto, che pagina per pagina mise sotto ad una specie di schermo che aveva a fianco (avevo visto il primo monitortelevisivo o struttura di ripresa). Esaminò
i rotoli che pesò uno ad uno con uno strano bilancino regolabile, credo secondo il numero di monete, indi trattenne i rotoli, mi restituì il passaporto ed una ricevuta con il quantitativo delle monete e loro valore e mi disse di passare al pomeriggio per ritirare i biglietti.
Andato e operazione conclusa. Ri gidicità ma regolarità teutonica.
Visita zoo, Henninger Bier Turm, incontro a vuoto
Pomeriggio, in cafè del centro: noi tre ad un tavolino, vicino ad altro con tre ragazze tedesche e altro ancora con tre o quattro ragazzi italiani, che cercavano di parlare con loro invitandole a spazieren, unica parola forse conosciuta e quelle non capivano, o facevano finta… Forti del mio tedesco e di quello ‘turistico’ di Giacomo e frammischiandolo con l’inglese di discreta parlata anche di Raffaele, e tra di noi in dialetto genovese, mai in italiano, abbiamo ‘attaccato bottone’ intavolando conversazione da gag attirando la loro attenzione e curiosità del sapere di che paese eravamo, chiedendoci ripetutamente american, canadian, australian…? In quegli anni Francoforte pullulava ancora di militari delle forze alleate e noi tre, sull’1,75 ca., due castani e Giacomo scuro, di media età, potevamo esserlo certamente. Per farla breve, invitate con buoni modi per ‘eine kleine Promenade zusammen’ (una piccola passeggiata insieme), le Fraulein sono uscite con noi, parlocchiando e scambiandoci i nomi, non in italino, Peterlein, Raphael, James (non ricordo i loro anche per com’è andata), ci siamo avviati verso un parco dove nei pressi avevamo la macchina.
E passandovi alquanto vicino le ragazze hanno intuito e ci hanno chiesto se fose la nostra. Alla ri sposta affermativa e vista la ‘I’ sul retro hanno strillato ‘Itaca! Itaca!’ e sono scappate via! Itaca, non l’isola di Ulisse, ma un dispregiativo di ‘Italia’ per la vulgata corrente su di noi italiani ‘Pizza, mandolino e…’!
9°. Bernkastel, villaggio da favola tra i vigneti a terrazze sul fiume Mosel-Mosella, Coblenza, confluenza Mosel-Rhein.
10°. Bonn, Casa-museo di Beethoven, visita a Margarete, mamma di mia cognata.
11°. Colonia, Cattedrale, Stazione ferroviaria, Acqua Colonia ‘Siebenundvierzig-elf’, 47-11 come dicono loro, non 4711, fabbrica profumi più antica al mondo, Wuppertal, Düsseld-orf
12°. Gadderbaum-Quelle. Riparazione fanale. Bielefeld, visita a Dieter, amico Giacomo, Hannover, Marienborn f/ted.occid.-russa, entrata strada h 18:20 – uscita h 21:15. f/rus-ted.occid, stop entrare in Berlino per inconveniente di… circolazione , arrivo in città h 0:40.
Controlli della polizia russa a Marienborn, Check Point Alpha, unico accesso terrestre dall’Occi dente per Berlino, strada totalmente chiusa ai lati con reti metalliche, filo spinato e torrette ogni quel tanto per tutta la lunghezza. Uscita a Berlino e controllo della Polizia Tedesca per il rientro in territorio occidentale. Bene i passaporti ma…il libretto della macchina? ‘Ce l’avevi tu!’ …‘No, ce l’avevi tu!’…il libretto non c’era, dimenticato al posto di blocco russo in entrata.
Polizia tedesca: Zurück! Indietro! Patema d’animo incontenibile. Ritorniamo dai russi e spieghiamo la situazione e chiediamo di telefona-re se il libretto era là, e non poteva essere diversamente perché non ci eravamo fermati. Il russo va e ritorna con esito positivo. Sospiro di enorme sollievo! ‘Andare a prenderlo!’ Ciò a dire quai 400 Km e oltre 6 ore tra andata e ritorno e benzina…! Dico al russo che… ‘la strada è senza vie d’uscite, date il libretto alla prima macchina che passa e ve lo porta, e noi aspettiamo qui’. Gentile, tutto Okey! Parcheggiamo sullo spiazzo della cosiddetta ‘terra di nessuno’, mangiamo qualcosa in un locale per camionisti, ritorniamo in macchina e dormiamo. Sino al toc-toc sul vetro della portiera, lo apriamo e il russo ci porge il libretto. Grazie in tante lingue e pure in russo: ‘Spasibo’! Ci sorrise e se ne andò al suo posto di guardia! Per quel giorno poteva sciogliere il nodo della buona azione e noi gliene eravamo immensamente grati. Ripassaggio alla Polizia tedesca: libretto a posto. Eravamo di nuovo in Occidente e Berlino era nostra!
13°. Berlino, Kurfürtendamm, Kaiser Wilhelm Kirche o Chiesa decapitata, Cafè Kunzler, scoperta ‘Kartoffelsalat’
14° Berlino. Giro città ovest ed est, passaggio a Check Point Charlie, Berliner Turm, f/ted.- russa-ted, Marienborn, autobahn Hannover.
Continua
Pierin Ratto da A Civetta