Ora fanno “scandalo” i ritardi; 17 anni fa faceva notizia la “virtù antitabacchi”

I vizi e la briscola a palazzo Sisto?

Quando la giunta non fumava…

Non si parla più di “produttività” e “costi della politica”. A tirare la cinghia restano i cittadini meno abbienti. Due immagini di Savona di ieri e di oggi


Savona – <Sciopero tabacchi- Indagine sul vizio fra i politici. E’ una giunta che non fuma>. Accadeva il 25 novembre 1992. Titolo e articolo de Il Secolo XIX che ci raccontava: <A Palazzo Sisto sembra abitare una giunta ecologista. Su nove rappresentanti (sindaco compreso) in sei odiano la sigaretta, e solo tre si considerano fumatori di una certa levatura. Renzo Brunetti, Giuseppe Jovino e Giorgio Balbo escono sovente durante i consigli a tirare una boccata nel corridoio. Un bisogno che invece non viene avvertito da Agostino Varaldo, Francesco Bedini, il sindaco Armando Magliotto, Osvaldo Armellino, Massimo Zunino e Sergio Tortarolo…>.

Tra i citati “ad honorem” anche Luciano Pasquale, da sempre direttore dell’Unione Industriali, perché <ha perennemente la sigaretta all’angolo della bocca, stile Humphrey Bogart> e che faceva sapere  <Diciamo che sono un buon fumatore. Per uno sciopero sono stato costretto a cambiare marca, non ho più trovato le mie Merit. In crisi di astinenza entro comunque quando cerco di diminuire il numero di sigarette giornaliere. Ma è tanto difficile>.

Domanda del giornalista, Maurizio Pellissone, a Pasquale: <Ma questo sciopero servirà almeno  per favorire la fine del vizio?>. Risposta di Pasquale: <Ma no, le ragioni che spingono a smettere sono solo di origine psicologica. Molti vanno in Francia a fare provvista di Tabacco>.  (vedi….)

Non qualche secolo fa, i giornali hanno riempito pagine su altri “fumatori” dei palazzi e dintorni. Blitz, nomi e cognomi sbattuti come è dovere di cronaca senza riverenze.  Qualche inquilino di Palazzo Sisto, pizzicato o meno, ha urlato e protestato. Annunci di viaggi a Roma, al ministero, per mettere in chiaro il comportamento di quel Pm inquirente, Alberto Landolfi, che aveva osato e, forse, sbagliato obiettivo.

Tutto e tutti tacciono da mesi. Come è andata a finire? Nella pattumiera? Non scherziamo, a palazzo Sisto, sede del Comune di Savona, ora vanno in scena presunti “spinelli” ma gli insopportabili ritardi, la storica non puntualità italiana, di inizio delle sedute del parlamentino. Con tanto di classifica dei cattivi ritardatari. Ritardi cronici, a quanto pare, da scarso esempio di funzionalità e serietà. Il buon giorno si vede dalle prime file. E dire che basterebbe dare due schiaffoni al compagno per avere una “carriera” puntuale a Palazzo, con tanto di stipendio. E giornalisti, ossequiosi, al seguito.     

 

Da Il Secolo XIX del 5 febbraio 2009: le "magliere nere" e la "maglia rosa" di assenze e presenze alle sedute consiliari del Comune di Savona che costano ai cittadini "soltanto" una piccola "mancia", pari  a cinque mila euro a riunione (10 milioni delle memorabili lirette). Centinaia di pensionati non li ricevono neppure in un anno.