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Se non si perde la memoria su tangentopoli e dintorni
I
risparmi sotto il materasso? No
conti miliardari dei funzionari del Pci<Sul Depuratore di
Savona feci 4 esposti-denuncia in Procura, tutto tacque. La pesante eredità
e i danni sono costati ai cittadini somme ingenti>
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Luciano Locci |
Egregio Luciano Corrado, Ricordo
bene quella lettera che lei ha citato sul caso Depuratore consortile,
e le preciso che i fatti da lei riportati scaturivano da
indagini eseguite dalla Guardia di Finanza, riprese
nell’atto di accusa dal Dott.
Renato Acquarone, procuratore della Repubblica, all’epoca.. A seguito di tale articolo, il personaggio (dirigente della Lega coop di Savona ) precisò che l’accertato suo patrimonio miliardario era originato dai suoi risparmi e da quelli di cinque suoi familiari. Il personaggio era, inoltre, cointestatario con altri due precisati nominativi, funzionari di partito, di alcuni libretti di risparmio e di 2 c/c/bancari << entrambi di pertinenza del P.C.I. >> nei quali erano transitati nell’arco di due anni circa un miliardo e mezzo ( pag. 12 della memoria del Dott. Acquarone ). |
Fu dichiarato che questi fondi derivavano dagli incassi delle varie feste dell’Unità e dal tesseramento. Considerato che tali giustificazioni furono ritenute credibili e che tutti i movimenti finanziari/patrimoniali accertati dalla Polizia Giudiziaria non erano frutto di tangenti, nel processo che ne seguì tutti gli imputati furono assolti. E’ opportuno ricordare che il
Consorzio Depurazione
costruì l’impianto
senza aver ottenuto licenza edilizia
in quanto non erano state rispettate una decina di prescrizioni fatte,
come la legge prevedeva, dai tecnici dell’USL.
(N.B. : la
Impresit,
aggiudicataria della gara di appalto, subappaltò ad una grande
cooperativa emiliana che, a sua volta, subappaltò una parte importante
dei lavori ad una cooperativa locale
). Su questo punto voglio
precisare che allo scrivente, nella sua veste pubblica di
Amministratore straordinario dell’Usl,
a seguito di una segnalazione scritta dai funzionari che avevano seguito
la pratica, non
fu possibile esimersi dal presentare, il
2 luglio 1992,
una denuncia alla
Procura savonese per
evidenti e gravi violazione di legge (un atteggiamento diverso mi
avrebbe comportato una seria responsabilità penale per omissione di atti
di ufficio ). A questa articolata e ben
motivata denuncia, ne seguirono altre tre,
ma la Procura
non diede
mai alcuna
risposta e
non avviò alcun procedimento di sua
competenza. E’ vero, a seguito
dell’articolo, non ci furono querele, ma, se non ricordo male,
neanche nessuna reazione da parte della
comunità savonese sulle denunce fatte . Alla cerimonia di commemorazione dell’ing. Ruello, tenutosi presso una sala dell’Università a Legino, ebbi modo di dichiarare tutto il mio apprezzamento per aver egli affrontato con grandissima capacità e con tanto lavoro (ma anche con tanto denaro pubblico) i danni causati dalla pessima messa in opera delle tubature e degli impianti del depuratore, oltretutto realizzati in base ad un progetto nato fuori dalla legge. Danni che ancora oggi continuano ad incidere sul bilancio del Consorzio, e che quindi continuano a pesare sulla comunità savonese. Gradisca distinti saluti. Savona, 22 gennaio 2009.
Luciano Locci Nota di Trucioli: Luciano Locci è stato amministratore straordinario dell’Usl savonese e assessore comunale a Savona per il partito socialista. Fu scagionato nell’ambito della vicenda Teardo e C., dopo essere finito sotto inchiesta per gli asseriti finanziamenti al Savona-Calcio.
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