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mail della settimana/ Se non si perde la memoria su tangentopoli e dintorni

I risparmi sotto il materasso? No

conti miliardari dei funzionari del Pci

<Sul Depuratore di Savona feci 4 esposti-denuncia in Procura, tutto tacque.

La pesante eredità  e i danni sono costati ai cittadini somme ingenti>

                                    di Luciano Locci



Luciano Locci

Egregio Luciano Corrado,

 Ho letto con interesse “Trucioli Savonesi”, n. 184, del 18 gennaio 2009, dove si parla, tra l’altro, di “tangentopoli… e di Savona”.

Ricordo bene quella lettera che lei ha citato sul caso Depuratore consortile, e le preciso che i fatti da lei riportati scaturivano da  indagini eseguite dalla Guardia di Finanza, riprese nell’atto di accusa dal Dott.  Renato Acquarone, procuratore della Repubblica, all’epoca..

A seguito di tale articolo, il personaggio (dirigente della Lega coop di Savona ) precisò che l’accertato suo patrimonio miliardario era originato dai suoi risparmi  e da quelli  di cinque suoi familiari. Il personaggio era, inoltre, cointestatario con altri due precisati  nominativi,  funzionari di partito, di  alcuni libretti di risparmio e di 2 c/c/bancari  <<  entrambi di pertinenza del P.C.I. >> nei quali erano transitati nell’arco di due anni circa un miliardo e mezzo ( pag. 12 della memoria del Dott. Acquarone ).

Fu dichiarato che questi fondi derivavano dagli incassi delle varie feste dell’Unità e dal tesseramento.

Considerato che tali giustificazioni furono ritenute credibili e che tutti i movimenti finanziari/patrimoniali accertati dalla Polizia Giudiziaria non erano frutto di tangenti,  nel processo che ne seguì tutti gli imputati furono assolti.

E’ opportuno ricordare che il Consorzio Depurazione costruì l’impianto senza aver ottenuto licenza edilizia in quanto non erano state rispettate una decina di prescrizioni fatte, come la legge prevedeva, dai tecnici dell’USL. (N.B. : la Impresit, aggiudicataria della gara di appalto, subappaltò ad una grande cooperativa emiliana che, a sua volta, subappaltò una parte importante dei lavori ad una cooperativa locale ).

Su questo punto voglio precisare che allo scrivente, nella sua veste pubblica di Amministratore straordinario dell’Usl, a seguito di una segnalazione scritta dai funzionari che avevano seguito la pratica, non  fu possibile esimersi dal presentare, il 2 luglio 1992,  una denuncia alla Procura savonese per evidenti e gravi violazione di legge (un atteggiamento diverso mi avrebbe comportato una seria responsabilità penale per omissione di atti di ufficio ).

A questa articolata e ben motivata denuncia, ne seguirono altre tre, ma la Procura non diede mai alcuna risposta e  non avviò alcun procedimento di sua competenza.

E’ vero, a seguito dell’articolo, non ci furono querele, ma, se non ricordo male,  neanche nessuna reazione da parte della comunità savonese sulle denunce fatte .

Alla cerimonia di commemorazione dell’ing. Ruello, tenutosi presso una sala dell’Università a Legino, ebbi modo di dichiarare tutto il mio apprezzamento per aver egli affrontato con grandissima capacità e con tanto lavoro (ma anche  con tanto denaro pubblico) i danni causati dalla pessima messa in opera delle tubature e degli  impianti del depuratore, oltretutto realizzati in base ad un progetto nato fuori dalla legge.

Danni che ancora oggi continuano ad incidere sul bilancio del Consorzio, e che quindi continuano a pesare sulla comunità savonese.

Gradisca distinti saluti.

Savona, 22 gennaio 2009.

 

     Luciano Locci

 

Nota di Trucioli: Luciano Locci è stato amministratore straordinario dell’Usl savonese e assessore comunale a Savona per il partito socialista. Fu scagionato nell’ambito della vicenda Teardo e C., dopo essere finito sotto inchiesta per gli asseriti finanziamenti al Savona-Calcio.