mail della settimana/
Un savonese che lavora in hotel di lusso negli Emirati Da Dubai una lezione
<Tifano per
Vaccarezza e Piave> (Troppe critiche
al sindaco ed auguri al neo papà, presidente della Loanesi) di Marco Forno
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Sono rimasto molto dubbioso, tra le altre cose che vi risparmio, dal persistere delle critiche che fate sistematicamente all’operato di un cittadino che conosco solo di nome, Angelo Vaccarezza, sindaco di Loano e coordinatore provinciale di Forza Italia, da alcuni mesi il vostro bersaglio preferito. Ho letto spesso della sua propensione alle polemiche, alle frecciate facili, alle battute sagaci verso gli avversari politici. Mi ha fatto davvero sorridere, di questi tempi, la serata riservata ai sindaci, esibirsi in barzellette in un cinema-teatro. Ma la mia piccola
testimonianza epistolare è un’altra. Qui a Dubai, lavoro in un
grande albergo, i savonesi sono sempre più numerosi, come gli imperiesi.
Per motivi di privacy e poi non conosco tutti pare ovvio, vi dico
soltanto che, a mio avviso, sono tra i migliori clienti di Dubai.
Persone che spendono, investono, attratti da ottimi affari leciti,
meglio chiarire. Vi mando, a proposito, un depliant in Italiano (vedi….)
rivolto anche agli investitori savonesi. |
Ebbene l’immagine
di Loano e del suo sindaco, conversando con questi savonesi,
direi liguri in genere, è
assai diversa da ciò che leggo su Trucioli. Quando si parla della
nostra Riviera non hanno dubbi nel dare atto che Loano è
il salotto buono degli affari, con un sindaco affidabile ed aperto agli
imprenditori. C’è chi sostiene che a Loano, contrariamente di
Alassio, non è teatro di tira e molla, avanti ed indietro, su questo
o quel progetto, questo o quell’investimento privato o pubblico. A Loano,
sento dire, non operano i soliti comitati dei “contro questo o quello”,
sempre più impegnati nel ruolo di “rompiballe”. Far perdere solo del
tempo a chi vuole investire. E vorrei dirvi che non c’entrano nulla in
questo discorso le mie simpatie a destra, perché in certi aspetti sono
più a sinistra di certi “sinistri”. Insomma, sono dalla parte di chi vuole creare opportunità di lavoro e di commercio, di sviluppo. I savonesi che vengono a Dubai lamentano i tanti ostacoli, le perdite di tempo che si incontrano in Italia nel realizzare progetti e opere. Si dicono disgustati. Amareggiati per non poter investire i loro soldi nelle nostre città. Spesso, posso
testimoniarvi, ha ascoltato da persone che non sono dei poveracci, frasi
come: < Se i sindaci fossero tutti come quello di Loano, avremmo
risolto molti problemi, non dovremmo venire fin quaggiù …>. |
Ugo Piave |
A Dubai non
solo tra i savonesi si parla del grandioso porto
di Loano, e cosa rappresenterà in futuro, ma anche di una
città che, altro esempio, ha una squadra di calcio, la Loanesi,
che grazie ad un bravo imprenditore-presidente, sta raccogliendo
successi. Anche questo conta. Le squadre di calcio vincenti sono una
buona promozione turistica e di immagine. E fa benissimo il Comune di
Loano a spendere mezzo milione di euro per rifare il campo in
materiale sintetico, altre città si sono invece ridotto a campi di
calcio pietosi. A Loano c’è uno stadio “modello”. Senza parlare
di città come Sanremo, incapaci di sostenere una squadra di
calcio. Oppure Imperia. Bravi loanesi!
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Un bellissimo e
meritato regalo al neo presidente, diventato nuovamente papà da poco
tempo, auguri alla mamma, alla neo arrivata Ginevra, così ho
appreso da alcuni clienti dell’hotel. Nulla ho letto finora.
Loano
e le nostre zone hanno bisogno di imprenditori che oltre a fare affari,
sappiano essere generosi verso il mondo dello sport, del popolare calcio
soprattutto. Uno sport che aggrega grandi e piccoli, ricchi e poveri. E
bisogna essere riconoscenti, non fare finta di niente verso i
“benefattori”. Purtroppo non leggo mai che queste persone ricevano
pubblici riconoscimenti. Francamente non capisco la ragione. Non è un
incentivo. Come non lo è stato il mancato aiuto agli albergatori
proprietari degli immobili. E che, dopo aver venduto, preferiscono
Dubai ai rischi di altri investimenti. E spero, come ho
sentito, che al battesimo di Ginevra il primo cittadino di
Loano mantenga la promessa di fare il padrino e se fossi al posto di
un qualche ministro, penso a Scajola, mi offrirei per dimostrare
la gratitudine verso chi non lesina in prima persona aiuti allo sport e
alla città. Sono discorsi che si ascoltano pure tra i savonesi
benestanti, forse più fortunati nella vita, negli affari. Voglio scrivervi queste cose perché chi è costretto a vivere e lavorare lontano da casa, ha la possibilità di vedere l’altra faccia della società ligure che qui viene in vacanza, per investire denaro, attratta da ottime occasioni. Senza ostacoli assurdi. Si vive male quando leggo certi articoli che mirano a colpire e ridicolizzare persone che dovrebbero riscuotere stima, simpatia, riconoscenza, dimostrando capacità sul campo. Penso che Dubai
non sia diventata casualmente meta privilegiata di tanti savonesi,
imperiesi, genovesi. Nel 2008 la
compagnia aerea Emirates ha aumentato del 40 per cento le vendite
di voli da Milano verso Dubai. E dal primo di gennaio lo
scalo di Malpensa raddoppia
la sua offerta con due voli quotidiani.
Il prestigioso
gruppo italiano Alpitur sta lavorando moltissimo e si parla di un
incremento nel 2008 di oltre il 15 per cento. La società
Cisalpina tour aveva esaurito già nel novembre dello scorso anno le
disponibilità negli hotel di lusso dell’Emirato. Spesso tra gli ospiti c’è chi sceglie Dubai solo per l’week-end, e tra i preferiti c’è il Burj Al Arab, uno dei primi cinque alberghi al mondo. Sapete quanto può arrivare a costare un soggiorno di due notti, tutto compreso? 14 mila euro. Ci sono pacchetti convenienti che riscuotono successo: un resort a cinque stelle, una settimana, volo incluso, a 2 mila euro. Vi scrivo questo perché Dubai, a differenza di altri Emirati, vive poco di petrolio e molto di turismo, come un tempo accadeva nella nostra Liguria. Grazie ad investimenti mirati e ad un marketing aggressivo, efficace, in dieci anni una zona desertica è diventata una delle più ambite mete turistiche al mondo. Una lezione da tenere a mente. Se molti sindaci seguissero le strategie di Loano, potrebbe risorgere anche la nostra riviera. E’ quanto ascolto proprio dai savonesi e questa testimonianza spero sia utile riflessione per tutti. Marco Forno
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