Zuccarello

Persino l’avvocato Mario Sossi, magistrato e vittima delle Brigate Rosse, ha perso
La “giustizia” che abita a Zuccarello
Sconfitti il “Partito del Cemento” e “La Colata”?
Reportage, demoliamo tutti i “chioschi” delle spiagge e delle passeggiate a mare 

Persino l’avvocato Mario Sossi, magistrato e vittima delle Brigate Rosse, ha perso
La “giustizia” che abita a Zuccarello
Sconfitti il “Partito del Cemento” e “La Colata”?
Reportage, demoliamo tutti i “chioschi” delle spiagge e delle passeggiate a mare 
  

Chi avrebbe mai scommesso che dall’inferno, regno incontrastato del demonio e dei peccati mortali (non veniali), potesse pervenire negli ultimi giorni di un “annus horribilis”, la più straordinaria notizia del 2010 per la nostra provincia?

Un “annuntio vobis” da “Urbi” (Zuccarello) ed orbi”. L’evento da comunicare ai quattro venti. Che non può essere tassativamente usato in tono di scherzo. Tutto vero, rigorosamente documentato, a prova di smentita. (vedi…)

Presto sarà diffuso (non credeteci!) da tutti i mezzi di comunicazione del Bel Paese (da Rai a Mediaset, a La 7, fino all’ultima “antenna” di provincia e manco a dirlo dalla zoccolo duro dell’informazione scritta e online).

Una costosissima notizia “scoop” che Belfagor offre prima di tutto ai suoi penitenti lettori-navigatori. Racconta di una storica ed epocale vittoria. Non lasciatevi confondere e deviare. Mantenete i nervi saldi e la concentrazione necessaria. Evitate infarti da risate.

Belfagor ha appreso che in quel di Zuccarello – il fiabesco paese dell’entroterra ingauno che reclama dal ministro Bondi il monumento funebre dedicato a Ilaria del Carretto, scolpito da Jacopo della Quercia – hanno raggiunto un traguardo epocale.

Con tanto di atti ufficiali hanno messo a ko “Il Partito del Cemento” (Politici, imprenditori, banchieri. La nuova Speculazione edilizia). Hanno sbaragliato, sempre a Zuccarello, “La Colata. Il Partito del cemento che sta cancellando l’Italia e il suo futuro. Dagli affari della chiesa e quelli delle società mordi e fuggi nella sfavillante terra ligure”.

Il Comune di Zuccarello, rispettando i doveri del perfetto Stato di Diritto, ha ordinato, in data 14 dicembre 2010, la demolizione di modeste “strutture temporane sorte all’interno del Campo Sportivo Comunalead opera del Presidente del Circolo Polisportivo Privato denominato Ilaria del Carretto”.

Vogliamo essere ancora più documentati affinché la gioia ambientalista non sia limitata a pochi: “Trattasi di ordinanza protocollata 3386 del 14 dicembre 2010, dispositivo n. 17/2010, per gli adempimenti in essa contenuti. Distinti saluti, Il Responsabile del Comune, dott. Ratto Giuseppe”.

Peccato che non l’ha saputo in anteprima la bravissima squadra d’inchiesta di Striscia la notizia, con il nostro albenganese-alassino, Antonio Ricci, altrimenti altro che “Torri Consuegra” ad Albenga, altro che Sgarbi e Daverio, il Gabibbo! Avrebbero fatto “piangere” o “ridere”, vedete voi cari lettori, tutta Italia.

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

DOVETE SAPERE E ISTRUIRVI  

So che Belfagor è un diavolo noioso, seguito da un paio di lettori, chissà se avrò più fortuna e successo tra le vecchie mura storiche di Zuccarello?

Ricordo che Anna Morfea era proprietaria insieme al marito, Amedeo La Paglia, di un ristorante e di un piccolo affittacamere in Zuccarello, conquistando fama tra i peggiori speculatori edilizi-immobiliari della Liguria, autori di scandalosi scempi ambientali lungo la dorata Riviera. E cosa mostruosa, indegna, sono sempre riusciti a farla franca, impuniti, prescritti, archiviati. Vedi “Partito del cemento” appunto e “La colata”.

La miliardaria coppia ha avuto la panzana idea, cessato il contratto di locazione, di avviare una nuova attività, sempre a Zuccarello. Poteva, che so io, andare dal mio fraterno amico architetto Marco Melgrati, o da un “fratello muratore” importante, pure architetto in quel di Albenga. O dal mio compare dell’Opus Dei.

Con imperdonabile ingenuità si sono rivolti al loro sindaco, Stefano Mai, leghista vero, chiedendo di gestire gli impianti sportivi comunali in località Noppiano.

In cuore mio, qui lo dico e qui lo nego, l’obiettivo era di sviluppare una vasta area con un impeccabile business immobiliare, stile variante della variante, amici degli amici. In cosa consisteva l’operazione per Vip?

Non distraetevi, a questo punto. “Creare un piccolo bar con dehor, successivamente un ristorantino.” A pochi chilometri ci sono le ville sorte in “zona agricola” di Villanova e Garlenda, i campi da golf.

LE MOSSE PERFETTE

DELLO SCACCHIERE

Nel 2008 si costituisce cosi il Circolo Sportivo “Ilaria del Caretto”, sede in Zuccarello e la “trafficante immobiliareAnna Morfea è nominata presidente. Si poteva scegliere, dico a caso, un nome meno noto nel “mottonificio” ligure.

La giunta comunale il 29 aprile 2008 (n.19) approvava il contratto per l’affidamento al Circolo Polisportivo “Ilaria del Carretto” della gestione degli impianti sportivi comunali. E qui, qualche mente illuminata di Zuccarello, ha intuito tutto. Fermiamoli in tempo prima di arrivare ai “grattacieli” destinati a deturpare perennemente l’attrattiva dello storico “borgo ligure”, intatto e sacro. E chi deve preoccuparsi di non perdere visitatori turisti, se non la Pro Loco in prima linea? Bravi, previdenti, oculati. Protestano i “miei amici” con tanto di volantinaggio anti “Morfea”.

Nel mese di aprile 2009 la funanbolica Morfea deposita alla Comunità Montana Ponente Savonese (ex inaguna) richiesta di autorizzazione per lavori di “realizzazione di strutture temporanee all’interno dell’impianto sportivo nel Comune di Zuccarello”, al catasto terreni fg 4, mappale 318-320.

ARRIVA L’AUTORIZZAZIONE

E SE FOSSE “AVVELENATA”?

24 giorni dopo, lo sportello unico per le attività produttive della Comunità Montana comunica il consenso. La signora Morfea incarica la ditta Lauricella Diego Sas, con sede a Imperia, di svolgere i lavori come da autorizzazione. Iniziano le opere edili il 25 giugno sotto la direzione dell’ingegnere Andrea Rossello, frazione Campochiesa d’Albenga.

Sarò minuzioso, invocando tanta pazienza e un perdono-bis, se siete interessati a sapere cosa accade nella “guerra del cemento”. I lavori consistono nelle costruzione di un piccolo fabbricato ad uso bar, in legno intonacato ed affrescato, poggiante su basamento di conglomerato cementizio piastrellato per obblighi igienici, ed arredato. E ancora, piccolo dehor in legno (14 mq X 2 mq), posa in opera di campo da bocce, basamento per relativi scarichi e dulcis in fundo un modesto basamento cementizio sottostante ai manufatti e all’area di accesso.

Per questa la “gruviera cementizia”, leggi Anna Morfea, investire 40 mila euro, è alla stregua di una della tante mance dell’esistenza terrena. Di chi dorme su due guanciali di gomma piuma a carati.

FERMI TUTTI: LO STATO VIGILA

GUAI A NON RISPETTARE LA LEGGE!

Trascorrono tre mesi, siamo al 24 settembre 2009. Si muove, impeccabilmente, il Corpo Forestale dello Stato, ed altrettanto puntualmente arriva il provvedimento di sequestro amministrativo. In nome e per conto della legge è scritto che “Le opere effettivamente in corso di realizzazione non possono essere qualificate temporanee, i manufatti poggiano su basamenti, privi di ancoraggi, bulloni o altri supporti di smontaggio; non può essere considerata un’opera temporanea rilasciata per cinque anni, con facoltà di rinnovo; ma soprattutto l’area ricade nella fascia A, del piano del Bacino del Centa, con divieto di costruire entro 10 metri dall’alveo, dunque con esistenza del vincolo di inedificabilità assoluta…casua rischio idrogelogico. …L’autorizzazione comunale e della Comunità Montana è in contrasto con le norme giuridiche…la citata autorizzazione deve essere disapplicata ed i lavori considerarsi eseguiti in assenza di titolo”. Firmato Procura della Repubblica di Savona.

Pensate che si è perfino scomodato quel famoso giudice (ora avvocato) tra le prime vittime delle Brigate Rosse a Genova, Mario Sossi. Respinta al mittente la richiesta di dissequestro. Corredata da perizia dell’ingegner Rossello. Ricorda che le opere temporanee e precarie sono state realizzate in pannelli di legno, poggiate su basamenti di cemento in parte esistenti, in parte nuovi, ancorati (i pannelli) con tasselli metallici, l’innesto nelle colonne verticali in appositi fori muniti di sistema di bloccaggio.

Insomma struttura provvisoria, ma si dovrà pure evitare che una tempesta la “faccia volare”?

Già e l’inedificabilità assoluta? Perbacco, non scherziamo, queste cose non sono mai accadute, almeno da Ventimiglia a Sarzana. Venite con me qualche giorno e lo dimostrerò alla mia maniera di diavolo giustizialista per eccellenza. Potrete ammirrare di tutto e di più lungo gli argini dei nostri corsi d’acqua.

Il perito ingegnere Rossello deve aver sognato di notte che in effetti ci troviamo ad eseguire lavori nel perimetro del centro abitato, che stando alla deliberazione del Comune di Zuccarello del 23 maggio 2008, impone una distanza superiori a metri 3, qui siamo fuori, sogna e risogna, nelle due distinte fasi del sonno (il professionista Rossello). Cioè siamo fuori dalla fascia di inedificabilità assoluta.

Lo stesso professionista- al quale non mi onoro da fratellanza alcuna – insiste. La costruzione provvisoria ricade in zona di verde attrezzato pubblico e sportivo, dove è consentita la sistemazione di impianti sportivi destinati al pubblico, nonché costruzioni per ospitare attività di carattere sportivo, come appunto l’iniziativa del Circolo polisportivo di cui è presidente Anna Morfea.

L’AVVOCATO SOSSI SI AMMALA

ENTRA IN SCENA IL COLLEGA VIGNOLA

Il seguito della “fiaba” anticemento. Il giovane, pacato, avvocato Alessandro Vignola (un cognome noto soprattutto nel loanese) incontra il sindaco Stefano Mai, il geometra Antonello dell’ufficio tecnico, funzionari tecnici della Provincia di Savona. Si scopre che la Comunità Montana ha rilasciato la concessione edilizia al Circolo Sportivo dimenticandosi di chiedere il parere obbligatorio della Provincia di Savona (area a vincolo idrogeologico), ma la Provincia, a sua volta, avrebbe negato il parere in quanto il chiosco (pur precario) si trova a meno di 10 metri dall’alveo del fiume. Così impone il Piano di bacino.

Beati, dico io, che vedo e girovago lungo l’arcobaleno, tutti coloro che sono riusciti a farla franca. Trucioli ogni tanto ne parla.

L’avvocato Alessandro Vignola presenta una seconda richiesta di dissequestro, quantomeno parziale, il dehor, ad esempio, risulta a m. 9.95 dall’alveo. La Procura della Repubblica (anche i tempi cambiano) risponde che bisogna demolire tutto, niente di sanabile e giustizia celere. Lo reclamano da sempre i cittadini italiani onesti. Ed io sono l’unico che vivendo all’inferno, resto totalmente in disaccordo. Se non difendessi io i peccatori, chi lo dovrebbe fare? Il Gabibbo?

Ci sarebbe la possibilità di trovare una soluzione, dove il Comune sa assumersi, se il caso, delle responsabilità. Sfidare la Stato, quando ci vuole, secondo il codice indipendentista del mio simpatizzante Senatur, detto anche Bossi Umberto I. Il sindaco Mai non è Bossi, né il “Trota”, né Calderoli. O quel battagliero che ci rappresenta al Parlamento Europeo, ogni tanto gli fanno perdere le staffe e “spara”.

EPILOGO DA VITA DI SPECULATORE

SE VUOI CAMPARE CHIEDI L’ELEMOSINA

Vado nel confessionale della chiesa del patrono San Bartolomeo. La coppia di speculatori, per maledizione divina, hanno ormai dato fondo ai risparmi e non ha più entrate. Ad esempio, demolire le opere abusive e ricostruirle, recuperando il chiosco prefabbricato ed il dehor, in altra zona, oltre il limite di inedificabilità. Costo previsto 10 mila euro. Ma se sei al “verde”, trovi sempre le porte chiuse. Anche il Comune tira la cinghia. Non ci sente.

Ci vorrebbero nuove perizie nell’ambito del Piano di bacino. Lo chiede la Provincia. Altre spese, sonanti. E gli “amici del cemento”, ridotti in braghe di tela, siamo finalmente riusciti a renderli inoffensivi. Anzi, per loro è un Natale da ricordare. Pessime feste! Il Comune e la Comunità Montana potranno persino risparmiare i biglietti di auguri.

La signora Morfea è stata dispensata pure dall’utilizzare la porzione di struttura in muratura che fa parte degli impianti sportivi, per svolgere quantomeno la mini attività di chiosco-bar.

Concludo, cari amici savonesi, imperiesi, liguri, italiani tutti. Brindiamo al Nuovo Anno. Abbiamo sconfitto il Partito del Cemento ed annientato i suoi vertici. C’è da essere orogliosi. Ognuno di noi per ruolo e meriti. Dobbiamo farne partecipi i nostri figli, i nipoti. Questa è vera educazione alla cultura dello Stato di diritto, della Legge Uguale Per Tutti.

Fieri, in politica, delle civilissime difformità a suon di condoni. E ultima chicca. Se il chioschetto di Zuccarello non viene considerato temporaneo, dalla nostra giustizia, sarebbero da demolire tutti i chioschi delle nostre spiagge e passeggiate a mare.

Anzi, siamo buoni e giusti, nella gloriosa storia di questa Riviera dello sviluppo è stato demolito un abuso. Costruito sulla passeggiata a mare di Alassio. Colpevole del chioschetto tale Mauro Biginato, invalido civile, origini a Cosio d’Arroscia. Incatenatosi ed arrestato in anni che furono.

In Italia, guai a non rispettare la Legge!

Belfagor  

 

 

 

 

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