Varazze

Varazze, straordinaria novità dolciaria del mitico pasticciere Giordano
MARONS DOUBLES
La cittadinanza onoraria al ministro? Come si violano le leggi naturali e mentali dei poveri, dei ricchi, delle religioni, delle opinioni politiche

Varazze, straordinaria novità dolciaria del mitico pasticciere Giordano
MARONS DOUBLES
La cittadinanza onoraria al ministro? Come si violano le leggi naturali e mentali dei poveri, dei ricchi, delle religioni, delle opinioni politiche
 

Tra le varie amenità di fin saison, annoveriamo l’edificante annuncio secondo il quale sarebbe stata conferita, o sarebbe in via di conferimento, al ministro Roberto Maroni la cittadinanza di Varazze.

  Perché? Perché egli si reca da anni in vacanza nella rinomata cittadina della nostra tormentata Riviera ed è un Ministro che, sur place, piace all’Amministrazione in carica.

Già sappiamo (vedi Bellamigo 15 marzo 2010 ) quale sia stata la posizione del Sindaco in sede elettorale e quindi la notizia, in fondo, non ci stupisce. Anche perché i nostri centri –antichi borghi di pescatori ed uomini di mare- sono in preda ai cosiddetti operatori turistici che, sembra un paradosso ma non lo è, disconoscono le leggi del mare e, spesso, non sanno nemmeno nuotare.

    Se, infatti, gli amministratori varazzini avessero una minima cognizione delle leggi inalienabili del mare, patrocinerebbero per il berleghista Maroni, non già la cittadinanza varazzina ma, semmai, la soppressione della cittadinanza italiana (magari ne sarebbe felice , sentendosi esclusivamente padano).

    Egli è infatti propugnatore dei respingimenti dei migranti che, in mare, hanno provocato lutti e tragedie, senza, com’è assolutamente ovvio, risolvere minimamente i problemi connessi che richiedono ben altre e contrarie politiche.

     IN MARE NON SI RESPINGE NESSUNO, SI AIUTANO, SI ASSISTONO E SI ACCOLGONO TUTTI GLI ESSERI UMANI, DA SEMPRE, POVERI E RICCHI, SENZA DISTINZIONI DI SESSO, ETA’, CONDIZIONI NAZIONALI O SOCIALI, PROVENIENZA, LINGUA, RELIGIONE, VOLONTA’ O OPINIONI POLITICHE. QUESTA E’ LA LEGGE DI TUTTE LE LEGGI IN MARE, DOVE CONFINI –NATURALI E MENTALI-NON CE NE SONO!!

    Ma per venire all’aspetto ameno della incosciente determinazione varazzina, fonti precarie ci informano che il noto pasticciere Francantonio Giordano, i cui trascorsi nordistici furono di natura militare (super graduato –caporalmaggiore- del 131° Reggimento di Artiglieria CorazzataDivisione Centauro– in quel di Vercelli ) con noi condivisi in tempi di giovanile esultanza, abbia deciso di affiancare alle famose prelibatezze chiamate Marrons glacés un candito, costituito pur sempre dalla nota castagna, ma iniettato di Fernet, da chiamarsi “Maron doublé”. La particolarità del dolciume, nel quale l’amarissimo e ormai desueto liquore assume una valenza dominante, è quella di dotare la compatta castagna di una funzione digestiva.

    Il genio del nostro mitico Giordano ha infatti captato quale sia, per molti, il problema della novità amministrativa posta in essere alla foce del Teiro: digerire il fatto di essere concittadini di un cotale berleghista.

   Dall’altra parte, anche coloro che si allietano dello stracquato sapore padanico nelle scelte comunali non potranno che essere soddisfatti della novità dolciaria, dedicata ad un personaggio che ammirano e che sperano possa liguricizzarsi, veleggiando, qual bravo yacht man, dal porticciolo alle isole (Bergeggi e Gallinara). Egli vorrà poi dedicare le sue attenzioni culinarie a copiosi piatti di mandilli al pesto, coperti di pecorino sardo e arricchiti con botarga, buridda di seppie al seguito, torta pasqualina per contorno, con tonno appena scottato e condigiôn di pomodori all’aglio e all’olio forte per accompagnare stocco accomodato. Ammetterete che al termine di un simile pasto il maron doublé al Fernet è un toccasana.

   Ma perché, ci chiede una voce amica, “Maron doublé”?

Questo si dovrebbe domandare al nostro Francantonio. Egli ha deciso di comporre ogni porzione a “due marroni due”. Sembra che l’idea gli sia venuta durante un viaggio in Emilia, a Ferrara, sito dalla colorita parlata, tra una porzione e l’altra di Salama, assunta a piatto leghistico, che solo stomaci da artiglieri come i nostri possono sopportare.

   E perché una erre sola ? continua la voce amica.

Ma, evidentemente, per gioco analogico di antiche assonanze. I marroni sono marroni, Maroni à un Ministro. Un po’ di rispetto formale in ciò che a lui si dedica, S.V.P. !

   Allora, ci induce la voce amica , chiamatelo “Roberto da Varagine” e tutta questa storia dei Marrons mettetecela per ricamo.

   E’ un’idea: Jacopo da Varagine scrisse le vite di santi e martiri. Maroni, noblesse berleghistica oblige, sicuramente piange alla coccodrillo e potrà scrivere, col tempo, sui martiri procurati dai respingimenti in mezzo al mare.

Ma sì, vada per “Roberto da Varagine”.

El berleghist , calà dal Varesott

del mar non sa nagott,

ma imparerà che da Varazze in là

anca il Mediterraneo l’è salà.”

   BELLAMIGO                              3 ottobre 2010         

                                                     

Nota di redazione: Bellamigo ci ha inviato il suo settimanale “capolavoro” 24 ore prima dell’alluvione-devastazione che ha colpito alcune aree del territorio di Varazze. Un motivo in più per riflettere tutti sulle sue penetranti argomentazioni.

        

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