Upega

Nella frazione della zona di Ormea come si viveva nel 1955
Upega di un tempo, la mostra che vale un tesoro
Storie, volti, personaggi, foto, ricordi del cuore 
Queste pagine sono dedicate a tutti coloro che amano la montagna

Nella frazione della zona di Ormea come si viveva nel 1955
Upega di un tempo, la mostra che vale un tesoro
Storie, volti, personaggi, foto, ricordi del cuore 
Queste pagine sono dedicate a tutti coloro che amano la montagna
 
 
Upega (zona di Ormea) – Una mostra fotografica ha raccontato una storia che per certi aspetti pare copiata nel Medioevo. In realtà ha solo superato il mezzo secolo di vita.  Quando è stata organizzata, a …Upega… erano rimasti solo più tre abitanti. Nel non lontano 1955 in paese vivevano poche decine di persone fra le quali solo due ragazze sui vent’anni. Non c’era la luce elettrica. Nè una strada degna di tale nome. La chiesa, un parroco, una drogheria ed un’osteria. La principale attività era quella dei boscaioli e dei pastori. 

Upega fa parte della “Terra Brigasca“, un’area di 300 kmq che prende il nome dal paese di Briga Marittima (oggi in territorio francese) e dove, fino al trattato di pace del 10 febbraio 1947,  risiedeva una comunità omogenea per lingua e tradizioni, che esprimeva costumi e comportamenti di chiara influenza provenzale, come ricorda nel suo libro “Viozene, cento di questi anniSandro Montevecchi

L’area è ora suddivisa amministrativamente tra Francia, Liguria, Piemonte e comprende il Comune di Briga Alta con gli abitati di Piaggia, Carnino e Upega, le valli Livenza e Rio Freddo con gli abitati di La Brigue e Morignole, nel territorio di Briga Marittima, ma anche l’Alta Valle Argentina con le frazioni di  Realdo e Verdeggia, in Comune di Triora. Risultano viceversa escluse dal territorio brigasco le borgate Viozenesi di Toria, Cuchera e Pornassino dove il dialetto è simile a quello di Ormea.

Upega ricade dunque  nell’area linguistica occitana.

Oggi sono meta di escursioni e turismo, soprattutto da chi ama la natura, l’ambiente incontaminato. Territori da valorizzare turisticamente e non solo. Resistono pure quanti hanno un legame famigliare alle origini. E poter leggere, conoscere, rivedere documenti, immagini, riempie il cuore di gioia, forse di sincera nostalgia. Oltre che rivivere decenni di storia e di memoria risalendo ai nostri avi.

Un grazie, dunque, alle persona che con la sua diligente collaborazione ci ha permesso di scoprire il materiale, riproporlo ai navigatori di internet e che potrete segnalare a parenti, amici, conoscenti. Stampare. Un’opera meritoria, soprattutto per non dimenticare e da tramandare ai posteri. Uno stimolo, infine, ai progetti di sviluppo di questi paesi che meritano una più incisiva opera di valorizzazione e di salvaguardia dei tanti tesori che la natura ed il territorio offrono.  

 
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