Un’intervista esclusiva a Simona Vespo, assessore politiche sociali ad Albenga!

LE POLITICHE SOCIALI AD ALBENGA:
UN’INTERVISTA ESCLUSIVA A SIMONA VESPO, ASSESSORE POLITICHE SOCIALI 

 

LE POLITICHE SOCIALI AD ALBENGA:
UN’INTERVISTA ESCLUSIVA A SIMONA VESPO,
ASSESSORE POLITICHE SOCIALI!

 Con la crisi economica sempre più pressante, si possono trovare nelle famiglie difficoltà che prima non c’erano come, ad esempio, la necessita e il bisogno di pagare l’affitto o il mutuo, l’aiuto alle donne e ai minori vittime di violenza, agli over 50 che hanno perso il lavoro e sono troppo giovani per andare in pensione e spesso sono “troppo anziani” per trovare un nuovo impiego; ai giovani che desiderano formare una famiglia ma che troppe volte non possono farlo per l’assenza assoluta di lavoro, oppure con la presenza di contratti di lavoro a tempo determinato senza la certezza del rinnovo dello stesso.

I problemi sono all’incirca gli stessi in tutti i Comuni italiani e occorrono risposte dagli operatori e dagli organi preposti come, ad esempio, il Sindaco e gli Assessori.

Per capire meglio queste situazioni occorre sentire un esperto del settore, ascoltare progetti e realizzazioni in itinere; e ora mi sento in dovere di lasciare la parola a Simona Vespo, assessore alle politiche sociali del comune di Albenga, che illustrerà i problemi della sua città e le soluzioni che intenderebbe portare avanti.

Quali sono i bisogni fondamentali ai quali Lei, con il Suo incarico di assessore, cerca di dare risposta?

Ho potuto trovare, nelle famiglie albenganesi, come credo in tutte le famiglie italiane, una grandissima solitudine e le persone, quando vengono da me, hanno la necessità di essere ascoltate non solo per i bisogni quotidiani ma anche per le problematiche all’interno della famiglia stessa.

Quali interventi sono previsti in favore delle fasce più deboli?

Molti sono i progetti in corso per le fasce più deboli della popolazione e ho potuto riscontrare due bisogni molto importanti:

  •      Inserimento persone in età da lavoro, per le quali è attivo un progetto di sostegno economico di “borse lavoro” che danno una boccata d’ossigeno alle persone in difficoltà, le quali dietro prestazione lavorativa, ottengono un contributo economico. Ho potuto notare però la scarsa risposta dai privati a questo progetto e credo che se i privati collaborassero di più a questo progetto ci potrebbero essere più speranze per un eventuale inserimento lavorativo.
  •      Necessità della casa, per la quale ho avuto poche risposte, ma ora mi sto attivando per reperire appartamenti vuoti che potrebbero essere dati in locazione a famiglie bisognose a prezzi calmierati sperando con ciò di riuscire a soddisfare le richieste che sono in continuo aumento. 
  •      La regione, con la precedente amministrazione guidata da Claudio Burlando, ha proposto un bando affitti, a oggi chiuso, che ha permesso di aiutare ben 174 famiglie con un contributo per l’affitto che dà loro una boccata d’ossigeno rimanendo nella casa dove già si vive.
  •      Un altro bando regionale molto importante, ancora aperto, è quello per la morosità incolpevole, che aiuta chi rimane senza lavoro oppure che si vedono ridotto il loro orario lavorativo, cassaintegrati o disoccupati che non riescono più a far fronte alle spese per l’affitto o un eventuale mutuo. 
  •      Recentemente la Fondazione De Mari ha attuato un bando che, a differenza dei precedenti, è mirato a famiglie che vogliono portare un progetto per migliorare la loro situazione come, ad esempio, giovani coppie che vogliono crearsi una famiglia tutta loro, nuclei famigliari che hanno bisogno di trasloco o di una cauzione per una nuova casa oppure famiglie che desiderano intraprendere una nuova attività. Questo bando è diretto solamente a chi non ha mai avuto accesso ai servizi sociali.

  • Per quanto riguarda le politiche della famiglia, ho in mente un progetto che miri a prevenire la violenza su donne e minori e consiste nel riuscire, per quanto possibile, a controllare l’emotività negativa, che spesso sfocia in violenza verbale e fisica, e tramutarla in dialogo civile tra la coppia con l’aiuto di terapisti, evitando così che tutta la violenza, sia fisica che verbale, ricada sui minori. Nel progetto è anche previsto aiuto e supporto al partner violento che manifesti il desiderio di essere aiutato e recuperato.
  • Spero di ottenere per questo progetto ampia collaborazione da parte degli uffici, anche per quanto riguarda i dirigenti, funzionari, assistenti sociali e tutta la parte amministrativa, affinchè tutti, con un ottimo lavoro di squadra, si adoperino non solo per questo ma anche per risolvere ogni problema che si presenta di volta in volta negli uffici. 
  •      Un problema che si fa più frequente con l’invecchiamento della popolazione è quello dell’inserimento degli anziani in strutture protette, come le case di riposo. Questo problema è dettato anche dal fatto che le abitazioni delle famiglie sono sempre più piccole e non adeguatamente spaziose per gli anziani oppure le stesse famiglie sono impegnate tutto il giorno in attività di studio o lavorative con il conseguente problema della mancanza di tempo per accudire i loro genitori o nonni con l’inevitabile conseguenza dell’aumento di richieste presso le strutture.

  •     Un servizio molto importante ma poco conosciuto è quello dei pasti a domicilio, che consiste nella consegna presso l’abitazione, soprattutto di persone anziane o diversamente abili, del pranzo completo. Questo servizio è svolto tutti i giorni, anche nei giorni festivi, dal CIR che mi sento in dovere di ringraziare per l’ottima professionalità ed efficienza che mette nel servizio stesso e il  costo per questa prestazione è calcolata su base ISEE.
  •      Una risorsa molto importante per la città di Albenga è quella del volontariato, che è troppo spesso sottovalutato in proporzione ai servizi che fornisce. Ho costruito un progetto in collaborazione con la consulta del volontariato per far sì che le varie   associazioni della città si conoscano e collaborino tra di loro affinchè si instauri una rete di prestazioni in modo da poter offrire in maniera ancora migliore il loro operato sul territorio. Un piccolo progetto che ho creato da quando sono in carica è di istituire nel giorno del Santo patrono della città, il 29 settembre, una giornata del volontariato albenganese con tutte le organizzazioni cittadine. 
  •     Per quanto riguarda i bambini, posso ritenermi soddisfatta del nostro asilo nido che nel gennaio di quest’anno ha ottenuto l’accreditamento regionale e ho fatto realizzare un murales sulla facciata dello stesso per rendere l’aspetto di questo ambiente più allegro e adatto ai bambini. L’asilo nido fornisce un ottimo servizio con insegnanti molto preparate e si cerca di andare incontro alle esigenze dei lavoratori anche prolungando, se necessario, l’orario di apertura. 
  •      Sto lavorando molto con gli uffici affinchè non si pensi ai servizi sociali come assistenza durante le emergenze, ma che siano viste come un’opportunità di una progettazione che aiuti, sostenga e insegni all’utente stesso ad essere autonomo. E’ molto difficile ai giorni nostri attuare questi progetti e questo concetto però con varie strategie e con l’ascolto si cerca di aiutare affinché la soluzione la trovi l’utente stesso. A causa dei molti impegni, gli uffici non riescono a dedicare il tempo necessario agli utenti in difficoltà, perciò ritengo che il ruolo dell’assessore consista anche nel collaborare con gli uffici e, quando necessario, portare avanti l’ascolto delle persone.

  •      L’assessorato alle politiche sociali, a mio parere, è uno di quelli più importanti perché si viene direttamente a contatto con le persone e le loro problematiche critiche. Spero vivamente di fare il mio lavoro al meglio, perché ci dedico molto tempo e passione sempre nel rispetto della dignità umana e della persone che mi si presentano davanti. Alcune volte devo dire no per alcune cose, motivarle nelle ragioni, sperando vivamente che l’utente ne capisca le motivazioni.

Ha progetti in cantiere per i giovani senza lavoro e favorire il loro ingresso nel mondo del lavoro?

  •      Sono pochi i giovani senza lavoro che si rivolgono a me per le loro problematiche di occupazione; e con quelli che vengono a sottopormi i loro problemi per la mancanza di lavoro tentiamo di studiare insieme un percorso per riuscire a trovare un eventuale attività di orientamento , di formazione, di stage e di auspicabile inserimento lavorativo. Molto spesso indirizzo i giovani al Centro per l’impiego, dove il progetto “Garanzia Giovani” può dare, con l’aiuto e il sussidio delle operatrici, la possibilità di un progetto lavorativo.

Qual è l’incidenza delle spese per il sociale sull’intero bilancio della città?

  •     Il Sindaco, con il consenso della giunta e del consiglio, ha deciso di non togliere fondi alle politiche sociali e posso dire che il sociale, comprensivo delle spese accessorie quali personale, utenze, spese per l’asilo nido, scuolabus, interessi su mutui ed altre necessità presenti all’interno del Comune stesso, incide per circa il 12,5% sul bilancio generaleIl sociale è una materia molto complessa e delicata e non sempre è facile soddisfare tutte le richieste dei cittadini, che in questo periodo di crisi sono sempre più numerose.

SELENA BORGNA

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