Un savonese su tre è in povertà (Seconda parte)

Un savonese su tre è in povertà
Seconda parte

Il levante va un poco meglio, ma…

 Un savonese su tre è in povertà

(Seconda parte)
Il levante va un poco meglio, ma…

 

 

Ad Albissola Marina, sono in media 40 ogni anno, le famiglie seguite dai servizi sociali, a vario titolo, dal contributo e la politica della casa, all’assegno di maternità. Altrettante, le richieste per il reddito d’inclusione, di cui 27 accettate. 

“Essendo il secondo Comune della provincia per reddito, Albissola è una realtà privilegiata – dichiara il vicesindaco con delega ai servizi sociali Nicoletta Negro – prevediamo rette agevolate per l’asilo nido, la casa di riposo e aiuti per il pagamento delle bollette”.  In via Italia, il progetto caritativo “Casa Papa Francesco” apre ai bisognosi la struttura d’accoglienza “Rossello”, l’ostello “Le stuoie” e i laboratori di prossimità per il reinserimento lavorativo. Inoltre, il ricavato dell’evento estivo “Fish Art” è devoluto alla Caritas locale, che lo destina al fondo per famiglie indigenti.  “Poiché le Albisole condividono lo stesso distretto socio-sanitario, alcuni servizi sono in sinergia con Albisola Superiore – aggiunge – il centro ragazzi ne è un esempio”.

 

Ad Albisola Superiore il Comune, nonostante i tagli di risorse, ha conservato negli anni le iniziative di sostegno economico ai cittadini in difficoltà, reggendo ai colpi della crisi, che ha comportato la chiusura di molte fabbriche sul territorio. “Le famiglie albisolesi supportate dai servizi sociali sono circa una sessantina, ma diversi residenti non chiedono aiuto  all’amministrazione per orgoglio – spiega l’assessore “Roberto Gambetta – l’aspetto più preoccupante riguarda gli sfratti esecutivi degli abitanti che non riescono a sostenere il costo degli affitti, piuttosto alto in città”. 

Per questo, il Comune si è interessato a bandi partecipati per l’affitto basati sulle certificazioni Isee e dispone di spazi per l’emergenza abitativa. “Ultimamente, le famiglie bisognose hanno beneficiato del reddito d’inclusione”, precisa. Inoltre, tra le realtà di volontariato locali che promuovono manifestazioni benefiche per concittadini meno abbienti, è attiva la sezione di Superiore e Capo dell’associazione “San Vincenzo”.

 

Stella, per la gestione dei servizi sociali, fa parte dell’Ambito Territoriale Sociale n.30, insieme a Sassello, Urbe, Mioglia e Pontinvrea. “In Comune non esiste un ufficio vero e proprio, ma è attivo uno sportello dedicato in cui è presente un responsabile – afferma il sindaco Marina Lombardi – qui, la situazione della povertà è altalenante e, nonostante i numeri siano per fortuna bassi, abbiamo comunque alcuni casi sostenuti con servizi alla persona, accessibili in base alla certificazione Isee, che riguardano, ad esempio, l’assistenza domiciliare, la mensa e i supporti scolastici per i ragazzi”. Tra le contromisure adottate dall’amministrazione comunale, la volontà di non far mancare i servizi alla cittadinanza: “In un contesto ristretto come il nostro, dove non si registrano grossi problemi, ciò che possiamo fare è mantenere costanti le varie tariffe, evitando rincari e aumentando i servizi”, conclude.

 

Ai servizi sociali di Celle Ligure sono pervenute 12 domande per il Rei, il reddito di inclusione, delle quali 6 sono state approvate.  Per aiutare i residenti in difficoltà economica, il Comune dispone di alcuni fondi con i quali vengono pagate le utenze di gas e luce. È inoltre attiva l’iniziativa dei pacchi viveri  (meglio noti  come  “borse alimentari”), con le quali viene fornita un minimo di spesa necessaria al sostentamento della persona; l’amministrazione ha inoltre intese per quanto riguarda l’assistenza sanitaria: “Siamo convenzionati con la Croce Rosa per il trasporto degli  anziani o dei disabili che hanno bisogno di essere trasportati nelle strutture sanitarie – spiegano dai servizi sociali di Celle – e abbiamo inoltre attivi due progetti di borsa lavoro”.

 

Varazze sono invece 75 le domande presentate per il reddito di inclusione, 38 delle quali   approvate. Presso gli uffici comunali, gli assistenti sociali ricevono due giorni a settimana e inoltre, il Comune opera in collaborazione con l’associazione San Vincenzo, che si occupa delle persone in difficoltà con servizi come la consegna dei pacchi viveri a domicilio, un contributo per il pagamento delle utenze domestiche e le spese mediche e la raccolta di indumenti donati dai varazzini. “Come comune abbiamo una convenzione con le strutture di Santa Caterina, Casa del Nonno e con la Casa di Ospitalità Beata Vergine della Guardia – spiega l’assessore ai servizi sociali Maria Angela Calcagno – mediante i fondi comunali abbiamo organizzato un pranzo sociale lo scorso gennaio e ne faremo un altro a marzo, un piccolo gesto che però significa molto”.

 

Cogoleto invece sono state presentate 59 domande per l’accesso al reddito di inclusione e di queste 26 sono risultate idonee. Per far fronte al problema della povertà, la giunta comunale di Cogoleto ha attivato una serie di percorsi di formazione professionale e un progetto di coaching, all’interno del quale ai partecipanti viene fornito, oltre un supporto nel trovare lavoro, anche un aiuto pratico su come compilare correttamente un curriculum vitae. Oltre ai servizi di assistenza domiciliare e la fornitura dei pacchi viveri, dal comune vengono pagate le rette per gli ospiti del centro diurno Baglietto e viene garantito il trasporto tramite la Croce Rossa e la Croce d’Oro di Sciarborasca. “Abbiamo inoltre fatto in modo, con una apposita delibera, che su tutti gli appalti del comune vi sia una riserva del 15% per le cooperative di tipo B – spiega il vicesindaco Marina Costa – con la quale viene favorito l’inserimento anche di persone disabili nel mondo del lavoro”.

 Inchiesta di Alluigi, Arnello, D’Angelo, Gallotti e Oliveri da   IL LETIMBRO

 


Sul numero di Aprile la nuova inchiesta de IL LETIMBRO: 
Piccolo commercio: è crisi nera

 

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