Un rebus da decifrare il nostro Presidente Mattarella

UN REBUS DA DECIFRARE
IL NOSTRO PRESIDENTE
DELLA REPUBBLICA MATTARELLA

 

UN REBUS DA DECIFRARE  
IL  NOSTRO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MATTARELLA

Buona parte di noi italiani non è ancora riuscita a capire che tipo di Presidente è Mattarella, nè quale sia l’impronta e il timbro della sua presidenza, molti che vorrebbero chiederlo a lui direttamente, ma lui molto elegantemente si avvale della facoltà di non rispondere.


Sono diventati proverbiali i suoi silenzi e chi si occupa, a qualunque  titolo, di questioni Quirinalizie non riesce a capacitarsi tramortiti simpaticamente dalla sua sobrietà. Ogni qual volta apre bocca ti da l’impressione che stia parlando  di altro rispetto ai temi su cui si accapiglia la politica, usa tutte le sottigliezze quando allude a qualcosa tipo la necessità di attuare le riforme per il paese proposte dal Governo, lo fa a bassa voce, ti da l’impressione che non voglia entrare nello specifico dei problemi e sono diventatati quasi uno scoop i suoi sussurrati consigli.

Si ha l’impressione che al Quirinale ci sia una poltrona apparentemente vuota. Sicuramente, anzi quasi certamente, si tratta di un madornale abbaglio e gliitaliani dovranno prenderne atto, molto probabilmente alimentato dal confronto del suo stile di agire del tutto diverso rispetto al suo predecessore Giorgi Napolitano che aveva un modo di porsi diametralmente opposto e controverso, in quanto incarnava la destra della  sinistra, mentre  Mattarella incarna la sinistra della destra, cioè la sua vecchia  Democrazia Cristiana.

Si può dire che Mattarella è diventato politico per caso dopo la barbara uccisione del fratello Piersanti allora Presidente della Regione Siciliana, il  quale da pacato  giudice della Corte Costituzionale è assunto, con un colpo di teatro di Renzi, alla  carica di Presidente della Repubblica Italiana.

E’ da buoni e bravi italiani ci dobbiamo dimenticare del titolo di Re guadagnato da Giorgio Napolitano politico nella vita per scelta e passione che si è distinto per il suo interventismo, decisionismo con una forte vocazione presenzialista, che indubbiamente ha cambiato anche il corso della scena politica in Italia.


Può dispiacere il fatto che essendo vedovo non ci sia vicino al Presidente della Repubblica una first lady che lo accompagni, sua figlia  rimane  sconosciuta agli italiani. Proverbiale la sua riservatezza quando viaggia in treno o gira per Roma con  la  sua panda, o su  un volo di linea  quando rientra dalla sua amata Sicilia.

Al contrario di altri che lo hanno  solo annunciato, ha eliminato quasi tutte le auto blu per gli alti dirigenti del Quirinale, ma non ha rinunciato al  suo esercizio di paladino e custode del rispetto della nostra Costituzione.

Si può convenire ed affermare che ne ha cambiato i modi e la forma, non certo la sostanza, per il semplice fatto che ha  reso il  suo potere invisibile  su molti casi e problemi, ma dove era giusto e doveroso un suo autorevole parere non è mancato di intervenire anche se in modo silenzioso, distinguendosi in modo garbato dal the King Napolitano che era solito lanciare moniti al Governo e al Parlamento molti dei quali destinati anche a  noi italiani.

Mentre dal Presidente Mattarella dobbiamo accontentarci di qualche indiscrezione, tipo quella di essere pesantemente e autorevolmente intervenuto sulla riforma della Rai, avere impedito al Presidente del Consiglio Renzi di spacchettare alcuni Ministeri per avere la possibilità di nominare più Ministri e forse altri interventi che non vengono portati alla nostra conoscenza.

E innegabile che Mattarella nel frattempo è diventato popolare tra la gente anche rimanendo in silenzio senza manie di protagonismo e  ancora meno senza farsi tirare per la giacchetta perché è un uomo che suo malgrado riflette lo spirito di un nuovo  tempo, dettato peraltro anche dal suo carattere.


D’altronde bisogna convenire che il ruolo del Presidente della Repubblica quale organo monocratico, anche grazie agli interventi autorevoli dettati dalla sua personalità  forse contano di più degli articoli con cui i nostri padri costituenti ne  hanno regolato le sue funzioni. E a Mattarella, seppur eletto da una maggioranza di sinistra al pari di Cossiga, Ciampi e Napolitano che  cominciarono il loro mandato in sordina e poi diventarono  protagonisti quando governava il centro destra di Berlusconi, auguriamo non tocchi la medesima esperienza nell’eventualità di dover costituire un  Governo del Movimento 5 Stelle come viene pronosticato da molti.

Sarà il tempo forse tra non molto a dircelo, ma possiamo  stare certi che per Mattarella sarà  completamente diverso  rispetto al recente  passato, perchè gli italiani non vogliono riconoscersi in questi politici che detestano e disprezzano per la loro inettitudine nell’affrontare e risolvere i problemi. Sperano ardentemente di  potersi fidare di questo uomo non politico, bensì giudice costituzionale e professore di diritto, da elevarlo al ruolo di professore della Repubblica  Italiana.     

P.A. PERINO

 

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