Troppe strutture e poche presenze

La Federalberghi lancia l’allarme:”Troppe strutture e poche presenze”
Quale futuro per i piccoli hotel. Pietra Ligure “esempio nazionale”
Mappatura e requisito indispensabile, avere almeno 18 camere
Cosa accade in Italia e nel resto di Europa.
La Confindustria indica un maxi-progettocon cinque linee guida.
 Il ponente continua a perdere stranieri e cresce l’agonia ricettiva

La Federalberghi lancia l’allarme:”Troppe strutture e poche presenze”
Quale futuro per i piccoli hotel. Pietra Ligure “esempio nazionale”
Mappatura e requisito indispensabile, avere almeno 18 camere
Cosa accade in Italia e nel resto di Europa. La Confindustria indica un maxi-progetto
con cinque linee guida. Il ponente continua a perdere stranieri e cresce l’agonia ricettiva
 

Savona –  La stagione turistica nel savonese e nell’imperiese è praticamente terminata con le prime settimane di settembre. Un mese che negli anni ’60 e ’70 – prima del predominio del turismo da “seconda casa” , ovvero case vuote 10 mesi all’anno- rappresentava la prosecuzione della stagione estiva, con l’afflusso del turismo del centro e nord europa. Da qualche anno è un lontano ricordo per chi l’ha vissuto o ne sente parlare. Con un crescendo in negativo.

Eppure, come ci segnalano diversi lettori di Trucioli, basta recarsi a 300 chilometri, sul Lago di Garda per constatare che la stagione si è invece prolungata. Il mese di settembre fa registrare ancora il gran pienone, con una stragrande maggioranza di clientela d’Oltralpe, soprattutto tedeschi. Al punto che sulle strade sembra di trovarsi in una zona tedesca e non in Italia.

E’ quanto accade del resto, già da anni nel Tirolo italiano, a quattro ore dalla costa ligure. Chissà se qualcuno, tra gli incrollabili sponsor di anni di cementizzazione e distruzione conseguente del tessuto alberghiero, saprà darsi una risposta. Perchè il Garda rafforza la sua presenza sul mercato straniero, mantiene la lunga stagione di lavoro, mentre su quest’angolo ligure tutto si accorcia.

Eppure c’è chi continua a fare paragoni di presenze ed occupazione di posti letto ignorando che la ricettività si è più che dimezzata. Che senso ha parlare di alberghi pieni se oltre la metà sono stati trasformati in mono e bicolocali? Un patrimonio che creava indotto, posto di lavoro e ricchezza non a tempo, come accade per il mercato turistico immobiliare che poteva assicurare benefici di lungo termine se contenuto.  

E perchè non ci dicono mai a quanto ammonta la potenzialità dispesa del nostro turismo. Ovvero quanto spendono di media al giorno i nostri turisti? E perchè inondano l’opinione pubblica di annunci ed iniziative, sempre innovative e da rilancio, quando abbiamo un’industria alberghiera fortemente penalizzata rispetto a tante altre attività commerciali. Ad iniziare dal peso di tasse comunali, regionali, statali, fino alla luce, gas, acquedotto, depurazione. Inoltre l’albergo non può fare a meno di manodopera e possibilmente di professionalità e meritocrazia. Per non parlare dell’intramontabile presenza burocratica.

Lo sbocco alla crisi per tante strutture alberghieere è la riduzione  forzata dei costi, a partire dall’utilizzo di cittadini stranieri, comunitari ed extracomunitari. Dapprima hanno fatto la comparsa nei ruoli meno impegnativi, come pulizie di camere e cucine (lavapiatti), oggi si trovano nella veste di cuochi ed aiuto cuochi, camerieri e baristi, reception. Mentre i giovani delle nostre scuole alberghiere hanno ormai prospettive al lumicino, precarietà garantita. Altri disoccupati in famiglia. 

Insomma non solo si riducono le strutture, il numero di posti letto ( a fronte di sporadiche nuove aperture), si riduce pure il periodo di apertura, evitando così il peso dei contratti a tempo indeterminato dei dipendenti.  Non solo, c’è un costante incremento di licenze da annuali ridotte a stagionali, per allegerire l’imposizione fiscale, ma anche le spese “fisse” (affitto escluso). Insomma, senza eccedere in pessimismo, basta guardare in faccia la realtà, cioè i numeri più significativi del comparto che sono matematica e non opinioni.

Leggi sotto gli articoli pubblicati su Il Sole24Ore

R.S. 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.