Trinacria. Una poesia di Patrizia Mantia

TRINACRIA
Memorie di un mondo che fu.
Una poesia di Patrizia Mantia

TRINACRIA
Memorie di un mondo che fu. 
Una poesia di Patrizia Mantia

Mi è stato fatto il dono di ascoltare una poesia che ha il sapore di un tempo, un tempo perduto ma che resta ancora la,fatto di storia e di luoghi fantastici, dove la natura la fa da sovrana, nonostante la mano dell’uomo, e non posso non rendervi partecipi di così tanta musica, fatta di parole, pensieri e un pezzo di cuore di Patrizia Mantia, poetessa già conosciuta da Trucioli Savonesi.
 
Buona lettura e un saluto all’amica Patrizia.
c.barux
 

MIA TRINACRIA

Zampillo di fuoco

 la  terra concimi
come il mio sangue
che  pulsa  nel cuore.
 
 
Dei  maestosi
lapidei, severi
la mia triste supplica
odono appena.

 

Nel mare profondo
 accattivanti sirene
alla  danza m’invitano
e  con loro io affondo.

 

Le stelle più accese,
scirocco  e maestrale
accolgono d’incanto
 il  mio triste canto.

 

Terra  di sole,

colline  di sale,

i silenzi voluti,

i timori taciuti.

 

Parole sprecate,
cartucce sparate, 
urla sentite,
vite perdute.

 

Trinacria mia bella
splendente e solare
odori  di agrumi
intenso blu mare.

 

Fammi sognare
dolce mia  terra
in questa  notte magica

in questa  notte  d’amore.

(Patrizia Mantia)

   

Note biografiche

Patrizia Mantia nasce a Savona il 21 giugno 1961. Dopo il diploma, conseguito presso l’Istituto Tecnico Commerciale “Paolo Boselli” di Savona, compie diverse esperienze teatrali al “Piccolo Teatro di Savona”, con la regia di Luciana Costantino, e all’Auditorium ” G. Della Rovere” di Savona, con la regia di Olga Giusto, Roberto Tesconi, Mauro Boni, Giorgio Gallione ed Elisabetta Pozzi.

Attraverso la ricerca dell’espressività a più livelli, veicola la propria sensibilità nella poesia. Note intense e passionali trovano in lei una rappresentazione fluida e profonda di sentimenti e sensazioni, in una dimensione temporale onnicomprensiva delle diverse istanze dell’animo umano. La ricerca di assonanze emotive con la natura, rende la sua opera vibrante, quasi palpabile.

(Germana Pia)

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