Treni, il savonese fermo al ‘900

 
Da Il Letimbro Marco Calleri e Massimo Picone
Treni, il savonese fermo al ‘900″.
Le biglietterie superstiti a rischio?

Il Ponente ligure risulta quasi isolato e di “Alta velocità” nemmeno l’ombra:
è soltanto un problema di infrastrutture?
“Treni, il savonese fermo al ‘900”
Per andare a Genova su rotaia occorre lo stesso tempo che negli anni‘70
e la tratta verso Torino è forse anche peggio

Mentre Trenitalia vanta i 175 collegamenti giornalieri dell’Alta Velocità, la Liguria e ancor più il Savonese restano tagliate fuori e viaggia- no spesso con orari (in)degni del primo dopoguerra o degli anni di piombo. I Frecciarossa 1000, coproduzione Ansaldo- Breda e Bombardier, presentati, ironia della sorte, a Vado Ligure, volano da nord a sud, con velocità fino a 300 km/h.

Si viaggia da Milano a Roma in meno di 3 ore, da Milano a Torino in appena 45 minuti, da Napoli a Roma in 60 minuti circa.

Ai viaggiatori liguri non restano che le briciole. Genova è collegata alla Capitale da un solo Frecciargento da 4 ore, di recente istituzione, e da diversi Frecciabianca, con tempi di percorrenza comunque attorno alle 5 ore.

Ancor più carenti i collegamenti con Torino e Milano, ridotti a Frecciabianca, IC e Thello, con percorrenze che variano dall’ora e mezza alle due ore. Fin troppo simili a quanto si poteva fare, dal lontano 1958, con i TEE “Ligure” e “Cycnus”. Se almeno il capoluogo può contare su qualche raro treno veloce, il Ponente è completamente sguarnito.


 La Savona-Torino è terra solo di Regionali, mentre la tratta Savona-Genova è, in termini di tempistiche, inchiodata agli anni ‘70, quando c’era ancora la stazione Letimbro, gli orari erano cartacei e si acquistavano in edicola. Il viaggio dura poco meno di un’ora con un Regionale e circa 45 minuti con un Regionale Veloce o con un Intercity. “La percorrenza è rimasta grosso modo invariata, ma il servizio è notevolmente migliorato – precisa Carlo Franceri, capostazione con 41 anni di servizio – la linea è a oggi coperta da un treno ogni 30 minuti, con un RV e un Intercity a cadenza oraria”. “L’incremento dei convogli è stato del 30%, con una puntualità media tra l’88 e il 93% – prosegue – si può sempre migliorare, ma le infrastrutture attuali non consentono ulteriori aumenti dell’offerta, senza andare incontro a problemi.
Si è optato dunque per un equilibrio tra velocità e gestibilità del servizio. C’è sufficiente spazio di manovra per assorbire eventuali intoppi su un treno senza che ciò causiritardiacatena”. I limiti morfologici della regione sembrano una spiegazione ragionevole, ma forse solo in parte.“L’ideale sarebbe una linea a quattro binari–ammette–purtroppo la conformazione del territorio e l’urbanizzazione selvaggia di fatto rendono questo piano irrealizzabile”.C’è però da dire che in regioni con uguali difficoltà geo-strutturali – ad esempio la lunghissima Puglia– i “Freccia” arrivano eccome e pure su obsoleti binari unici.

Non resta quindi che attendere, magari facendo un po’ di pressione, segnali da Trenitalia per portare anche il Ponente ligure nel XXI secolo. I guai non si limitano però all’Alta Velocità. I pendolari infatti si sono rivolti alla Regione per richiedere una revisione degli orari che renda più agevole la vita ai passeggeri delle località minori della Riviera. “Abbiamo proposto di ridurre lievemente l’elastico dei Regionali lenti, per garantire un passaggio ogni ora anche nelle stazioni più picco- le – spiega Sebastiano Lopes, portavoce del Comitati utenti Trenitalia del Ponente ligure – non pretendiamo né che i RV effettuino più fermate, né che si istituiscano nuovi treni. Stiamo cercando un compromesso che soddisfi il maggior numero possibile di clienti”.

Un equilibrio difficile daraggiungere.

“La ferrovia ligure deve misurarsi con un’elevata densità di stazioni e i tempi di percorrenza sono strettamente legati al numero di soste–conclude – la Regione ci è parsa disponibile al dialogo e speriamo di trovare un accordo per l’orario estivo del 2018”.

Marco Calleri

 

L’azienda smentisce possibili chiusure, ma spinge su modi più innovativi
Le biglietterie superstiti a rischio?

 Sono sempre più a rischio le biglietterie delle stazioni ferroviarie della nostra provincia fiinora sopravvissute ai tagli radicali iniziati già dalla fiine degli anni Novanta. Se fino a una ventina di anni orsono, lo sportello era l’unico sistema per acquistare i titoli di viaggio o gli abbonamenti, la modernizzazione della rete, avvenuta nel tempo, ha portato alle chiusure di  numerosi uffici nelle stazioni più “piccole” facendo scomparire, però, anche un prezioso presidio multifunzione della struttura.

Oggi, in provincia di Savona, oltre alla rivendita nel capoluogo, resistono Alassio, Albenga, Finale, Loano, Pietra e Varazze. In alcuni casi, qualche struttura resta “viva” come ad Albisola, dove è stato collocato il comando della polizia locale o Celle, dove ha trovato sede la Croce Rosa. Dalla direzione Trenitalia Liguria, mentendo alcune recenti indiscrezioni,garantiscono che non sono previste né chiusure invernali, né definitive. Piuttosto, dalla sede compartimentale, si sottolinea come si sia moltiplicata la possibilità di acquistare i ticket in molti altri punti o attraverso sistemi informatici. Dal primo agosto 2016, infatti, si può viaggiare anche senza stampare l’abbonamento regionale o sovraregionale acquistato via internet (on line).

Occorre esibire ai controllori la schermata da supporto informatico (smartphone, tablet, computer portatile) in grado di visualizzare il file. Inoltre, dallo scorso 25 gennaio, anche in Liguria, si possono ottenere abbonamenti annuali a tariffa regionale ed extraregionale sul sito web trenitalia.com.


I titoli di viaggio sono reperibili in vari esercizi commerciali convenzionati quali agenzie di viaggio, tabaccherie, edicole e bar. I metodi di aggancio all’emissione del ticket avviene con SisalPay, LisPaga di Lottomatica, Samsung Smart Tv, App Trenitalia per smartphone e tablet, oltre alle emettitrici automatiche presenti all’interno di tutte le stazioni.

Come accade per le riduzioni orarie dei Cupa (il Centro di prenotazione ambulatoriale) periferici dell’Asl2, preparatoria alla cessazione dell’attività a breve periodo degli stessi, l’eventuale futura conclusione del lavoro delle biglietterie disorienterà in particolare i tanti anziani savonesi che nell’impiegato seduto al di là del vetro riconoscono una persona alla quale poter chiedere sostegno e informazioni verbali dirette. Per adesso non resta che attenerci alle smentite di Trenitalia Liguria che con- ferma gli orari di apertura in vigore per il savonese. Alassio, Albenga, Finale, Loano e Savona tutti i giorni dalle 6 alle 20, a Pietra 6.45-13 e 13.45-20, a Varazze 5.50-12.50 e 13-20.  

Massimo Picone

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