Titanio nel Beigua, Cia Savona: “Un danno….

Confederazione italiana Agricoltori Savona
Titanio nel Beigua
Un danno per le filiere agricole, forestali e turistiche

Titanio nel Beigua, Cia Savona: 

“Un danno per le filiere agricole, forestali e turistiche”

“Tutelare una risorsa preziosa e unica per il nostro entroterra”

Abbiamo appreso in questi giorni che la Conferenza dei servizi, nonostante il giudizio negativo dell’ente-parco e dei due Comuni di Urbe e Sassello, ma con parere favorevole della Regione Liguria, della Provincia di Savona e dell’Arpal, avrebbe dato il via libera ad operazioni di esplorazione e sondaggio per la ricerca del titanio sul monte Tarinè, con una attività di ricerca consentita proprio all’interno dell’area naturale e protetta del Beigua.

Il comprensorio del parco del Beigua, la più vasta area naturale protetta della Liguria, oltre ad aver ottenuto il riconoscimento come sito Unesco ed essere inserito nella lista dei Geoparchi a livello globale, è una vera e propria perla che contiene un territorio incontaminato con valori paesaggistici semplicemente unici, unendo la montagna e il mare in pochissimi chilometri.

Tutto il comprensorio del parco e dei comuni confinanti ospita una grande quantità di aziende ed attività agricole, di allevamento e di attività forestali: stiamo parlando di imprese che danno posti di lavoro, generano prodotti alimentari di alta qualità, producono servizi di pulizia e gestione del territorio che altrove non sono più presenti e che molte comunità si pongono il problema di ripristinare con pesanti costi.

Confederazione Italiana Agricoltori esprime preoccupazione per l’emergere di posizioni che puntano nuovamente a riaprire la partita di un possibile sfruttamento minerario dell’area.

Sarebbe una inutile avventura che potrebbe, se percorsa fino in fondo, compromettere in maniera irreversibile un virtuoso percorso di valorizzazione del territorio dal punto di vista ambientale, economico agricolo, forestale e turistico finanziato anche con i fondi del Programma di Sviluppo Rurale messi a disposizione in questi anni dalla Regione Liguria, ottenendo in cambio una transitoria attività economica potenzialmente distruttiva del territorio stesso.

Le norme (comunitarie e nazionali) vietano l’apertura e l’esercizio di miniere, cave e discariche, nonché l’estrazione di minerali, all’interno di aree naturalistiche protette.

I comuni che fanno parte del parco ed il limitrofo comune di Urbe hanno bisogno per i propri cittadini e per la logistica delle aziende agricole e forestali di una viabilità adeguata, un sistema sanitario in grado di rispondere alle esigenze di una popolazione anziana con problemi di mobilità, scuole in grado di ospitare i non molti giovani del territorio, ed infine dare certezze e risorse ad un modello di sviluppo economico che si basi sulle attività di valorizzazione del territorio (agricole, forestali e turistiche) basandosi anche sul valore aggiunto di una risorsa naturale come il comprensorio del Beigua.

Cia Savona prende atto delle ultime dichiarazioni della Regione Liguria e invita tutti gli enti competenti a vigilare perché non si metta a rischio un territorio e delle attività economiche già presenti e radicate che potrebbero subire danni dal punto di vista dell’immagine complessiva, con scelte non bene meditate e pericolose per il futuro del nostro entroterra.

Valtero Sparso, responsabile Cia Savona

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