Thyssen Krupp – l’inferno della classe operaia”

IL VOLTO DELLA MEMORIA
Settantaquattresima parte
THYSSEN KRUPP
L’INFERNO DELLA CLASSE OPERAIA”

IL VOLTO DELLA MEMORIA
Settantaquattresima parte
THYSSEN KRUPP – L’INFERNO DELLA CLASSE OPERAIA”

Attraverso i Quotidiani Nazionali, è giunta, a tutti noi la seguente notizia:

“LA TRAGEDIA DI TORINO.
DEFINITIVE LE PENE INFLITTE AI SEI IMPUTATI NELL’APPELLO – BIS
THYSSEN, CONFERMATE LE CONDANNE”

 (IL SECOLO XIX –  14 MAGGIO 2016)

THYSSEN, CONFERMATE LE CONDANNE

(LA STAMPA – 14 MAGGIO 2016)

Desideriamo ricordare ai nostri amici lettori che

“IL ROGO NELLO STABI LIMENTO THYSSEN DI CORSO REGINA MARGHERITA A TORINO DIVAMPÒ LA NOTTE TRA IL 5 E IL 6 DICEMBRE 2007.

MORIRONO, NELL’ARCO DI 25 GIORNI:
GIUSEPPE DEMASI

ANGELO LAURINO

ROBERTO SCOLA,

ROSARIO RODINÒ,

ROCCO MARZO

BRUNO SANTINO

ANTONIO SCHIAVONE.


Riassumiamo brevemente LE CINQUE TAPPE DELL’ITER PROCESSUALE:

 PRIMO GRADO 2011: HARALD ESPENHAHN, (AMMINISTRATORE DELEGATO THYSSEN): CONDANNATO A 16  ANNI E 6 MESI PER  OMICIDIO  VOLONTARIO.

 I DIRIGENTI PUCCI, PRIEGNITZ, CAFUERI E SALERNO A 13 ANNI E 6 MESI.

MORONI A 10 ANNI E 10 MESI

APPELLO 2013: RESPINTA L’IPOTESI DI OMICIDIO VOLONTARIO.

 GLI IMPUTATI SONO CONDANNATI PER OMICIDIO COLPOSO

A PENE TRA 7 E 10 ANNI

CASSAZIONE 2014: ANNULLA PARTE DELLA SENTENZA DI APPELLO

 VIENE ORDINATO AI GIUDICI TORINESI DI RICALCOLARE LE PENE

CORTE D’ APPELLO 2015:

 VENGONO RIDOTTE  LE PENE IN MODO SEGUENTE:

ESPENHAHN:             9 ANNI E 8 MESI

SALERNO:                  8 ANNI E 6 MESI

MORONI:                     7 ANNI E 6 MESI

PUCCI E PRIEGNITZ: 6 ANNI E 10 MESI

CAFUERI:                    6 ANNI E 8 MESI

CASSAZIONE 2016:

VIENE CONFERMATA LA SENTENZA D’APPELLO 2015  (OMICIDIO COLPOSO, AGGRAVATODALLA COLPA COSCIENTE)

VIENE RESPINTA LA RICHIESTA DEL PROCURATORE GENERALE

(CHE VOLEVA L’AVVIO DI UN NUOVO PROCESSO, CON CONSEGUENTE REVISIONE DELLE PENE)

Di fronte a questo straordinario avvenimento, alcuni Nostri Lettori hanno chiesto la ripubblicazione dell’articolo di ALDO PASTORE (datato: 14 MARZO 2009), scritto in occasione della presentazione, presso la Libreria UBIK, del libro di DIEGO NOVELLI “THYSSEN KRUPP –  L’INFERNO DELLA CLASSE OPERAIA”.

Aldo si è dichiarato onorato per questa richiesta ed, ovviamente ha espresso il suo consenso.

 L’articolo è inserito nel Volume “DIALOGO COL MIO ALTER EGO” e porta, in armonia con il pensiero di DIEGO NOVELLI, il seguente titolo:

 THYSSEN KRUPP –  L’INFERNO DELLA CLASSE OPERAIA”

ALTER: Aldo! Tu mi stupisci sempre di più! Questa mattina, passeggiando lungo Corso Italia, mi sono soffermato, per un istante, davanti alla libreria UbiK ed ho notato , leggendo  un manifesto, che Tu svolgerai le funzioni di presentatore  del libro di Diego Novelli, intitolato :”THYSSEN KRUPP – L’INFERNO DELLA CLASSE OPERAIA”.

Ma come! Ti sei messo a fare anche il presentatore? Non ti bastano tutti gli altri impegni che ti sei assunto durante tutta la tua lunga vita terrena?

ALDO: Stai tranquillo, Alter! Questo è un episodio unico e solitario!

Ma, debbo dirti, in tutta sincerità, che io ci tenevo, in questo caso particolare, a ricoprire questo ruolo.

Infatti, sono legato, da molti anni, a DIEGO NOVELLI da una grande e profonda amicizia; inoltre, ho, per Diego, una straordinaria ammirazione.

ALTER: Da dove discende tutto questo? Perché questa Personalità è così importante per Te?

ALDO: Hai parlato, molto correttamente, di PERSONALITA’!  Io aggiungo POLITICA!

Vedi, Alter; potrebbe apparire poco prudente parlare, oggi, in questo particolare momento storico, di PERSONALITA’ POLITICA; il CONCETTO DI FARE POLITICA, di fronte agli occhi della grande maggioranza della pubblica opinione, conduce, oggi, ad un’Immagine Negativa, se non, addirittura, Deteriore; attualmente, si tende, in modo quasi abituale, ad associare la politica all’enfasi retorica, all’aspetto esteriore e, spesse volte, al sotterfugio, all’inganno, alla menzogna, se non, addirittura, alla corruzione ed al malaffare.

So benissimo che questa è un’mmagine non rispondente alla realtà dei fatti, perché, anche attualmente, esistono politici capaci e corretti; ma, non v’è dubbio che, di fronte alla maggioranza dei cittadini, parlare di PERSONALITA’ POLITICA è controproducente, se non, addirittura, sconsigliabile.

ALTER: Eppure, Aldo, mi sembra che associare la figura di DIEGO NOVELLI al concetto di Personalità Politica non ti crei nessun problema! Perché?

ALDO: Potrei semplicemente citarti gli incarichi politico-amministrativi, da Lui ricoperti:

–  SINDACO DI TORINO (per oltre dieci anni)

  DEPUTATO IN PARLAMENTO

  DIRETTORE DEL QUINDICINALE “NUOVA SOCIETA’”

 – AUTORE DI NUMEROSI LIBRI (tra i quali: “VITE SOSPESE” – “LA DEMOCRAZIA UMILIATA” –  COM’ERA BELLO IL MIO PCI”)

Ma voglio andare oltre!


Diego Novelli

DIEGO NOVELLI E’ UN GRANDE, perché, accanto ad un’alta concezione etica della Politica, ha sempre associato, con estrema coerenza, il DIRE ed  il FARE e, quindi, ha trasmesso a tutti noi, non soltanto PRINCIPI, VALORI, IDEALI (e non già fumosità astratte e poco attendibili), ma, anche PROGETTI E REALIZZAZIONI CONCRETE E TANGIBILI.

ALTER: Ma Tu, Aldo, questi meravigliosi presupposti ideali li hai trovati anche in questo libro?

ALDO: Certamente, Alter! Quante cose ci insegna la lettura di questo!

La quotidiana sequenza di INCIDENTI E MORTI SUL LAVORO ci porta, ormai, con un’inconscia rassegnazione, a considerare l’evento tragico come una semplice disgrazia.

Non è così, Alter!

Dalla lettura seria e meditata del libro, potrai accorgerti che, alla base di questi eventi, esistono MISFATTI VERI E PROPRI, che vanno dalla Ricerca dal Profitto ad ogni costo allo Sgretolamento Tecnico-Scientifico del nostro Sistema produttivo, dalla Inosservanza Quotidiana delle Leggi sulla Sicurezza del lavoro alla Terrificante Inadeguatezza del Controlli.    

Ed allora, Alter, ti potrai rendere conto che all’origine di queste tragedie NON VI E’ LA CASUALITA’ ED IL SEMPLICE INCIDENTE, MA IL NOSTRO MODO ERRATO DI PRODURRE E DI CONSUMARE; di conseguenza, la QUOTIDIANITA’ DEGLI INCIDENTI NASCE DAL FATTO CHE, IN QUESTA NOSTRA SOCIETA’, IL PROFITTO E LA RICERCA OSSESSIVA DEL DANARO, DA PARTE DI POCHI SOGGETTI, DIVENTANO PIU’ IMPORTANTI DELLA SALUTE E DELLA VITA DI MILIONI DI LAVORATORI.

ALTER: Hai detto bene, Aldo…anche se il nostro linguaggio potrà apparire, a molti nostri amici, come Vetero-Marxista!

Ma, in effetti ed a conferma delle argomentazioni, da Te lette e scritte, voglio aggiungere che, nella mia lunga esperienza di lettore di quotidiani, ho notato che, fatta eccezione per qualche caso isolato di artigiano o di auto-imprenditore, A MORIRE SUL LAVORO SONO SEMPRE GLI OPERAI E MAI I LORO PADRONI!

Ed allora…Aldo, mi sembra che il libro di DIEGO NOVELLI ci porti fatalmente a ragionare non soltanto sul caso THYSSEN KRUPP, ma sull’intera problematica dell’infortunistica lavorativa!

I dati che i quotidiani hanno riportato il 16 GENNAIO 2009, sono semplicemente agghiaccianti; bada bene, Aldo, questi numeri si riferiscono soltanto ai PRIMI QUINDICI GIORNI DEL 2009:

. 42.822 sono gli INFORTUNI che hanno colpito gli operai mentre lavoravano nei cantieri e nelle fabbriche italiane

. 1070 le persone rimaste invalide per incidenti avvenuti nei luoghi di lavoro

. 42 i morti sul lavoro (si mantiene, cioè, la macabra “media) di quasi 3 VITTIME AL GIORNO.

ALDO: Ma a tutti questi dati, Tu devi aggiungere i numeri relativi ai decessi di lavoratori, causati da MALATTIE PROFESSIONALI ed, in particolare, da TUMORI collegati al LAVORO.


Raffaele Guariniello

Vatti a leggere, in proposito, la Relazione svolta dal Procuratore RAFFAELE GUARINIELLO, durante i lavori del Convegno, organizzato dal Consiglio Superiore della Magistratura e svoltosi a Torino nel Febbraio di quest’anno.

Ti riporto, in estrema sintesi, alcuni dati riferiti dal Relatore:

 – A Torino, a decorrere dall’anno 1992, sono stati censiti 22.380 DECESSI per Neoplasie collegate all’ambiente di lavoro.

 – Le indagini giudiziarie hanno permesso di scremare i casi e di ricondurre, con sicurezza, alla genesi lavorativa ben 13.182 DECESSI.

 – In questo contesto, I TUMORI ALLA VESCICA hanno provocato, in 16 anni, il decesso di 4.602 operai, addetti alla produzione di Amine Aromatiche e di altri prodotti chimici cancerogeni.

 – I MESOTELIONI PLEURICI rappresentano la seconda causa di morte in assoluto (1.050) e la prima causa in relazione all’incidenza sul totale dei decessi per questo di cancro: 64,9 per Cento.    

Come è noto, i Mesoteliomi Pleurici sono associati all’aspirazione di Fibre di Amianto.

 Potrei continuare con altri dati, riportati nella relazione di RAFFAELE GUARINIELLO, ma potrei, anche, annoiarti.

Mi limito, dunque, a correggere una tua precedente dizione, riferita a CARLO MARX: questo grande filosofo potrà essere non condiviso e confutato, ma non sarà mai VETERO e, cioè, UN SORPASSATO; al contrario: Egli, al pari di grandi filosofi ed uomini di Scienza del passato, è estremamente attuale e deve, pertanto, essere tenuto nella dovuta considerazione e stima!

ALTER: Quindi, caro Aldo, possiamo concludere a questo punto, tenendo conto che, rispetto ai nostri precedenti confronti, noi, oggi, ci siamo trovati perfettamente d’accordo sull’ argomento trattato.

ALDO: No, Alter! Prima di concludere, vorrei fare un cenno ad un incidente, molto simile a quello della Thyssen Krupp, verificatosi, nella nostra Savona, il 25 Febbraio 1899.

La sera di quel giorno di 110 anni fa, esplose il forno numero 7 dello Stabilimento Terni (alle spalle delle Terrazzette), seminando, tutto attorno, morte e terrore: operai trasformati in torce umane da getti di ghisa incandescente; in fabbrica c’era una sala medica, ma per alleviare l’atroce dolore ai feriti, che si rotolavano a terra, non si poté fare altro che gettare, addosso a loro, secchi di acqua gelata.

A morire sul colpo, fu un operaio ventenne: Ugo Biancone di Susa; nel corso della notte , cessò di vivere Claudio Bagni, 53 anni, originario di Como; il mattino successivo fu la volta del savonese Giovanni Ruffinoni, appena diciottenne; poi, cessò di vivere Giovanni Meneguzzi, 50 anni, di Cornigliano; tra i feriti, alcuni giorni dopo, morì Antonio Gualdi, 33 anni, di Voltri.

Come hanno, molto opportunamente, scritto Giovanni Gallotti sulle pagine del “Letimbro” ed Ivo Pastorino sul quotidiano “La Stampa”, sotto la spinta emotiva di questa immane tragedia, furono molti i Savonesi che decisero di riunirsi per dare vita a quel meraviglioso sodalizio chiamato CROCE BIANCA, che, tuttora, garantisce assistenza socio-sanitaria a tutti i nostri concittadini.

ALTER: Ti ringrazio per questo doveroso ricordo, caro Aldo; ma mi sorgono spontanee due domande:

 – Che cosa è cambiato da allora in tema di infortuni e morti sul lavoro?

 –  Abbiamo noi, cittadini del 2009, la capacità e la forza morale di reagire così come hanno fatto i savonesi del 1899?

ALDO: Caro Alter, la risposta è implicita nella splendida citazione di LEV TOLSTOI, che Diego Novelli ha posto all’inizio del Suo libro:

“SIEDO SULLA SCHIENA DI UN UOMO, SOFFOCANDOLO,

COSTRINGENDOLO A PORTARMI

E INTANTO CERCO DI CONVINCERE ME E GLI ALTRI CHE SONO PIENO

DI COMPASSIONE PER LUI E MANIFESTO IL DESIDERIO DI MIGLIORARE

LA SUA SORTE CON OGNI MEZZO POSSIBILE.

TRANNE CHE SCENDERE DALLA SUA SCHIENA.”

A queste inimitabili parole, io mi permetto di aggiungere che:

“E’ NECESSARIO CREARE UN MONDO NUOVO.

MA PER RAGGIUNGERE QUESTO TRAGUARDO E’ NECESSARIO, PRIORITARIAMENTE,

CREARE UN UOMO NUOVO, DOTATO DI INEDITI PRINCIPI ETICI.

4 Marzo   2009           Aldo Pastore

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