sulla partecipazione fallita

bravo Andrea mi è piaciuto il PPP! Protesta, partecipazione, politica. La strada è assolutamente quella. Se tutto andasse bene …….. non ci sarebbe nessun bisogno, e quindi nessuna protesta, e quindi a seguire paradossalmente nessuna politica. SE non ci sono problemi, non c’è bisogno di solutori di problemi! Deve essere chiaro che la base di tutto è l’evoluzione e la scarsa attitudine della politica a seguire la realtà. L’evoluzione crea nuovi bisogni. La politica spesso si allontana dal cittadino. Nelle piccole comunità non succede. Vedasi il comune di Massimino, 127 abitanti. Il sindaco è un cittadino qualunque, con in più il “carico” di lavoro da sindaco. Quando c’è da spalare la neve non chiama il cantoniere municipale. Non c’è! Prende la pala, lui il sindaco, e spala la neve. Gratis. Chiaro esempio di partecipazione e politica. Lì la protesta non c’è. Magari c’è un po’ di mugugno, ma è la vita delle piccole comunità. Ci si aiuta. Purtroppo il mestiere della politica è un bubbone che è cresciuto a dismisura, è diventata una entità autonoma che vive di vita propria: c’è solo un legame con la “società civile” il giorno delle elezioni. Volendo speculare sul termine di società civile, per contrapposizione la politica non può che essere la “società incivile”, è ovvio, deriva dalla definizione! Ho fatto un po’ di “filosofia” un po’ di “speculazione”. Vorrei tornare alla partecipazione per chiudere. A Savona la partecipazione è stata un fallimento. Nella prima riunione già dissi a Lugaro che l’iniziativa di far partecipare i cittadini doveva essere “credibile” perchè il sindaco e gli assessori da troppo tempo non lo erano. Troppe promesse non mantenute. Troppe decisioni “contro” il cittadino. Troppe iniziative con due volti. Nella seconda riunione ho ribadito il concetto. Questa volta Lugaro ha accettato di buon grado il mio intervento, perchè già gli esiti del primo incontro erano stati vanificati dal comportamento della giunta. Non hanno fatto nulla. Allora la “partecipazione” non può essere usata come uno slogan pubblicitario. Non ci crede più nessuno. Lugaro può impegnarsi e credere nella sua iniziativa, ma se è da solo fa la figura del pirla! Proprio per chiudere. Il movimento 5stelle è stato tacciato di essere un movimento di protesta. Ebbene sì! Lo è! Ma che cosa hanno fatto i politici attuali per “recepire” e dare “soddisfazione” alle proteste dei cittadini? Nulla! Anzi peggio: hanno ascoltato e messo sul binario morto. Ebbene la gente, 1/3 del popolo italiano ha votato 5stelle solo per protesta? Forse sì, ma la protesta come giustamente hai detto, Andrea, è solo il primo passo per risolvere i problemi. Se la “politica”, quella politica che ci ha governato e che continua a governarci non lo capisce e non lo vuole capire, non rappresenta più il cittadino. Rappresenta solo se stessa. Ed allora resta solo una soluzione: o la politica cambia, od il cittadino cambia la politica! Paolo Forzano

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