sono discorsi

un bel po’ superficiali. 1) basta guardarsi intorno, qui, in pianura padana, ovunque, ci sono case, capannoni, edifici, box invenduti e vuoti. Eppure si continua a costruirne. Perche’? capitali da riciclare, anche poco puliti, sia in chi costruisce sia in chi compra, banche comprese, bassi costi, agevolazioni, sub appalti? E’ evidente che l’invenduto e lo sfitto ci siano, non puo’ negarlo, si vede. Sembra un controsenso, ma non lo e’, perche’ alla base c’e’ un meccanismo poco virtuoso che nulla ha a che fare con le necessita’ abitative. E vale anche per 2): lei ragiona come se il mercato immobiliare fosse principalmente fatto da privati e piccoli proprietari, ma non e’ cosi’. Le regole le stabiliscono enti, finanziarie, fondazioni bancarie, che spesso in immobili, anche frutto di rientri da mutui non pagati, da protesti, da scambi e transazioni, hanno buona parte del loro patrimonio e certo non lo vogliono svalutare. Insomma, per capire questi meccanismi, che esistono e ci stanno rovinando, occorrono ragionamenti un po’ meno banali di quelli che qui propone.

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