Situazione del mercato immobiliare a Savona

Sempre più giovani scelgono l’entroterra
per l’acquisto della prima casa
Situazione del mercato immobiliare a Savona

 

Situazione del mercato immobiliare a Savona

 Crisi e mercato immobiliare, sempre più giovani scelgono l’entroterra per l’acquisto della prima casa. I motivi? Costi più contenuti e qualità della vita migliore. Massimiliano Bazzano, presidente Fiaip (Federazione Italiana Agenti immobiliari Professionali) di Savona e Provincia, spiega in questa intervista a Il Letimbro le ultime tendenze di un settore che sta cambiando di pari passi con i tempi. L’acquisto è sempre preferito all’affitto ma le difficoltà non mancano. Se il prezzo del mattone è sceso vertiginosamente il primato savonese di case più care d’Italia resta. E allora non resta che spostarsi dalla costa. L’antidoto alla crisi non è facile da trovare, non resta che sperare in politiche future meno fiscali e mutui che possano essere applicati anche ai più giovani. Un miraggio per tanti? Forse, ma il rilancio passa anche da qui.

Crisi e mercato immobiliare a Savona: prevalgono le preoccupazioni o i segnali di ripresa?

“Vincono i segnali di ripresa ma restano le preoccupazioni dovute all’incertezza della crisi economica. Il mercato immobiliare è profondamente cambiato negli ultimi dieci anni ma la grande volontà di acquistare casa negli italiani è rimasta tale. Si è parlato e si parla molto della ‘crisi del mattone’ senza però tenere conto che si tratta solo di una conseguenza della recessione del mercato finanziario sia in termini di prima casa sia di seconda”.

Come si esce da questa crisi che coinvolge anche il settore immobiliare?

“Solo con un consolidato ribasso dei prezzi (già in atto da qualche anno) insieme alla ritrovata disponibilità delle banche alla concessione di mutui si potrà ritornare ad una ripresa graduale del mercato immobiliare. A questi fattori si dovrebbero aggiungere: una politica fiscale più mite e che tenga conto delle classi sociali più deboli e progetti di riqualificazione urbana basati sul risparmio energetico”.

Meno potere di acquisto uguale meno stabilità. I savonesi ricorrono di più all’affitto o l’acquisto è sempre la prima scelta?

“I savonesi in questo momento, così come accade in tutta Italia, sono molto cauti e ponderati. Detto questo si preferisce ancora acquistare, magari accontentandosi, ma solo ed esclusivamente se tutte le condizioni lo permettono. In tutti gli altri casi l’affitto appare la situazione più consona”.


Con la crisi si è assistito a un “ripopolamento” della campagne. Gli immobili nell’entroterra sono tornati di moda?

“Questo è un dato molto interessante: oggi l’entroterra, visto il riposizionamento al ribasso dei prezzi, è sempre più appetibile soprattutto per i giovani. Inoltre anche la qualità della vita influisce: meno stress, meno ricerca spasmodica di parcheggi e più relax”.

Come si spiega il primato savonese di case più care d’Italia?

“Occorre fare una premessa: la bellezza del territorio ligure è indiscutibile. Inoltre il clima mite e la vicinanza della nostra provincia al Piemonte e alla Lombardia sono determinanti in questo. Ma l’aspetto più importante è che il savonese ha sempre dato un ottimo risultato all’investitore in termini di rivalutazione. C’è poi il fenomeno delle seconde case: mentre la richiesta di prima casa a Savona  (con il centro città, Valloria e le Fornaci in testa) e nell’albenganese è quello prevalente, lungo tutta la costa si cercano soprattutto seconde case. E queste generalmente costano di più”.

Consigli per chi vuole spendere meno?

“Sicuramente allontanarsi da Comuni quali Alassio e Laigueglia a Ponente e Finale Ligure, Varigotti e Spotorno a Levante. Il prezzo al metro quadro diminuisce invece a Borghetto Santo Spirito, Vado Ligure e ovviamente nell’entroterra”.

I consumatori stanno cambiando, forse “plasmati” dalla crisi: quale è l’utente medio che si rivolge alle agenzie immobiliari?

“Alle agenzie immobiliari si rivolge sempre più un target che va dai 40 anni in su che proviene dal territorio stesso, ha la necessità di migliorare lo standard qualitativo e appartiene a un ceto medio-alto”.


Crisi, crisi e ancora crisi. Se è vero che qualche soluzione all’orizzonte c’è è altrettanto vero che per molte agenzie immobiliari il calo delle vendite ha rappresentato la mazzata finale costringendo a chiudere le serrande. Una situazione estrema che ben emerge se si fa il raffronto tra la situazione attuale e quella di cinque anni fa. In tutto il territorio provinciale le agenzie immobiliari -secondo gli ultimi dati di giugno 2015 della Camera di Commercio di Savona- sono scese dalle 643 del 2010 alle 580 attuali. Sono bastati pochi anni per vedere sparire dalla circolazione ben 63 attività immobiliari. Numeri allarmanti che riflettono però un trend preoccupante che al momento non accenna a diminuire. Gli annunci di vendite rimangono in vetrina per mesi e mesi e nemmeno gli sforzi di molte agenzie di essere maggiormente presenti sul web riescono a ripagare l’impegno. Così visti i costi di gestione e quelli del personale per molte agenzie l’ultimo stadio fa rima con chiusure.

Andrea Ghiazza da IL LETIMBRO

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