Settembre e l’inizio del nuovo anno scolastico

 

SETTEMBRE E L’INIZIO DEL NUOVO ANNO SCOLASTICO STUDENTI E PROFESSORI CONTRO
LA BUONA SCUOLA DI RENZI

 

SETTEMBRE E L’INIZIO DEL NUOVO ANNO SCOLASTICO

STUDENTI E PROFESSORI CONTRO LA BUONA SCUOLA DI RENZI

Perché la maggioranza dei giovani e un grandissimo numero di insegnanti manifestano e protestano contro il patto della “Buona Scuola” del Governo Renzi e del Ministro Giannini?

Tutto si può dire e pensare dei giovani, degli attuali insegnanti e degli operatori scolastici, ma quello che è evidente ai più è la sicurezza, la tenacia e la fermezza che ci mettono nella protesta da fare invidia a molti italiani.


Tanti i problemi irrisolti: la disoccupazione giovanile, la precarietà degli insegnanti, l’inesistenza di misure per il diritto allo studio, la dispersione scolastica, l’impoverimento dell’offerta formativa, il fatiscente stato conservativo delle scuole italiane senza un piano organico per la loro manutenzione, l’educazione scolastica e universitaria pubblica, tagli alla cultura e non l’ultimo l’annoso problema dell’indegna precarizzazione degli insegnanti.

Ma ancor di più riveste importanza la protesta contro la mancanza di una progettualità che favorisca lo spirito di collaborazione tra docente e discente per costruire una nuova idea di scuola che diventi più attiva e meno gerarchica.

Desiderano e auspicano che la “Buona Scuola” sviluppi e approfondisca il senso critico di ogni singolo studente, da contrapporre ad una cognizione del sapere che non sia solamente nozionistico e magari parcellizzato, tutto basato su quiz e crocette varie che ritengono ambiguo superato dai tempi e poco chiaro, come pure l’assenza di misure che conducano a una dialettica multidisciplinare e non ultimo quella di  snellire una classe docente vetusta e nemmeno più all’altezza dei tempi e delle sfide che li aspettano.

Se questi, a quanto sembra, sono i presupposti per iniziare il nuovo anno scolastico ne vedremo e ne sentiremo delle belle in proposito. Si parte sempre dal fatto che tutti gli anni, ad ogni inizio di Settembre, i nodi da sciogliere e i problemi da affrontare si presentano sempre più difficili e insormontabili e nemmeno questa ennesima  criticatissima  riforma sembra sia in grado di risolverli; la scuola rimane sempre un vero e proprio  “mostro burocratico”,  partendo dalla vertenza sui precari non ancora del tutto risolta.


 

Molti cittadini non sono a conoscenza che il Governo è stato quasi obbligato dalla sentenza della Corte Europea (bocciata l’Italia per la sua legislazione ritenendola non in linea con il diritto comunitario che non consente il rinnovo senza limiti dei contratti a tempo determinato) a stabilizzare i precari che abbiano prestato almeno tre anni di servizio continuativo, anche se resta ancora un rebus da chiarire il sistema che è stato attuato.

Per gli studenti di ogni ordine e grado a settembre ricomincia la solita solfa: iniziano a preoccuparsi delle schede di valutazione o pagella che dir si voglia, qualcuno studia per ottenere una media di voti alta o almeno nella norma, altri a  fregarsene altamente per voti insufficienti.

Anche questa volta l’anno scolastico va a favore di quei studenti e (forse delle famiglie??) a cui questo stato di fatto va più che bene, perché il solo loro scopo è avere uno straccio di diploma a qualunque costo da sventolare anche se al solo vento, importante e superare l’anno scolastico, anche da ignoranti,  al contrario di quelli che completano tutti i giorni i compiti, che si impegnano a studiare, a fare ricerche per accrescere sapienza e conoscenza faticando per riuscire ad  avere il mitico 7/8 e  sopportando gli studenti fannulloni e fancazzisti che non fanno un tubo e riescono lo stesso a passare l’anno come chi si è ammazzato a studiare.


Non può e non deve essere cosi, è un andazzo che non può continuare, molti professori, spesso non si comprendono le loro risposte a volte imbarazzanti ed evasive, dicono che bisogna avere comprensione per questi studenti che trovano e incontrano difficoltà negli studi.

Il problema della scuola agli occhi di tanti studenti, famiglie e anche di molti onesti professori sembra una battaglia già persa in partenza, ed a nulla sono valse le circa quattro riforme fatte sulla scuola (buone o cattive che siano) nell’ultimo ventennio dai vari Governi di Destra o Sinistra tutte vanificate e disperse nel nulla, probabilmente farà  la stessa fine anche quest’ ultima ennesima riforma che sembra non accontentare proprio nessuno.

D’altronde non è più ammissibile e tollerabile che la nostra scuola e la classe docente non riesca a dare, in futuro, giovani preparati. Oggi non si capisce più se è utile avere un diploma o una laurea e lascia perplessi scoprire che molti diplomati e laureati non sanno utilizzare in modo corretto congiuntivi e condizionali.

Sarà che insegnanti e professori dovrebbero essere più severi e rigidi?

Sarà il caso di far uscire i genitori dagli ambiti decisionali della scuola?

Ci sono troppi studenti che non studiano, ma vengono promossi per compassione?

Sicuramente sono queste le tematiche che una riforma dovrebbe affrontare insieme alle anomalie che sono ormai radicate nella scuola e profondamente difficili da estirpare

Lo scopo primario della scuola è creare giovani veramente preparati e consapevoli di saper affrontare un futuro che li qualifichi nei vari campi del lavoro a livello almeno europeo, visto che solo il 20 % degli studenti arriva alla laurea, rispetto al 40% degli altri paesi nostri concorrenti, altrimenti  viene da pensare che alla maggior parte degli italiani, a prescindere se  genitori  o studenti, va bene così nella speranza che sia come sempre la divina provvidenza a risolvere i problemi.

Non si vuole chiedere l’impossibile, ma non si può continuare con gli stessi discorsi di inizio settembre per poi scoprire che anche il prossimo anno sarà uguale se non peggiore di quello che sta per iniziare.

  PAOLO ALDO PERINO

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