“Se la gente parla male di te…

 L’articolo 50 dello Statuto Albertino prevedeva che: “Le funzioni di Senatore e di Deputato non danno luogo ad alcuna retribuzione o indennità”.
Nel Giugno 1861 il Senatore Roncalli propose il rimborso del biglietto del treno per i Senatori residenti lontano da Torino. La proposta fu respinta dal Senato del Regno con la seguente motivazione: “Servire il Paese è un PRIVILEGIO, da vivere come un dovere. Chi lo serve in armi rischia tutto, anche la propria vita, senza nulla chiedere in cambio”.

Platone

Sono passati nemmeno 160 anni da quando il Senato dell’allora neonato Regno d’Italia respinse la proposta del Senatore Roncalli e di acqua sotto i ponti, del Po di allora e del Tevere oggi, ne è passata molta e di cose ne sono cambiate parecchie, incluso il significato di “Privilegio” in politica.

Mentre una volta era un Privilegio, cioè un onore, dare il proprio contributo al Paese anche senza essere remunerati, oggi il Privilegio di operare in politica ha acquisito una valenza esclusivamente “economica” ed è ciò che divide intimamente gli eletti dal Popolo dagli elettori.

Che vi debba essere un’indennità per un lavoro prodotto per rendere un servizio al Paese è pacifico, perché lasciare i poteri dello Stato a quelli che economicamente se lo possono permettere sarebbe un difetto di democrazia, giacché il Parlamento dev’essere l’espressione di tutti i cittadini, ricchi e poveri.

Tuttavia v’è da dire che l’indennità di parlamentare, con tutti i Privilegi annessi, dovrebbe essere la conseguenza di un incarico politico, di cui l’eletto è stato investito per portare all’attenzione del Parlamento gli interessi del proprio territorio.

Le istanze economiche e le proposte che lui e il suo partito porteranno in Parlamento per il bene dei cittadini, dovrebbero essere l’unico obbiettivo per il quale il candidato dovrebbe agire.

In poche parole, l’obbiettivo dev’essere dedicarsi alla politica con il dovere morale che comporta il rappresentare la propria gente, e per farlo è anche giusto essere remunerati; invece oggi il concetto è stato ribaltato completamente, insomma l’indennità di carica è diventata per molti l’obbiettivo e la politica il mezzo per raggiungerlo.

Purtroppo questa mala pianta tocca tutti i partiti, nessuno escluso, in quanto i Partiti sono formati da uomini che, in quanto tali, hanno virtù e debolezze, per cui certi personaggi, sia che appartengano ai partiti di Centro Sinistra che ai partiti di Centro Destra, sono perfettamente intercambiabili in quanto attratti unicamente dall’appeal economico – il Privilegio – della carica politica.

Se si considera che un Senatore tra stipendio, diaria e rimborso spese può percepire quasi 15.000€ al mese, e che un Consigliere Regionale riceve poco di meno, va da sé che molti candidati ambiscano unicamente di arrivare a tale obbiettivo, specialmente coloro che non hanno una posizione economica solida o che spesso non hanno né arte né parte.

Questa situazione di fatto, molte volte talmente palese da essere sotto gli occhi di tutti, comporta delle conseguenze incresciose, in quanto al solo scopo di venire eletti per arrivare a percepire l’indennità di carica, si assiste ad accordi “politici” di spartizioni di aree territoriali come “pascoli elettorali” fra i diversi candidati, anche appartenenti a due schieramenti diversi di destra e di sinistra ma accomunati dal solo fine di raccattare voti  per se stessi; per non parlare di quando si verificano delle vere e proprie transumanze da un partito ad un altro, buttando alle ortiche gli ideali in cui si diceva di credere fino al giorno prima.

In certe aree della provincia di Savona, nelle ultime elezioni comunali, è accaduto che non si sono presentate alcune liste, addirittura in accordo con i partiti di schieramento contrario. Ultimamente, nella scelta delle candidature per le elezioni Regionali, sono stati esclusi alcuni candidati legati al territorio che hanno operato bene e che avrebbero preso tanti voti, solo per favorirne altri, al solo fine di tentar di procurare a costoro un reddito.

Purtroppo, per i vertici dei Partiti diventa difficile controllare ciò che avviene in periferia, perché tutti hanno un’organizzazione piramidale, per cui a chi sta in alto giunge solo la voce degli organi intermedi, i quali spesso sono anch’essi coinvolti in intrecci locali di reciproco interesse personale, che li lega in modo perverso e trasversale.

La democrazia, tuttavia, ha in sé un sistema di difesa, che è il potere degli elettori, i quali possono punire con l’arma del voto coloro che per fini personali, oltre a non portare quei risultati per cui erano stati eletti, hanno offeso la loro buona fede e la loro fiducia.

    SILVIO ROSSI  Consigliere Comunale  uscente  di “SAVONA CAPOLUOGO”

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One thought on ““Se la gente parla male di te…”

  1. Buon giorno ,
    sono decenni che, chiaccherando in famiglia o con amici, sostengo che entrare in politica è la quadratura del cerchio, economicamente parlando, per quasi la totalità delle persone che decidono di candidarsi.
    Concludo con la constatazione che se così non fosse a Savona non avremmo quasi 400 candidati , la maggior parte senza un briciolo di esperienza politica.
    Buona giornata.

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